domenica 18 settembre 2016

Mail al Presidente Mattarella. Il Presidente Mattarella fa sentire alta la sua voce per le morti sul lavoro in un deposito dell'ATAC di Roma e all'ILVA di Taranto, ma purtroppo si apprende che anche un altro lavoratore è morto stritolato con la testa dentro un macchinario mentre raccoglieva l'uva in Provincia di Trieste.



Carissimo Presidente Mattarella, sono Carlo Soricelli  curatore dell'osservatorio indipendente di Bologna morti sul lavoro. Ho letto la sua indignazione per le morti sul lavoro di oggi: quelle di Taranto e dell'ATC a Roma. Ma mi creda, questa condizione si verifica praticamente ogni giorno. l'INAIL che diffonde i dati non spiega mai chiaramente che monitora solo i propri assicurati diffonde l'idea di un calo delle morti per infortuni che non esiste se si prendono in considerazione tutte le morti per infortuni. Non sono ami stati così tanti dal 2008 anno d’apertura dell’osservatorio. Ci sono giorni dove i morti arrivano all'incredibile numero di otto/dieci. Dall'inizio dell'anno sono oltre 900 e di questi 463 sui luoghi di lavoro. Tutti registrati in appositi file dall'Osservatorio che è formato solo da volontari. Ma è difficile riuscire a sfondare quel muro che è anche fatto di omertà su queste tragedie. Ma l'hanno messa al corrente che per esempio le partite iva individuali non sono assicurate all'INAIL e che quindi non vengono conteggiate in caso d'infortuni anche mortali? Che tutte le Forze Armate compresi carabinieri, poliziotti, esercito non sono conteggiati in caso d’infortuni dall’INAIL. Che anche i lavoratori in nero non lo sono? Che non lo sono tantissimi agricoltori. Che dall'inizio dell'anno sono morti schiacciati dal trattore che guidavano 100 agricoltori. Che da quando si è insediato il Governo Renzi e il Ministro Martina ne sono morti in modo così atroce oltre 300 e senza ver sentito prendere mai posizione verso queste tragedie che bagnano di sangue i campi italiani? Il Primo Ministro Renzi, il Ministro delle Politiche Agricole Martina e del lavoro Poletti sono stati avvertiti un mese dopo l'insediamento attraverso le loro segreterie e tramite mail che a breve sarebbe cominciata la strage di agricoltori schiacciati dal trattore: chiedevo loro di fare almeno una campagna informativa sulla pericolosità del mezzo, oltre che di mettere a disposizione fondi per la messa in sicurezza dei vecchi trattori. Sono già tre anni che li avviso all'inizio della bella stagione dell'imminente strage, ma mai se è sentita una parola, neppure di umana pietà verso queste morti. Poi mi fermo qui. L'amarezza è tanta, un privato cittadino come me credeva che fosse importante fare qualcosa per aiutare il nostro Paese. Passo ore e ore tutti i giorni a monitore e registrare, senza interessi di nessun genere queste morti. Ma non interessano a nessuno. Mi piacerebbe sapere anche cosa ci stanno a fare le Commissioni Parlamentari che si occupano di questo fenomeno. Non sanno neppure quante sono in realtà le morti per infortuni in Italia. Questa è l'amara verità. Come massima autorità dello Stato e come Presidente apprezzo molto il suo lavoro, come del resto quello dei suoi predecessori. Ma purtroppo temo che anche la Sua autorità può poco contro una burocrazia, anche parlamentare che pensa solo alla sua autoconservazione e che mai ascolta i cittadini. A Sua disposizione. Con stima carlo Soricelli

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