lunedì 15 giugno 2009

OGGI UN'AUTENTICA STRAGE PER INFORTUNI SUL LAVORO. LA GIORNALISTA LUCE TOMMASI NELL'ULTIMA PARTE DEL VIDEO PARLA DI QUESTO BLOG

OGGI 15 GIUGNO SU RAINEW 24 BLOG ALTREVOCI DIRITTI NEGATI C'E' UN VIDEO DI LUCE TOMMASI CHE PARLA DEI MORTI SUL LAVORO, NEGLI ULTIMI MINUTI DEL VIDEO LUCE TOMMASI M'INTERVISTA PER PARLARE DI QUESTO BLOG. CARLO SORICELLI
Pordenone e' Morto Vasile Ungureanu operaio romeno di 48 anni. Vasile era stato ferito dalla benna di un escavatore mentre lavorava in un cantiere dell'ANAS. Ha riportato gravi ferite all'addome mentre lavorava al sollevamento di alcune palancole metelliche, quando il corpo è stato colpito da un pesante attrezzo metallico probabilmente la benna stessa. Trsportato all'ospedale di Pordenone ha subito un complicato intervento chirurgico ma non è bastato a salvarlo.

Sondrio E' morto Giorgio Credaro un piastrellista di 67 anni. Giorgio lavorava all’interno di un’abitazione in via san Francesco, la strada principale che porta verso gli altri paesi del versante. Giorgio Credaro, 67 anni, è rimasto vittima di un terribile incidente. Intorno alle 15 stava lavorando alla ristrutturazione della casa in cui non abitava, quella che per anni era stata la sede della sua ditta, poi chiusa per difficoltà. Era un piastrellista esperto, molto conosciuto in paese. Dopo che l’abitazione era stata messa all’asta era riuscito a ricomprarla e ora si dedicava a restaurarla e risistemarla. «Voglio morire nella mia casa», aveva confidato a chi s’era aggiudicato l’immobile poi riacquistato. Passava così le sue giornate a fare lavoretti per rendere più bella la casa, divenuta negli ultimi mesi una sorta di cantiere. Ma ieri qualcosa è andato storto: mentre si trovava su un’impalcatura in legno alta poco più di 3 metri dal suolo, al livello del primo piano dell’edificio, la base ha ceduto e l’artigiano è caduto a terra. Probabilmente il 67enne è morto sul colpo. La tragedia si è consumata intorno alle 15, ma l’allarme è stato dato diverse ore dopo, forse addirittura tre secondo il «rigor mortis» accertato dal medico legale. Al momento dell’incidente, infatti, non c’era nessuno all’interno del cantiere e solo più tardi un automobilista che percorreva la strada si è accorto del corpo dell’uomo riverso a terra, poco lontano dal cancello. Ha così subito lanciato l’allarme chiamando il 118. «C’è un uomo a terra, non risponde», questo il tenore della telefonata raccolta dal centralino del 118, che subito ha mandato un’ambulanza sul posto credendo si trattasse di un malore. Quando sono arrivati i sanitari però non c’era nulla da fare, l’uomo era già senza vita. Subito sono stati allertati anche i carabinieri del Nucleo operativo della Compagnia di Sondrio che hanno posto sotto sequestro l’area, insieme agli ispettori dell’Asl, competenti in casi di infortunio sul lavoro, sul posto con la dottoressa Rosaria Aloisio. Solo verso le 18 gli inquirenti sono riusciti ad avvisare i familiari di Giorgio Credaro, accorsi increduli e in lacrime sul posto. Il 67enne lascia la moglie e 3 figli grandi, Pietro, Gianni e Ivana. Grande la disperazione dei figli sopraggiunti dopo la chiamata dei carabinieri e dei vicini, che per ore hanno tentato di avvertirli di quanto era accaduto.
AVELLINO 15 GIUGNO E' MORTO L.G un agricoltore di 40 anni. L'agricoltore è morto schiacciato dal suo trattore. L’incidente sul lavoro si è verificato a Carife, comune della zona interna della provincia di Avellino, all’interno della Comunità montana della Valle dell’Ufita. Sul posto sono intervenuti i carabinieri di Ariano Irpino: inutile il tentativo dei soccorritori del 118 di rianimare l’uomo. I militari stanno ascoltando le testimonianze dei presenti per accertare l’esatta dinamica dell’incidente.
BERGAMO - E' MORTO ANGELO TIGNONSINI Un operaio bresciano di 52 anni, Angelo è morto in un incidente sul lavoro in un'acciaieria di Costa Volpino, in provincia di Bergamo. L'uomo, residente a Pisogne (Brescia), è stato travolto da un tubo di metallo durante le operazioni di scarico del materiale da un mezzo pesante.La tragedia si è consumata all'azienda Alto Lago srl di via dell'Artigianato. La dinamica dell'incidente è al vaglio dei carabinieri e dei tecnici dell'Asl; l'uomo, che lavorava per una ditta esterna, è stato colpito alla testa ed è morto sul colpo per il grave trauma riportato. Quando i medici del 118 sono arrivati sul posto, non hanno potuto dunque fare altro che constatarne il decesso.
15 giugno IMPERIA E' MORTO FRANCESCO IEMMA. E' MORTO FRANCESCO MERCURIO SONO I DUE OPERAI DI RIVA LIGURE CHE SONO CADUTI IN UNA VASCA DI DEPURAZIONE PROBABILMENTE A CAUSA DELLE ESALAZIONI. I due operai che stavano lavorando all'interno del depuratore di Riva Ligure sono morti dopo essere caduti all'interno di una vasca di depurazione delle acque, fose a causa delle esalazioni provenienti dall'interno. Un terzo operaio e' rimasto intossicato nel tentativo di aiutare gli altri due lavoratori. La squadra che stava lavorando era infatti composta da quattro persone: un terzo operaio che ha cercato di dare soccorso ai due colleghi, sembra gettando loro dei salvagente, e che è stato portato via in ambulanza: un quarto rimasto fuori dall'impianto, per manovrare le condutture di scarico. Sul posto sono arrivati il sostituto procuratore Francesco Pescetto che sta valutando la possibilità di porre sotto sequestro parte dell'area ed il medico legale. Sono presenti inoltre i tecnici dell'antinfortunistica della Asl. Il personale sanitario è entrato della vasca munito di mascherine di protezione. I due operai morti, uno di 36 anni e l'altro di 40 anni, facevano parte di una squadra di tre addetti della società C.I.E.M di San Biagio della Cima, specializzata nella pulitura di depuratori. Secondo una prima ricostruzione, sembra che i due siano entrati nel depuratore sprovvisti delle protezioni di sicurezza ed abbiano raggiunto la vasca delle acque reflue. Qui avrebbero perso i sensi a causa della rarefazione dell'ossigeno e dell'alta percentuale di anidride carbonica nell'aria. A dare l'allarme è stato il terzo operaio della squadra, rimasto all'esterno dell'impianto. La C.I.E.M. lavora per conto della Secom, società pubblica che gestisce gli impianti di depurazione di otto comuni dell'Imperiese. Sul posto sono presenti vigili del fuoco, carabinieri, 118 e Croce Verde. L'intervento è reso difficile dai forti miasmi che provengono dall'interno. "Ancora una tragedia sul lavoro: due operai deceduti a causa di esalazioni tossiche. Tragedie che si ripetono sempre uguali a se stesse. Se non prevale la cultura della sicurezza fatta di prevenzione, regole e costrizioni,continueremo ad assistere a questi episodi luttuosi", afferma Cesare Damiano, responsabile lavoro del Pd, commentando l'incidente avvenuto oggi, a Riva Ligure in provincia di Imperia. "Per questo - aggiunge Damiano - la guardia non va abbassata sui temi della salute della sicurezza nei luoghi di lavoro. Come Partito Democratico siamo impegnati in questi giorni a eliminare le norme, del Decreto correttivo, volute dal governo che indeboliscono le garanzie di tutela dei lavoratori"."Ai famigliari delle vittime - conclude Damiano - va il nostro più sentito cordoglio".

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