domenica 10 ottobre 2010

INTERVENTO DEL PRESIDENTE NAPOLITANO SULLE MORTI PER INFORTUNI SUL LAVORO E UNA MIA MAIL ALLA SUA SEGRETERIA

"L'incolumità e la salute dei lavoratori costituiscono valori primari e la loro tutela è interesse di tutta la collettività"

Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha inviato al Presidente dell'Associazione Nazionale Mutilati ed Invalidi sul Lavoro, Franco Bettoni, il seguente messaggio:

"In occasione della cerimonia per la "60^ Giornata per le vittime degli incidenti sul lavoro", è doveroso rendere omaggio alla memoria dei caduti sul lavoro ed esprimere viva solidarietà a quanti hanno sacrificato la propria salute e la propria integrità fisica, manifestando al contempo sentimenti di vicinanza alle loro famiglie e comunità.

L'incolumità e la salute dei lavoratori costituiscono valori primari per la società e la loro tutela è interesse non solo del singolo lavoratore, ma di tutta la collettività.

Nonostante i progressi che hanno contribuito a contenere il grave fenomeno, continuano purtroppo a registrarsi ogni giorno infortuni sul lavoro, troppo spesso mortali, anche a causa di inammissibili superficialità e gravi negligenze nel garantire la sicurezza dei lavoratori.
Dobbiamo perseguire con impegno una politica sistematica e continua di prevenzione e promozione della salute nei luoghi di lavoro, ispirata a una cultura della legalità e della sicurezza e basata su una costante e forte vigilanza sul rispetto delle norme e delle condizioni di lavoro.
All'Associazione Nazionale Mutilati ed Invalidi sul Lavoro, che organizza su tutto il territorio nazionale l'iniziativa odierna, rinnovo il mio apprezzamento per la sua assidua opera di sensibilizzazione sociale per la prevenzione e per la sicurezza nei luoghi di lavoro e di sostegno alle vittime di infortuni sul lavoro ed ai loro familiari".


Caro Presidente Napolitano, sono Carlo Soricelli metalmeccanico in pensione pittore-scultore d'origine beneventana, autore del libro "la classe operaia è andata all'inferno". volevo ringraziarla per le belle parole per la mia intervista sulle morti per infortuni sul lavoro pubblicata su Liberazione che mi ha fatto pervenire tramite il suo consigliere. Ho letto il suo toccante intervento di oggi sulle morti per infortuni sul lavoro organizzato dall'ANMIL e purtroppo, secondo le mie tabelle excel ricavate dal blog http://cadutisullavoro.blogspot.com/ i dati reali sono completamente diversi da quelli ufficiali. Non calano ma aumentano. I dati ufficiali che circolano sono inesatti e dati con molto ritardo per una cattiva e superficiale informazione da parte dei media che scrivano scandalizzati solo quando ci sono tragedie collettive, per poi dimenticarsi del problema. Da tre anni sto monitorando i morti per infortuni sul lavoro dopo la tragedia della Thyssen con un lavoro volontario, capillare e giornaliero e posso scrivere senza temere smentite che a morire sono soprattutto agricoltori e edili. Sono oltre il 60% delle vittime sul totale. OLTRE IL 50% DELLE VITTIME DI TUTTI I MORTI PER INFORTUNI SUL LAVORO CHE VANNO DAI 60 ANNI, FINO A 90, SONO AGRICOLTORI, QUASI TUTTI SCHIACCIATI DAI TRATTORI CHE GUIDANO
AD OGGI I MORTI PER INFORTUNI SUL LAVORO DEL 2010 SONO AUMENTATI DEL 4,4% RISPETTO ALLO STESSO PERIODO DEL 2009. SONO STATI 465 CONTRO I 445 NELLO STESSO PERIODO DEL 2009, QUASI IL DOPPIO SE SI AGGIUNGONO I LAVORATORI MORTI PER LE STRADE MENTRE VANNO E TORNANO DAL LAVORO. Quindi, con questi dati aggiornati viene smentito il luogo comune che calano i morti per infortuni sul lavoro. In realtà calano solo i lavoratori che muoiono per le strade mentre vanno o tornano dal lavoro, e questo calo è dovuto soprattutto alle automobili che sono tecnologicamente più sicure e che, per fortuna, anche i lavoratori riescono a comprare quando rottamano le vecchie. Con questi miei dati viene fuori che in realtà le aziende non fanno nessun tipo di prevenzione. Una prevenzione efficace viene fatta solo nelle aziende grandi e sindacalizzate.
Qui sotto sono a segnalarle le tabelle excel relative alle fasce dell'età delle vittime che muoiono sui luoghi di lavoro. Fino a 30 anni sono il 9%. dai 31 ai 40 sono il 27,5%.Dai 41 a 50 sono il 19,3.da 51 a 60 sono il 20,4%. dai 61 a 70 sono il 12,7%.Dai 71 agli 80 sono il 5.5%. Dagli 81 in su sono il 3,2%. Per l'8% delle vittime non è possibile stabilire la fascia d'età per mancanza di notizie relative all'età. Oltre il 50% delle vittime comprese dai 60 anni in su sono agricoltori, quasi tutti schiacciati dal trattore che guidano. Con le mie tabelle aggiornate è possibile anche riuscire a sapere con anticipo
anche quando ci potranno essere più morti in agricoltura e in edilizia. In queste due categorie muoiono soprattutto dopo un periodo persistente di mal tempo e dopo per recuperare il lavoro rimasto indietro si espongono a drammatici pericoli. I grafici eleborati in tal senso da mio figli, esperto informatico e appassionato di meteorologia non lasciano dubbi. Con stima carlo Soricelli

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