il Tribunale ha riconosciuto come “karoschi” (morte per eccesso di lavoro) il decesso di Antonio Mauceri, 61 anni, dipendente di Rete Ferroviaria Italiana, sottoposto per anni a turni massacranti, reperibilità continua e anche notturna. Si tratta del primo caso riconosciuto in Italia, un precedente destinato ad aprire la strada a molte altre situazioni: medici, infermieri, dirigenti, impiegati, Il bilancio complessivo del 2025 raggiunge oggi le 1292 vittime, di cui 926 sui luoghi di lavoro.
il Tribunale ha riconosciuto come “karoschi” (morte per eccesso di lavoro) il decesso di Antonio Mauceri, 61 anni, dipendente di Rete Ferroviaria Italiana, sottoposto per anni a turni massacranti, reperibilità continua e anche notturna. Si tratta del primo caso riconosciuto in Italia, un precedente destinato ad aprire la strada a molte altre situazioni: medici, infermieri, dirigenti, impiegati, Il bilancio complessivo del 2025 raggiunge oggi le 1292 vittime, di cui 926 sui luoghi di lavoro.
sabato 5 febbraio 2011
Volentieri pubblichiamo il bell'intervento di Alessandro Gatta
Morti bianche
Stragi di agricoltori ed edili nel Centro Sud dal 10 marzo
L'allarme lanciato dall'Osservatorio Indipendente di Bologna
Milano – L’Osservatorio Indipendente di Bologna sulle morti per infortuni sul lavoro lancia un nuovo allarme sulle morti bianche, uno dei mali più diffusi nella penisola ma che spesso non ha la giusta visibilità mediatica: nella seconda decade di marzo inizieranno le stragi di agricoltori ed edili, soprattutto nel Centro Sud. Un periodo critico che proseguirà poi da aprile fino alla fine di maggio al Nord, per poi riprendere sull’intero territorio italiano anche durante l’estate. I dati pubblicati dall’Osservatorio sono inequivocabili, e confermano il tragico andazzo, una tendenza luttuosa e crudele a cui nessuno mai è riuscito a porre rimedio.
In agricoltura si muore per la tarda età, per i mezzi obsoleti e per la particolare conformazione del territorio. Nel campo edile si lavora all’aperto e in situazioni di crescente pericolosità: “a morire in questa categoria – spiega Carlo Soricelli del blog cadutisullavoro.blogspot.com – sono soprattutto edili meridionali e stranieri precari, che lavorano in piccole o piccolissime aziende in subappalto”.
Diversi quotidiani in passato hanno posto l’accento sul fatto che “il lassismo sulle regole edilizie è stato una delle grandi merci di scambio e fattore di consenso dell’Italia repubblicana”. Anche le condizioni meteorologiche vincolano e spesso pregiudicano il lavoro nei cantieri.
“Dopo un periodo persistente di pioggia – continua Soricelli – nel cercare di recuperare i lavori rimasti indietro queste categorie si espongono a rischi maggiori”. L’impegno ininterrotto dell’Osservatorio bolognese continua con un appello all’informazione libera per aumentare la risonanza su stampa, blog e su ogni altra piattaforma mediatica.
“Queste categorie – conclude – sono quelle che danno un contributo terribile di sangue, con il 60% sul totale delle vittime sul lavoro”.
Alessandro Gatta
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