martedì 1 marzo 2011

Volentieri pubblichiamo l'articolo di Alessandro Gatta

Morti bianche, nuovo allarme dell’Osservatorio Indipendente di Bologna
188 decessi nel 2011, alto rischio nel Lazio a causa del maltempo


Milano – L’Osservatorio Indipendente di Bologna sulle Morti per Infortuni sul Lavoro lancia un nuovo e drammatico allarme sulla situazione delle morti bianche in Italia, in continuo e costante aumento. Dall’inizio dell’anno infatti si contano già 188 decessi (a cui si può e si deve aggiungere quello dell’alpino Massimo Ranzani ucciso da una mina in Afghanistan) di cui 102 sui luoghi di lavoro, con una crescita esponenziale incontrollata di cui però nessuno sembra preoccuparsi. A guidare questa triste classifica sono l’Emilia Romagna e la Lombardia con 14 vittime (oltre il doppio se si aggiungono i lavoratori morti sulle strade), seguite dalla Sicilia con 13.

“Ci chiediamo quali sono le misure che gli Assessorati dell’Agricoltura, dell’Industria e dei Lavori pubblici delle Regioni e delle varie Province stanno mettendo in campo – scrive Carlo Soricelli del blog cadutisullavoro.blogspot.com – per porre rimedio a queste autentiche stragi che portano lutto a tantissime famiglie”. L’Osservatorio ha deciso di pubblicare le cartine regionali e provinciali delle morti per infortuni sul lavoro dei primi due mesi del 2011, affiancando ad esse le previsioni meteo per la Regione Lazio e per le Regioni del Centro Sud, dove negli ultimi anni si rileva un alto rischio d’infortuni mortali in questo periodo.

“E’ il primo esperimento in Italia per verificare anticipatamente se esiste una correlazione tra infortuni sul lavoro e condizioni meteorologiche – continua Soricelli, prima voce dell’Osservatorio – Se questa correlazione esiste, possiamo estendere queste previsioni meteo con il fattore rischio a tutto il Paese, così da poter riuscire ad allarmare per tempo le categorie che lavorano all’aperto”.

In questi primi due mesi gli agricoltori morti sono stati il 24,1% del totale, gli edili il 20,2%, gli autotrasportatori l’11,1%, mentre la percentuale di stranieri si attesta ancora una volta su cifre vicine al 15%.

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