venerdì 20 gennaio 2012

Mandare nel prossimo parlamento solo rappresentanti dei lavoratori

E’ un momento difficile e complesso per il nostro paese. Ma non bisogna rinchiudersi in se stessi e guardare quello che succede cercando di dare il proprio contributo secondo le proprie sensibilità. La Sicilia allo stremo si ribella, i lavoratori disoccupati o con stipendi da fame e i giovani senza più un futuro con il precariato. Che fare e come? Landini ieri sera a “Servizio Pubblico” di Santoro urlava la sua rabbia nel tentativo di far mantenere al mondo del lavoro un po’ di dignità e di evitare lo svuotamento dell’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori, che farà tornare i lavoratori, se abolito, all’inzio del novecento e provocherà la distruzione del sindacato così come lo conosciamo da cinquant'anni. La FIAT di Marchionne sta combattendo una guerra spietata contro l’unico sindacato che si oppone al suo disegno liberista, il più grande nell’azienda e nel paese. Sindacato che sta solo facendo il suo mestiere difendendo i lavoratori. La FIAT estromettendo la FIOM da tutto il gruppo si sta comportando come un azienda artigianale che licenzia ingiustamente e senza pagare nessuna conseguenze un dipendente scomodo. Poco di buono ci sarà per i lavoratori se verrà approvata la riforma del lavoro così come si legge nelle indiscrezioni dei giornali. Lavorare tre anni di fila senza aver la sicurezza di essere assunti a tempo indeterminato sarà più micidiale che mai. Con l'attuale normativa almeno una piccola quota di lavoratori viene assunto a tempo indeterminato. Le aziende,se passerà questa legge assumerà a tempo indeterminato solo una piccola minoranza di lavoratori: solo quelli che permettono ad una struttura di funzionare. Gli altri lavoratori come merce silenziosa non si potranno mobilitare per salari da fame, per rivendicazioni sindacali, per ingiustizie, per ricatti anche sessuali, per curarsi adeguatamente in caso di malattie, ecc.. Tenendo in scacco questi “precari lunghi” si spegnerà ogni rivendicazione. Ogni lavoratore, anche quello con contratto a tempo indeterminato, sarà rinchiuso nel suo specifico senza poter fare nessuna rivendicazione collettiva. La democrazia, con il ricambio generazionale si fermerà all’ingresso dei luoghi di lavoro. Ed è per questo che le aziende insistono tanto sull’abolizione dell’articolo 18: fino a quando non sarà cancellato in tutto il mondo del lavoro sarà sempre una meta da raggiungere per chi lavora. Il liberismo e il berlusconismo, che hanno affascinato anche importanti settori della sinistra e i lavoratori hanno ridotto l’Italia in macerie. I ricchi del paese che dieci anni fa controllavano il 30% della ricchezza controllano ora il 50%. Il ceto medio è praticamente sparito e i lavoratori dipendenti impoveriti in modo tale da non riuscire più ad arrivare a fine mese. Che fare? I lavoratori dipendenti e i pensionati devono prendere coscienza di questa realtà e ricominciare a fare politica, anche il sindacato che in questi anni è stato emarginato dai partiti, ed è rimasto in parte affascinato dal liberismo economico, deve tornare a fare politica in prima persona e mandare in parlamento i suoi migliori rappresentanti insieme ad una quota rilevante di lavoratori. E’ incredibile che un quarto del parlamento sia controllato da loggy di diverse categorie ma che solo alcuni parlamentari vengono dal lavoro dipendente e dal sindacato nonostante esprimono milioni di voti. Nel 2013 ci saranno le elezioni politiche, occorre già da ora partecipare in massa alle primarie, farsi sentire in ogni partito e portare nel prossimo parlamento tanti rappresentanti dei lavoratori in percentuale dei voti raccolti. Altrimenti anche la rabbia di Landini e di milioni di lavoratori, di disoccupati e precari, sarà fine a se stessa. Anche l’aumento dei morti sul lavoro che si cerca sempre di occultare è dovuto alla scarsa rappresantività dei lavoratori in parlamento. Carlo soricelli Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro

Nessun commento:

Posta un commento