giovedì 2 ottobre 2008

TRAGICA SEQUENZA DI MORTI OGGI 6 VITTIME. SONO MORTI TRE OPERAI A BARBERINO DEL MUGELLO FIRENZE.E' MORTO UN GIOVANE DI 27 ANNI A BASTIA UMBRIA PERUGIA


2 ottobre BARBERINO DEL MUGELLO (FIRENZE)
I MERIDIONALI CONTINUANO A PAGARE UN PREZZO ALTISSIMO DI SASNGUE NEI CANTIERI E NELLE FABBRICHE DEL NORD, QUESTA VOLTA SONO 3 CALABRESI.
E' MORTO GIOVANNI MESITI. E' MORTO ROSARIO CARUSO. E'MORTO GAETANO CERVICATO.
GIOVANNI MESITI AVEVA 49 ANNI, ROSARIO CARUSO 26 E GAETANO CERVICATO 45. Sono morti sul colpo cadendo da una quarantina di metri, dopo il cedimento della piattaforma sulla quale erano saliti per costruire un pilone di un viadotto della variante di valico dell'A1, a Barberino del Mugello. Le vittime sono tre operai, due calabresi e un campano. Con loro, sono sei le vittime sul lavoro di ieri: un ventisettenne di Bastia Umbra e' morto schiacciato da un carroponte telescopico, in una ditta di Bettona; a Genova, un operaio di 33 anni, Nino Emiliano Cassola, e' caduto in un pozzo per l'estrazione di biogas, nella discarica di rifiuti di Scarpino ed e' morto. Vicino a Sesto Fiorentino, un operaio e' morto e due sono rimasti feriti mentre stavano lavorando su un carrello per la manutenzione della linea aerea ferroviaria. Le prime ipotesi sulle cause dell'incidente nel Mugello parlano di un cedimento strutturale della passerella su cui si trovavano i tre operai. Un quarto lavoratore si e' invece salvato. Le vittime avevano fra i 26 e i 49 anni. La piattaforma sopraelevata sulla quale si trovavano era agganciata al pilone in costruzione, in un tratto della Variante autostradale di Valico. L'intervento era su il primo di sei piloni di un viadotto. Gli operai lavorano in quota per allestire i manufatti di cemento armato. Mentre i quattro erano al lavoro, alcuni dei supporti della piattaforma avrebbero subito un cedimento: la passerella si sarebbe cosi' improvvisamente inclinata, facendo precipitare i tre. Sul luogo dell'incidente sono arrivati il prefetto di Firenze e l' assessore regionale alla Sanita', Enrico Rossi. Il direttore operativo sviluppo rete di Autostrade per l'Italia, Gennarino Tozzi, ha espresso ''profondo dolore'' per la morte dei tre operai. Per Autostrade la vicenda mostra la necessita' di mantenere alta la vigilanza. ''Quanto accaduto - ha detto Tozzi - e' una tragedia per le famiglie e i colleghi degli operai che hanno perso la vita, per l'impresa Toto'' che aveva in appalto i lavori, ''e per noi''. Ogni morte sul lavoro e' ''una grande tragedia'' ha sottolineato il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia: ''le leggi ci sono e bisogna applicarle - ha aggiunto -. Come Confindustria c'e' l'impegno, perche' bisogna lavorare sulla formazione e l'informazione per la sicurezza sul lavoro''. In questo senso ''il nostro lavoro e il nostro impegno - ha assicurato la leader degli industriali - sara' totale''. E il vice presidente della commissione parlamentare d'inchiesta sugli incidenti sul lavoro, Paolo Nerozzi (Pd), ''davanti al dramma delle morti sul lavoro il Governo continua ad opporre solo parole. Ma di fatti neanche l' ombra''. Con i tre operai morti ieri salgono a sei le vittime nei cantieri per la Variante di valico, il nuovo tratto della Bologna-Firenze in costruzione sull'Appennino dal 2001. Quello di ieri e' il primo incidente sul lavoro avvenuto nei cantieri della Toscana, con il bilancio piu' grave per singolo infortunio. Gli altri tre operai morti sono deceduti in altrettanti incidenti avvenuti in Emilia Romagna. Proprio ieri nel capoluogo emiliano, Autostrade per l'Italia, committente dei lavori, ha sottoscritto un accorto con la Provincia di Bologna, l'Ausl, le imprese appaltatrici e sindacati, che prevede premi in soldi ai lavoratori per coinvolgerli maggiormente nella sicurezza sul lavoro nei cantieri del versante emiliano della Variante di valico.

GENOVA 2 OTTOBRE
E' MORTO NINO EMILIANO CASSOLA A SOLI 33 ANNI l'operaio di 32 anni caduto in un pozzo per l'estrazione del biogas nella discarica di rifiuti di Scarpino.
I vigili del fuoco del comando provinciale di Genova spiegano che per le condizioni ambientali all'interno del pozzo, del diametro di un metro e profondo 18 metri, "e' assolutamente impensabile calare un soccorritore" per raggiungere l'operaio caduto: la' sotto - spiegano - ci sono oltre 70 gradi, a causa della fermentazione dei rifiuti, c'e' gas metano e quindi pericolo di esplosione, non c'e' ossigeno, e c'e' anche il rischio di crollo, in quanto si tratta di spazzatura sedimentata.
Date queste condizioni ambientali le speranze di ritrovare in vita l'operaio caduto sono "praticamente svanite". Sarebbe infatti tecnicamente impossibile la sopravvivenza in un tale ambiente.

PERUGIA, 2 OTT -

E' MORTO UN GIOVANE DI 27 ANNI DI BASTIA UMBRIA. Il ragazzo e morto in un incidente sul lavoro avvenuto in una ditta di Bettona. Secondo una prima ricostruzione dei carabinieri e' stato schiacciato da un pezzo precipitato da un carro-ponte. Una dinamica ancora al vaglio degli investigatori. La ditta dove e' avvenuto l'incidente tratta materiali in legno e profilati in rame ed e' stata messa sotto sequestro. Sul posto i vigili del fuoco e personale dell'Asl.

E' MORTO ALESSANDRO MARRAI OPERAIO a Sesto Fiorentino. Un operaio è morto e due sono rimasti feriti in un incidente sul lavoro avvenuto in serata nei pressi di Sesto Fiorentino. I tre operai stavano lavorando su un carrello per la manutenzione della linea aerea ferroviaria quando è avvenuto l'incidente. la vittima è morto sul colpo mentre gli altri due sono stati trasferiti in ospedale.

3 commenti:

  1. Io sono la figlia di Alessandro Marrai morto sul colpo mentre stava lavorando sui binari. E' giusto lavorare per morire...?!?

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  2. NO , NON E' GIUSTO QUESTO BLOG L'HO CREATO PROPRIO PER SENSIBILIZZARE VERSO QUESTE TRAGICHE MORTI CHE LASCIANO NELLO SCONFORTO I FAMIGLIARI. TUO PADRE NON DOVEVA MORIRE COSI', HO INSERITO IL SUO NOME NEL BLOG DEL 2 OTTOBRE. SPERIAMO CHE ANCHE LA SUA MORTE SERVA ALMENO PER EVITARE ALTRI LUTTI. UN ABBRACCIO CARLO SORICELLI

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  3. LAURA, ACCENDI ANCHE TU UNA CANDELA VIRTUALE CON UN PENSIERO DEDICATO A TUO PADRE. CARLO SORICELLI

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