lunedì 19 settembre 2016

Altri due morti sul lavoro, e questi sono morti senza clamore mediatico: capita tutti i giorni d'avere mediamente due morti sui LUOGHI DI LAVORO. Se in alcuni giorni non ce ne sono in altri raddoppiano o triplicano. Le due nuove vittime sul lavoro nelle province di Grosseto e Ragusa

Questo osservatorio è seguitissimo, oltre 500 persone si sono collegate ieri, in un mese oltre 8300 e 100000 in un anno. La sensibilità degli italiani è morto forte su questo fronte. lo è meno, anzi e nulla da parte della politica e soprattutto di chi di queste tragedie se ne dovrebbe occupare e non lo fa. Abbiamo sentito la rabbia del Presidente Matarella, che spero scuoti le coscienze, ma dubito. Nel corso si questi anni mi sono accorto che le tragedie provocate dagli infortuni sono soprattutto un fatto culturale. L'uomo, il lavoro, il Cittadino non è più considerato il perno su cui ruota tutta la Società (senza lavoro nessuno mangia più) ma è diventato solo una componente del mercato; una variabile neppure delle più importanti. La finanza non ha  cuore e anima. Gli Stati non contano più niente: basta vedere il potere che hanno certe multinazionali. Solo alcune persone (a mio parere malate) dominano il mondo, il loro unico scopo compulsivo è quello dell'accumulo, non quello di  potare benessere nel mondo.  Ma uno Stato non può sottostare a queste logiche. Non può farsi dettare "l'agenda" e il "programma" altrimenti ritirano i capitali. Ed è anche per questo che muoiono in tantissimi sul lavoro. Che fare? Non lo so. Solo un'Europa forte e dei lavoratori  con la sua grande tradizione sociale può se unita tornare a dare dignità al lavoro. 

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