martedì 23 settembre 2014

LA RESA DI UN CITTADINO NORMALE CHE VOLEVA CON IL SUO LAVORO VOLONTARIO DARE UN CONTRIBUTO CONTRO LE MORTI SUL LAVORO

La tragedia di ieri ha messo in luce una verità banale e scontata. Che l’articolo 18 tutela anche la Sicurezza dei lavoratori. Del resto lo scrivo da anni che le morti sui luoghi di lavoro sono quasi tutti da ricercarsi in luoghi di lavoro dove non c’è la protezione di questo articolo di civiltà e dove non è presente il sindacato. La strage di Adria mette in luce i veri aspetti della posta in gioco. Un’azienda di soli 10 dipendenti, come quella dove si è verificata la tragedia, non ha l’articolo 18, di conseguenza non ha un rappresentante della Sicurezza, e non ha probabilmente nessun iscritto al sindacato e dov’è quasi impossibile fare un’assemblea per discutere dei problemi aziendali con un rappresentante dei lavoratori. Un camionista, che purtroppo è morto, è andato a versare direttamente in una vasca il contenuto della cisterna del camion contenente acido fosforico, mentre l’acido doveva andare in un silos a decantare. Com’è stato possibile? Di chi è la responsabilità? Ma davvero i lavoratori tramano contro la loro vita e volontariamente non rispettano le procedure di sicurezza che li tuteli? Un camionista ha deciso da solo di saltare le procedure o era una prassi abituale e perché non è stato fermato? La magistratura chiarirà. Se ci fosse stato presente un sindacato, se ci fosse stato un rappresentante sulla Sicurezza la tragedia ci sarebbe stata ugualmente? Io credo di no. Ed è per questo da cittadino “normale” , senza nessun interesse di nessun tipo, da anni mi sto battendo contro queste tragedie. I lavorati non hanno nessuna arma di difesa se non hanno protezioni adeguate come l’articolo 18 che evita gli “omicidi sul lavoro”. I dati raccolti dall’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro lo dimostrano inequivocabilmente. Le vittime calano in questi anni tra gli iscritti all’INAIL ma aumentano complessivamente. Siamo in questo momento a + 6,4% anche rispetto al 2008 e addirittura + 8,7% rispetto al 23 settembre del 2013. e ricordando anche che in questi anni la crisi ha fatto perdere milioni di posti di lavoro. Ho tempestato in questi anni di mail le forze politiche e la stampa, ma niente, salvo rare eccezioni a nessun interessa la vita di chi lavora. Voi pensate ad un politico, di qualsiasi schieramento e sappiate che è stato avvertito dell’andamento delle morti sul lavoro. Ma nessuno che si è mai degnato di rispondere e di chiedere di vedere “le carte”. E questo vale soprattutto per chi in questo momento ci sta governando. Il 28 febbraio 2014 ho mandato una mail a Renzi, Martina e Poletti avvertendoli dell’imminente strage di agricoltori che entro pochi giorni sarebbe ricominciata tra gli agricoltori che sarebbero morti in tantissimi schiacciati dal trattore. Io credo che in un paese civile e normale i ministri avrebbero risposto, perlomeno si sarebbero informati. Invece niente, il silenzio più totale. Da quel giorno ne sono morti così atrocemente 127. Bastava solo fare una campagna informativa e una “leggina” per far mettere in protezione le Cabine. Io credo che si dovrebbero vergognare. Ma tanto hanno dalla loro parte amministratori , stampa, televisioni, e giornalisti che non sanno neppure cosa vuol dire avere la schiena dritta. Ma forse non è neppure questo il motivo dell’indifferenza verso queste tragedie. La verità è ancora più banale, della vita di chi lavora a questa classe dirigente non importa niente. MI ARRENDO, BASTA SACRIFICI, BASTA STARE ORE ED ORE AL COMPUTER PER RACCOGLIERE DATI E DENUNCIARE. NON SERVE A NIENTE, CHI LAVORA E’ ORMAI SOLO MERCE E NEPPURE DELLA PIU’ PREGIATA. Carlo Soricelli curatore dell'osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro

1 commento:

  1. Non ti arrendere per favore, sono un RSU/RLS, della provincia di Mantova.Seguo il tuo lavoro da tempo, e i tuoi dati mi sono molto utili.Un giorno di questi ti inviterò a Mantova per parlare alla gente, perché è anche importante, parlare di persona con le persone.Grazie per il tuo lavoro.Vai avanti così, per tutti noi.

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