sabato 9 gennaio 2010

LA NOSTRA CLASSE DIRIGENTE E' INDIFFERENTE ALLA MORTE DI CENTINAIA DI LAVORATORI CHE MUOIONO PER INFORTUNI SUL LAVORO

Certo che è veramente deprimente per chi, come me, s'impegna per un anno intero per dare un contributo per la prevenzione e la sensibilizzazione sui morti per infortuni sul lavoro, e accorgersi, che in fondo, a nessuno importa niente di questo triste fenomeno. Con i dati che metto a disposizione di tutti è possibile fare prevenzione, soprattutto quando le morti per infortuni sul lavoro dipendono dalle condizioni atmosferiche, che sono determinanti, soprattutto in agricoltura e in edilizia. Già dai primi mesi dell'anno scorso (2009), avendo a disposizione le tabelle excel del 2008 era già possibile farlo. E l'ho scritto nel blog, prevedendo i periodi dove ci sarebbero stati i picchi di morti per infortuni sul lavoro. Ho scritto una mail anche al Ministro dell'Agricoltura Zaia, ma non è servito a niente. Tutto è continuato come prima. A nessuno è venuto in mente di analizzarle e vedere se venivano scritte delle sciocchezze. Ma anche alla stampa e alle televisioni, purtroppo interessa solo il caso eclatante, quando ci sono morti collettive e particolari che possono colpire l'opinione pubblica per aumentare lettori e il pubblico televisivo. Scandalizzarsi per un minuto per poi riparlarne al prossimo caso che possa colpire i telespettatori. E' triste, ma purtroppo delle centinaia di edili e agricoltori anziani che muoiono in modo così atroce alla nostra classe dirigente non importa nulla. Carlo Soricelli

I MORTI PER INFORTUNI SUL LAVORO NEL 2009 AUMENTANO del 9% IN EDILIZIA, LE VITTIME SONO QUASI TUTTE MERIDIONALI E STANIERI. QUEST'ULTIMI CON IL 15,3 DELLE VITTIME SUL TOTALE IN EDILIZIA. GLI AGRICOLTORI REGISTRANO UN AUMENTO DEL 3,4% RISPETTO AL 2008 E MUOIONO QUASI TUTTI IN TARDA ETA'(DAI 60 AI 90 ANNI)SCHIACCIATI DAL TRATTORE CHE GUIDANO. MENTRE NELL'INDUSTRIA, A CAUSA DELLA CRISI I MORTI PER INFORTUNI SUL LAVORO DIMINUISCONO DEL 49% (70 VITTIME IN ASSOLUTO CONTRO LE 136 DELL'ANNO SCORSO)

Buon Anno a tutti i visitatori del blog. Con l’arrivo dell’anno nuovo, non dimentichiamoci dei lavoratori morti per infortuni sul lavoro. Sono già in grado di darvi la situazione di tutto il 2009. Sono il tecnico metalmeccanico in pensione Carlo Soricelli. Quando ci fu la tragedia della Thyssen mi accorsi che non c'era nessuno in Internet che monitorasse in diretta i morti sul lavoro, decisi di farlo io e aprii dal 1 gennaio 2008, per primo in Italia con questo blog che mi tiene impegnato con un lavoro volontario diverse ore al giorno. Spulciando giornali, agenzie di comunicazione, Internet ecc... aggiornando ogni giorno la situazione dei morti per infortuni sul lavoro riesco ad avere una situazione in tempo reale di queste tragedie. In questo terribile elenco credo non manchi nessuna vittima. Da due anni con questi dati, con la collaborazione di mio figlio, esperto informatico, abbiamo elaborato delle tabelle excel dividendo i morti per infortuni per generalità, provincia della tragedia, regione, professione, età e nazionalità delle vittime. I morti per infortuni sul lavoro nell’anno 2009 sono stati 576, contro i 639 del 2008. Assistiamo quindi ad un calo del 10%. Credo che questi dati destino perplessità, e probabilmente, chi li legge pensa che siano parziali o incompleti. Ma vorrei fare chiarezza su questo triste fenomeno. Gli infortuni mortali sul lavoro nel 2009 sono stati più di un migliaio, si parla di 1080 contro il 1138(calo del 6% con anche con i morti sulle strade). In realtà sui morti per infortuni sul lavoro si fa una gran confusione, spesso volutamente per ragioni d'immagine e di sfruttamento di questo triste fenomeno( purtroppo c'è anche questo). Sommano nei morti sul lavoro anche i lavoratori che muoiono per le strade mentre vanno o tornano dal lavoro, così si fa una confusione tale che nessuno capisce bene la dimensione e la qualità del fenomeno. L'INAIL non li distingue per ragioni contributive, un incidente nel percorso casa-lavoro, lavoro-casa è considerato, giustamente, un infortunio sul lavoro. La tragedia vera è che sommandoli ai lavoratori morti effettivamente sui luoghi di lavoro, non si riescono a fare interventi concreti e mirati per i tanti lavoratori che muoiono sul luogo di lavoro e in itinere. Se si analizzano quelli effettivamente morti sul luogo di lavoro, e non per strada, ci si accorge che a morire anche quest’anno sono soprattutto agricoltori in tarda età, (dai 60 ai 90 anni) che muoiono a causa del ribaltamento dei vecchi trattore che guidano( Ministro Zaia, oltre alla rottamazione delle vecchie automobili non è possibile dare un contributo per rottamare i vecchi trattori?). Che con il 29,1% (166 in assoluto) sul totale registrano un aumento delle vittime in assoluto del 3,4% (161 nel 2008). Muoiono nell’indifferenza generale anche gli edili, soprattutto meridionali e stranieri, anche qui al nord, (170 in assoluto in Italia) sul totale registrano un aumento del 9% rispetto al 156 del 2008. Gli stranieri morti sul totale sono stati quest’anno il 15,3 sul totale in edilizia, del 5% in agricoltura e l'11% sul totale di tutti i morti sul lavoro. E questo dato da solo dovrebbe far vergognare i movimenti razzisti che considerano gli stranieri solo un problema. Le vittime nell'industria, di tutta l'industria, con la crisi sono effettivamente calate, quest’anno non superano il 10% sul totale, contro il 18,7% dell’anno scorso. La crisi ha inciso, solo in questo caso positivamente, anche su questo fenomeno, ma solo per i lavoratori dell’industria manifatturiera, quest’anno parliamo di meno di 70 morti sul totale, contro i 136 dello scorso anno, registriamo quindi un calo del 49%. Anche nel 2009 come l'anno precedente, con 31 morti, una delle regione con più morti rispetto al numero d’abitanti, è la civilissima regione del Trentino Alto Adige, a causa delle tantissime vittime in agricoltura. E il sud, almeno in questo, non ha niente da invidiare dalle regioni del nord, tra l'altro il sud ha regioni con moltissimi addetti in agricoltura. La Puglia ha un clamoroso calo del 47%, la Calabria del 50% . Mentre la mia Emilia Romagna ha superato i morti dell'anno scorso( 57 contro 55), il Lazio regista un preoccupante aumento del 14% a causa di Roma, la nostra capitale, che ha uno spaventoso aumento del 22%. La Lombardia, ha un confortante calo del 6%. La Basilicata ha un formidabile calo del 37%. L’autentica tragedia è che non facendo chiarezza sui morti per infortuni sul lavoro, non si riescono a fare interventi mirati per prevenire e capire come mai tanti lavoratori (circa la metà), muoiono per le strade. Probabilmente a causa di lunghi percorsi, turni massacranti in orari dove sarebbe opportuno dormire. A vostra disposizione se servano tabelle dettagliate 2008/2009 con: giorno dell'evento, modalità della tragedia, identità, provincia, professione, età e nazionalità della vittima. Con stima Carlo Soricelli

Analizzando i miei dati ci si accorge che Roma ha aumentato i morti per infortuni sul lavoro del 22%.Le morti nel comune di Roma, contrariamente alla media nazionale,che è quasi tutta incentrata in agricoltura e edilizia, toccano le più disparate attività.L'Emilia Romagna ha un aumento dell'1,8% delle vittime, ma Bologna registra un aumento del 35% (da 7 a 11)l'aumento delle vittime nel bolognese sono quasi tutte a carico dell'agricoltura. Milano è in controtendenza, le vittime sono calate del 25%.

2 commenti:

  1. caro Soricelli
    sono giuseppe marini sono un medico del lavoro e medico di pronto soccorso della Croce Rossa Italiana. Vivo e lavoro a Roma dove alterno l'attivita di medico d'urgenza nel 118 a quella di cordinatore del primo soccorso della Sapienza. Trovo utilissimo il tuo impegno e ti chiedo se sei interessato a collaborare ad un progetto che avrei intenzione di presentare con il coinvolgimento della Sapienza a varie istituzioni (regioni-ministero della salute-ministero del lavoro.). In sintesi vorrei incentrare l'analisi dei dati sulle attività di soccorso aziendale in caso di infortunio per verificare la qualità delo stesso e della formazione effettuata. Le conseguenze invaidant degli infortuni possono essere minimizzate attraverso un primo soccorso correttamente prestato.
    Grazie per il tuo impegno.
    Buone cose
    Giuseppe

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  2. Caro Marini, sono a tua disposizione per tutto quello che ti può servire. Dal 1 gennaio 2008 dopo la tragedia della Thyssen ho monitorato tutte le morti sul lavoro e per ogni vittima sono state elabortae delle tabelle excel con generalità,provincia, luogo dell'evento, età, professione e nazionalità, sono in grado di fornirti le modalità della tragedia ed eventuali soccorittori. Quello che vuoi fare è veramente importante. A tua disposizione Carlo Soricelli. Puoi scrivermi a carlo.soricelli@gmail.com

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