martedì 18 maggio 2010

E' MORTO DOPO GIORNI DI AGONIA REMIGIO GIOVANNI MEOLA IN PROVINCIA DI AVELLINO

Avellino E’ morto Remigio Giovanni Meola operaio di 52 anni. Remigio era riomasto ferito in un incidente sul lavoro a Montoro Inferiore. L’episodio giovedì pomeriggio all’interno di un tabacchificio. Meola è morto dopo tre giorni di agonia: era precipitato in fabbrica da un'altezza di cinque metri mentre stava sistemando alcune balle di tabacco essiccato. Meola lavorava nella fabbrica montorese da molti anni nell’infortunio. aveva riportato un trauma toracico e cranico con emoffragia interna. Dopo tre giorni in coma farmacologico, si è spento al Moscati, dopo aver lottato per giorni per la vita. Sulla vicenda - come da prassi - è stata aperta una inchiesta dagli inquirenti della procura di Avellino. I magistrati vogliono accertare la dinamica dell’incidente e verificare delle eventuali responsabilità.In particolare conoscere se nella fabbrica del montorese sono state rispettate tutte le disposizioni in materia di sicurezza sul posto di lavoro. E se - invece - l’incidente è stato del tutto casuale e imprevedibile. In questo caso - è chiaro - non si può parlare di responsabilità e verrebbe anche meno qualsiasi ipotesi di reato o anche di sanzione amministrativa.L’ennesimo incidente sul lavoro riporta comunque alla ribalta la questione della sicurezza sui posti di lavoro e la tutela della salute degli operai. Dall’inizio dell’anno si sono già contate molte vittime, mentre gli incidenti più lievi sono all’ordine del giorno.E’ evidente che le cause possono essere diverse. E tra queste non si esclude anche l’imprudenza di qualche dipendente. Ma è anche vero che in diverse aziende o cantieri il rispetto delle norme sulla tutela dei lavoratori è vissuto troppo spesso come un optional. I carabinieri, la guardia di finanza e l’ispettorato del lavoro stanno facendo molto su questo fronte. Operazioni, blitz, controlli a setaccio.Risultato: molte denunce, anche sul fronte del lavoro nero. Molte denunce che confermano comunque anche l’estensioni del problema. I sindacati sollecitano intervento ancora più frequenti. E un ampliamento dell’organico a disposizione dell’ispettorato del lavoro (l’unico che può garantire un controllo continui sui posti di lavoro).

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