mercoledì 30 settembre 2015

E' morto Giovanni Rocca a Settimo Torinese cadendo dall'alto

Torino 30 settembre 2015 E' morto Giovanni Racca di59 anni. Rocca è morto nella notte all’ospedale Cto dove era stato trasportato con l’elisoccorso nella mattinata di ieri dopo essere caduto dall'alto in un cantiere. sembra che rocca lavorasse da solo su un tetto a Settimo Torinese.

martedì 29 settembre 2015

Articolo di Michele Azzu

Nel 2015 record di morti sul lavoro: perché il governo non riconosce questo problema? Tre istituti diversi dicono che nel 2015 sono cresciuti infortuni e morti sul lavoro. I controlli Inail scoperchiano una situazione di irregolarità allarmante. E il governo non fa nulla: sono i cittadini a mobilitarsi. Politica ultime notizie 28 settembre 2015 09:55 di Michele Azzu Nel 2015 record di morti sul lavoro: perché il governo non riconosce questo problema? I dati di tre diversi istituti concordano su un fatto: nel 2015 crescono gli infortuni e i morti sul lavoro. Lo denuncia l’Osservatorio Indipendente di Bologna Morti sul Lavoro di Carlo Soricelli, lo riportano i numeri dell’Anmil (associazione nazionale mutilati ed invalidi sul lavoro), così come i dati dell’Osservatorio Vega Engineering di Mestre. “I morti per infortuni sui luoghi di lavoro non sono mai stati così tanti da quando nel gennaio 2008 è stato aperto l’osservatorio”, commenta Soricelli. Proprio Soricelli ha contestato più volte negli ultimi anni i numeri dell’Inail, che ogni anno riportano di un calo nelle morti – a differenza della crescita registrata dal suo osservatorio. Quest’anno non sembrano esserci dubbi: il 2015 è l’anno record per gli incidenti fatali. E forse non è un caso che questo accada proprio nel momento in cui le morti e gli infortuni sul lavoro sembrano essere completamente scomparsi dall’agenda politica. PER LA PRIMA VOLTA I NUMERI CONCORDANO. Al 26 settembre l’Osservatorio Indipendente di Bologna ha registrato 510 morti sul lavoro nel 2015, ma il numero diventa di 1.030 se si aggiungono anche i morti “in itinere” (ovvero chi muore durante uno spostamento, o un viaggio, dovuto al lavoro). Con una crescita del 4.6% rispetto all’anno scorso, e dell’8.6% rispetto al dato di settembre 2008 (al 15 settembre). Per l’Osservatorio Vega di Mestre – che rielabora i dati dell’Inail – i morti sul lavoro registrati fino a luglio sono stati 472, più 171 in itinere, per un totale di 643. Un incremento del 9.5% rispetto al dato di luglio del 2014. Per l’Anmil, invece, nei primi cinque mesi del 2015 ci sono stati 388 morti sul lavoro rispetto ai 358 del 2014: una crescita in questo caso dell’8.4%. Da maggio a settembre, insomma, nei dati di questi tre istituti diversi si registra una crescita importante rispetto all’anno scorso. “Vuol dire che se l’Inail ha avuto solo 662 morti nell’intero 2014 assistiamo a un aumento spaventoso”, spiega Soricelli. “I morti – continua il direttore dell’Osservatorio Indipendente – si sono solo trasferiti da categorie protette ad altre che non lo sono, o che hanno un’assicurazione diversa dall’Inail”. I CASI RECENTI. Eppure la cronaca non smette mai di richiamare la nostra attenzione sugli incidenti, ogni giorno, dal nord delle aziende al sud dei cantieri portuali. Solo in Veneto i morti – questa volta la cifra è dell’Inail – sono 64 dall’inizio dell’anno. A Brescia l’Anmil conta 24 morti in sette mesi, di cui un terzo schiacciati dai trattori nel lavoro agricolo. Significa una crescita del 19% degli incidenti fatali rispetto all’anno precedente. A avere il maggior numero di morti, secondo l’Osservatorio di Bologna, sono la Lombardia (68) e la Toscana (54). Ma in Sicilia a settembre è stata una vera e propria strage. Il 21 settembre il meccanico di 43 anni Antonino Lo Presti è morto a Lercara Friddi schiacciato da un’auto. Lo stesso giorno è morto anche Antonio Gangi, operaio del porto di 52 anni, caduto nel pozzo della stiva della piattaforma petrolifera Vega, a Pozzallo. Il 9 settembre nello stabilimento petrolchimico di Priolo Gargallo, in provincia di Siracusa, sono morti due operai trentenni di un’azienda dell’indotto, cadendo in un pozzo. In questo petrolchimico già nel 2013 era morto un altro operaio della Isab Nord per una fuga di gas letale. GLI INCIDENTI FATALI SI RIPETONO IDENTICI. Il fatto che il petrolchimico siciliano avesse già visto due anni fa una morte sul lavoro non deve sorprendere. In realtà accade spesso che gli incidenti fatali si ripetano quasi identici sugli stessi luoghi di lavoro, a distanza di pochi anni. È successo nei cantieri della metro di Roma, dove si contano due operai morti entrambi per la caduta in un pozzo: Bruno Montalti nel 2011 e Luigi Ternano nel 2012. Incidenti fatali simili si sono ripetuti più volte negli stabilimenti ittici di Molfetta in Puglia, dove l’anno scorso sono morti due operai, padre e figlio, annegati tragicamente in una cisterna di liquami. Poco lontano da un’altra cisterna, quella della ditta Truck Center, in cui nel 2008 morirono cinque operai asfissiati dalle esalazioni tossiche. Incidenti simili fra loro sono capitati anche all’Ilva di Taranto, dove negli ultimi 4 anni si contano tre morti: Claudio Marsella di 29 anni, caduto dalla motrice. Francesco Zaccaria, 29 anni, portato via dalla tromba d’aria. Ciro Moccia, 42 anni, precipitato da 10 metri. CONTROLLI E PROCEDURE D’INFRAZIONE. Viene da chiedersi perché. Perché gli incidenti fatali si ripetono uguali a distanza di anni nelle stesse aziende, e perché nel 2015 i morti sono così tanti. Sono le leggi a mancare, oppure è l’esecuzione dei controlli – in carico all’Inail – a non essere adeguata? Una nota stampa dell’Inail rilasciata lo scorso luglio riporta un dato preoccupante: “Nel 2014 i circa 350 ispettori Inail hanno controllato 23.260 aziende (il 72% del terziario, il 24% del settore industria), l’87,5% delle quali sono risultate irregolari. Le verifiche hanno portato anche alla regolarizzazione di 59.463 lavoratori, di cui 51.731 irregolari e 7.732 in nero”. La nota conclude: “confermata l’efficacia dei controlli”, ma non si può non rimanere colpiti da quanto alta sia la percentuale di irregolarità riscontrata dall’istituto, fra aziende e lavoratori controllati. Dal lato delle leggi, poi, c’è l’annosa questione delle procedure d’infrazione dell’Unione Europea, che ogni anno bacchetta l’Italia per il mancato adeguamento alle normative comunitarie sulla sicurezza. Il Decreto Fare del governo Letta, ad esempio, è stato corretto lo scorso luglio con la legge n.115 perché non risultava conforme alle norme di sicurezza dei cantieri mobili. La denuncia era arrivata alla Commissione Europea dall’attivista Marco Bazzoni, operaio metalmeccanico di Firenze, che già nel 2009 aveva denunciato all’UE i rischi italiani sulla de-responsabilizzazione del datore di lavoro e sulle tempistiche per redarre il documento sulla valutazione dei rischi (DVR) di una nuova impresa. Anche allora era partita la procedura d’infrazione. È stato necessario che un privato cittadino, un attivista, si mobilitasse in proprio per segnalare queste irregolarità nelle leggi. Così come negli ultimi anni è stata l’attività volontaria di Carlo Soricelli e del suo osservatorio a scoperchiare il dato reale dei morti sul lavoro in Italia. Quest’anno, per la prima volta, i suoi dati combaciano con altri due istituti: morti ed infortuni sono in crescita. “Sono aumentati i morti in nero, in grigio, ma soprattutto nelle partite Iva individuali”, commenta Carlo Soricelli, che spiega sul suo sito come la crescita interessi particolarmente i lavoratori over 50, e come una gran parte sia dovuta agli incidenti coi trattori nel lavoro agricolo. Ma non basta: ci sono i controlli dell’Inail a rilevare una situazione allarmante di irregolarità nelle aziende. Eppure, ancora oggi ogni passo avanti nel riconoscimento di questa emergenza viene fatto da privati cittadini, che portano avanti la battaglia per la sicurezza sul lavoro in forma volontaria e con tante difficoltà. Cosa serve ancora perché il governo riconosca questo problema? continua su: http://www.fanpage.it/2015-record-di-morti-sul-lavoro-perche-il-governo-non-riconosce-questo-problema/ http://www.fanpage.it/

martedì 22 settembre 2015

Mamma mia queste tragedie dell'inciviltà non hanno mai fine. registriamo la morte sui luoghi di lavoro di altri sei lavoratori

Altri sei lavoratori sono morti sui luoghi di lavoro tra ieri e oggi. Due sono morti in Sicilia: un meccanico in provincia di Palermo è stato travolto dall'auto su cui stava lavorando, mentre in provincia di Ragusa è morto annegato un lavoratore che lavorava su una piattaforma. In Toscana un autotrasportare è stato travolto dal carico del suo tir, mentre un altro (che non segnaliamo a carico della Regione Toscana) è morto sull'A1 in questa regione. In provincia di Cosenza è morto un edile cadendo dal secondo piano di un'abitazione. Un altro edile è morto in provincia di Ascoli Piceno travolto dal terreno di uno scavo. Incredibile la sequenza di morti di quest'anno.

Strage continua, già 104 gli agricoltori schiacciati dal trattore dall'inizio dell'anno.

Cremona 20 settembre 2015 Un giovane in provincia di Cremona è morto fulminato dopo giorni d'agonia, mentre un agricoltore è morto schiacciato dal trattore in provincia di Vicenza. Sono già 47 i lavoratori morti sui LUOGHI DI LAVORO a settembre e oltre 100 se si aggiungono i morti sulle strade e in itinere

sabato 19 settembre 2015

Siamo arrivati all'incredibile numero di 102 morti schiacciati dal trattore dall'inizio dell'anno

Superati i 100 moti schiacciati dal trattore con le ultime due vittime in provincia di Brescia e di Cuneo. Le due ultime vittime sono Tiziano Dragon della provincia di Cuneo e Tiziano Zanardelli della provincia di Brescia. In provincia di napoli è morto fulminato in in cantiere Gioacchino Verde di soli 24 anni.

mercoledì 16 settembre 2015

Trallallero trallalà qui in Italia tutto va

16 settembre 2015 Con i 9 morti sui luoghi di lavoro in questi ultimi due giorni stiamo ormai superando la bellissima cifra di 1000 morti sul lavoro dall'inizio dell'anno, di cui 488 sui luoghi di lavoro. Il Ministro Martina può sorridere ancora di più, con i due morti schiacciati dal trattore in questi due giorni, siamo a 99 morti travolti da questo mezzo dall'inizio dell'anno e 69 dal 1° maggio e inaugurazioone dell'EXPO che nutre il pianeta. A 100, e ci arriveremo prestissimo, festeggeremo con una bella bottiglia di vino rosso "sangue d'agricoltore schiacciato dal trattore" Annata 2014.Ma sembra che anche quest'anno l'annata sia ottima, tanto sangue da poter riempire migliaia di bottiglie. Grazie Martina, Renzi e Poletti che pur avvertiti dell'imminente strage da questo Osservatorio nel febbraio 2014 e 2015, nulla avete fatto per queste tragedie, neppure un selfie. Trallalero Trallallà in questo paese tutto va.

martedì 15 settembre 2015

Con la morte di Giampiero Montagnani La Toscana raggiunge lo spaventoso numero di 50 morti sui luoghi di lavoro dall'inizio dell'anno

15 settembre 2015. Dopo una settimana d'agonia è morto Giampiero Montagnani di 56 anni in una cava in provincia di Firenze. La causa probabilmente una caduta dall'alto o da una piattaforma di un mezzo di trsporto mentre caricavano o scaricavano materiale. Con questa vittima la Toscana raggiunge lo spaventoso umero di 50 morti sui luoghi di lavoro, se si aggiungono i morti sulle strade e in itinere probabilmente i mprti in totale raddoppiano. Sui luoghi di lavoro è seconda per numero di morti solo alla Lombardia che però occorre ricordare che ha il doppio degli abitanti. l'indice occupazionale non ha nessun valore statistico, a morire sono sprattutto lavoratori in nero, che non dipsonfgono di un'assicurazione o che lavorano in agricoltura e sono anziani.

Vogliamo finalmente fare chiarezza sul reale numero di morti per infortunio sul lavoro?

Vogliamo finalmente fare chiarezza sul reale numero di morti per infortunio sul lavoro? Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro http;//cadutisullavoro.blogspot.it 1) L’Osservatorio Indipendente di Bologna è l’unico in Italia a monitorare TUTTI i morti per infortuni sul lavoro, nessuno escluso e indipendentemente dal lavoro che svolge la vittima, o che disponga o meno di un’assicurazione. I morti per infortuni sui LUOGHI DI LAVORO non sono mai stati così tanti da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro. Sono oggi dall’inizio dell’anno a oggi 15 settembre 478 sui LUOGHI DI LAVORO (oltre 1000 se si aggiungono tutti quelli che muoiono in altri contesti). Erano sui luoghi di lavoro 457 il 15 settembre del 2014 +4,6%, erano 437 lo stesso giorno del 2008 +8,6%. In questi anni nessun calo favoloso, ma aumenti, nonostante un numero enorme lavoratori ha perso il lavoro da quell’anno. I morti si sono solo trasferiti da categorie protette ad altre che non lo sono o che hanno un’assicurazione diversa dall’INAIL. A queste morti occorre sempre ricordare che si aggiungono i lavoratori morti sulle strade e in itinere i morti per lo meno raddoppiano. Ma queste vittime, se in regola sono riconosciute dallo Stato come morti sul lavoro (e tante non lo sono) e richiedono interventi diversi. Se si vuole fare prevenzione occorre tenere nettamente separate queste morti da quelli che muoiono sui luoghi di lavoro. La Lombardia ha già 62 morti sui luoghi di lavoro, ma se si aggiungono i morti sulle strade e in itinere si superano i 120 morti, ma occorre ricordare che la Lombardia ha più del doppio degli abitanti di qualsiasi regione italiana, e se si guarda il numero di abitanti è la Toscana che quest’anno, con 49 morti sui luoghi di lavoro che detiene questo triste primato. L’indice occupazionale non ha nessun valore statistico, a morire sono soprattutto lavoratori atipici, in nero, Partite IVA e agricoltori. 2) E’ l’agricoltura con il 32% di tutte le morti sul lavoro che rappresenta la vera emergenza del Paese. Segue l’edilizia col 21,2%, l’industria con il 10,04%, l’autotrasporto di tutte le categorie con il 7,3%. Gli altri morti nei servizi e in altre categorie che non stiamo a elencare. 3) Sono già 67, giorno dell’inaugurazione dell’EXPO i morti schiacciati dal trattore e 97 dall’inizio dell’anno, nel 2014 sono stati 152 e questo pur avvertendo nel febbraio 2014 e 2015 il Ministro Martina, il Ministro Poletti e il Primo Ministro Renzi delle imminenti stragi di agricoltori schiacciati dal trattore. Si chiedeva loro di fare almeno una campagna informativa sulla pericolosità del mezzo. 4) Il 22% di tutte le morti per infortuni sul lavoro ha più di 60 anni (quanto incide la legge Fornero?) 5) dai 50 ai 59 il 28%, Il 24% ha dai 40 ai 49 anni, 6) Gli stranieri morti sui luoghi di lavoro sono il 14,4% sul totale di tutte le morti per infortuni 7) Occorre ricordare che l’INAIL monitora solo i propri assicurati e che l’anno scorso sono stati, compreso l’itinere 662 8) Un osservatorio che elabora gli infortuni mortali sul lavoro dell’INAIL scrive che le morti per infortuni sul lavoro sono stati nei primi sette mesi del 2015 ben 643, compreso l’itinere, questo vuol dire che se l’INAIL ha avuto “solo” 662 morti nell’intero 2014, assistiamo a un aumento spaventoso. 9) Sarebbe ora di fare finalmente chiarezza su queste tragedie e non giocare sui numeri e tirarli dalla parte che fa più comodo 10) Il Jobs act non protegge dal licenziamento neppure i lavoratori che si rifiutano di svolgere lavori pericolosi, con una scusa possono essere licenziati e questo farà aumentare ancora di più le morti sul lavoro. Carlo Soricelli

lunedì 14 settembre 2015

Terrificante morte di un operaio a Torino risucchiato dentro una sabbiatrice dopo essere rimasto incastrato da un ingranaggio

14 settembre 2014 E' morto in modo drammatico Alfio Randazzo. Randazzo è rimasto incastrato nella sabbiatrice a cui stava lavorando e un ingranaggio l'ha risucchiato nella sabbiatrice. La tragedia è avvenuta in una ditta di stampaggio i L’amministratore delegato dell’azienda, presente sul luogo dell’incidente, ha immediatamente cercato di sganciarlo, intervenendo con un muletto sul meccanismo che lo imprigionava, ma non c’è stato nulla da fare ed è risultato inutile ogni tentativo di salvarlo. Sono già 11 i morti sui LUOGHI DI LAVORO in provincia di Torino e se si aggiungono i morti sulle strade e in itinere si arriva a contare oltre 25 morti.

sabato 12 settembre 2015

Strage di operaii in Sicilia in questi ultimi giorni: una sequenza terribile che vede morire in 5 giorni ben sette lavoratori

12 settembre 2015 Sono morti per infortuni sui luoghi di lavoro ben sette lavoratori in Sicilia negli ultimi 5 giorni. A Lena è morto il 7 settembre l'antennista Antonio Lena,un altro antennista Filippo Di Salvo è morto in provincia di Palermo a Priolo nello stabilimento dell'ENI sono morti il 9 settembre Michele Assente e Salvatore Pizzollo. A Palermo è stato ucciso dal committente un edile che stava eseguendo lavori in una casa privata. In un altro stabilimento a Priolo di Siracusa è morto ieri Vincenzo Guerci di 61 anni schiacciato da un grande cancello, un altro giovane morto dopo molti giorni d'agonia a Palermo Silvano candela di 36 anni. La Sicilia con 35 morti sui LUOGHI DI LAVORO si conferma una delle regioni con più morti per infortuni sui luoghi di lavoro con 35 morti e risulta quinta per numero di morti sui luoghi di lavoro dopo Lombardia, Toscana, Veneto e Campania.

mercoledì 9 settembre 2015

Nove morti sui luoghi di lavoro in questi ultimi giorni

Nove morti sui luoghi di lavoro in questi ultimi giorni 9 settembre In questi due giorni sono morti 9 lavoratori in diverse regioni italiane. Ma è la Siclia con 5 morti a pagare un grande contributo di sangue. Tragedia collettiva questa mattina alle 11 nel polo petrolchimico di Priolo Gargallo (ENI) in provincia di Siracusa: Sono morti Michele Assente e Salvatore Pizzollo due operai dell'indotto poco più che trentenni. Stavano effettuando lavori di manutenzione quando sembra siano caduti in un pozzetto. Il magistrato ha già disposto il sequestro dell'area. Purtroppo proprio in questi giorni mi aspettavo delle morti collettive, le statistche mi dicevano questo, Queste morti multiple si verificano in un lasso di tempo abbastanza prevedibile se si analizzano i dati raccolti. Il problema è riuscire a individuare almeno la categoria, ma per ora è ancora impossibile, almeno per quanto riguarda la mia preparazione informatica che è molto scarsa. Poco tempo fa ci eravamo anche raccomandati per l'indotto nelle grandi aziende, che non verificano a sufficienza la preparazione e la professionalità dell'azienda a cui appaltano il lavoro. Anche il Sindacato non tiene conto a sufficienza di questa lacuna. A morire nelle grandi aziende sono soprattutto artigiani dell'indotto. L'ho scritto e riscritto e speriamo che prima o poi faccia breccia. Le altre morti sui luoghi di lavoro a Palermo, Campobasso, Messina e Perugia. Sull' A 4 due morti.

giovedì 3 settembre 2015

MINISTRO MARTINA SMETTA DI SORRIDERE IN TELEVISIONE E ALLE INAUGURAZIONI E APRA GLI OCCHI SU QUELLO CHE STA SUCCEDENDO NEL MINISTERO CHE DIRIGE. DA QUANDO E' MINISTRO DELLE POLITICHE AGRICOLE SONO MORTI SCHIACCIATI DAL TRATTORE OLTRE 230 AGRICOLTORI . L'ULTIMO DI 48 ANNI OGGI. NEL CUNESE MUORE FULMINATO IN UNA CAVA UN GIOVANE DI 20 ANNI.

4 settembre 2015 Tragedia nel Cosentino: muore schiacciato dal trattore Mario Turco a soli 48 anni. La tragedia questa mattina tra le campagne di Montalto Uffugo, in località Pozzonaro. Sono già 93 dall'inzio dell'anno i morti schiacciati dal trattore e 63 dall'inaugurazione dell'EXPO che "nutre il pianeta". E questo ministro non ha mosso un dito, neppure una campagna inofrmativa sulla pericolosità del mezzo, come è stato richiesto dall'Osservatorio a Febbraio 2014, anno in cui ne sono morti in modo così atroce 152 e anche a febbraio di quest'anno. ma ninete, pensano solo a fare passarelle, lui Poletti e Renzi (avvertiti pure loro) Cuneo 4 settembre. E' morto Manuele Salvai fulminato a 20 anni in una cava di pietre nel cunese, presso il magazzino di pietra di proprietà della "Maurino Pietre", che da trent’anni estrae da cave proprie e lavora la pregiata Pietra di Luserna, la varietà più conosciuta ed apprezzata di gneiss lamellare. Il corpo del povero giovane è stato attraversato e squassato da una forte scarica elettrica, sulle cui cause sono in corso gli accertamenti dei carabinieri e dei tecnici del Servizio Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro dell’Asl Cn1, finalizzate a scoprire eventuali responsabilità di terzi.