Latina è morto Lino Massicci edile di 31 anni. Lino è morto durante il tragitto per le gravi ferite riportate. Attorno alle 11.30 si è recato sul posto anche il sostituto procuratore Maria Tortora. Sull'incidente è stata aperta un'indagine, mentre i carabinieri hanno provveduto a sequestrare l'area e il mezzo. «Dobbiamo valutare diverse cose - ha affermato il magistrato della Procura - occorre ovviamente attendere gli esiti dei rilievi della scientifica. Se ci sono indagati? è presto per dirlo». Nel primo pomeriggio il medico legale Saverio Potenza è stato incaricato dalla dottoressa Tortora di svolgere la perizia sul corpo dell'uomo. «È stato effettuato un primo sopralluogo sul posto - ha dichiarato il dottor Potenza - per l'autopsia bisognerà attendere non meno di 24 ore». Il corpo è stato trasferito presso l'obitorio della camera mortuaria del cimitero di Latina. Sconvolti alcuni operai della ditta Massicci che sono rimasti sul luogo della tragedia per tutta la mattinata. L'azienda Massicci, nata nel 1962 e con sede a Sermoneta è nota per la specializzazione in costruzioni stradali e idrauliche, nonché per l'edilizia civile e industriale. Non sono mancate reazioni all'ennesima tragedia sul lavoro. A cominciare da Giuseppina Giovannoli, sindaco di Sermoneta. «Lino Massicci - si legge in una nota del sindaco Giovannoli - era una persona umile, un grande lavoratore, serio e responsabile, che ha dato lavoro a decine di persone con la sua Impresa che opera non solo nella provincia di Latina, ma su tutto il territorio nazionale. Una figura simbolo della nostra economia. Siamo vicini alla famiglia in questo triste momento». L'infortunio sul lavoro ha avuto eco anche nella capitale. «La dinamica dell'incidente che è costata la vita ad un operaio di Sermoneta, impegnato a lavorare in uno dei cantieri stradali sulla via Pontina, sembra attribuibile a un tragico errore umano - ha affermato Giovanni Carapella, consigliere del Pd alla Regione Lazio - ma ciò non toglie che il livello di guardia sulla sicurezza nei luoghi di lavoro non può essere abbassato neanche per un secondo».
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