venerdì 9 dicembre 2016

E' la Lombardia tra le grandi regioni la più virtuosa sulle morti per infortuni sui LUOGHI DI LAVORO. L'Emilia Romagna raddoppia i morti rispetto al 2015



Se si parla di morti sul lavoro occorre essere molto chiari e non mescolare le carte per fare solo confusione, in rete diffondono come al solito dati parziale che farebbero sorridere se non si parlasse di lavoratori morti per infortuni sul lavoro. L’inail diffonde con circa un mese di ritardo le denunce che arrivano a questo Istituto, alcuni li prendono come comprensivi di tutte le morti per infortunio sul lavoro, in realtà come ho già scritto centinaia di volte, quelle che diffonde sono denunce e non quelle che riconosce. Tra l’altro occorre ancora una volta ribadire che tantissimi lavoratori, soprattutto le partite iva non sono assicurate a questo Istituto dello Stato e quando all’inizio del prossimo anno andrà a valutarle, per almeno un terzo non saranno riconosciute come tali. Poi ci sono i morti in nero, gli “arrangiatori” che muoiono numerosi nello svolgere lavori di cui non sono pratici, gli agricoltori schiacciati dal trattore che in larga parte non sono assicurati all’INAIL. Noi, abbiamo ritenuto che chiunque svolge un lavoro, di qualsiasi tipo e che muore lavorando deve avere la stessa dignità degli assicurati INAIl e non sparire dalla statistiche. Se li monitoriamo tutti, e separiamo chi muore sui LUOGHI DI LAVORO da i lavoratori che muoiono sulle strade e in itinere (salvo gli autotrasportatori di ogni categoria che inseriamo) ci si accorge così che le “classifiche” regionali e provinciali cambiano in modo significativo. Analizziamo l’andamento delle prime 4 Regioni per numero di morti, tenendo presente che se si aggiungono a questi numeri i morti sulle strade e in itinere, le vittime almeno raddoppiano. Prima Regione per numero di morti sui luoghi di lavoro risulta in questo momento la Campania con 61 morti (di questi 3 in mare, rispetto all’intero 2015 ha un aumento del 23%. La seconda per numero di morti sui LUOGHI DI LAVORO è l’Emilia Romagna, l’aumento rispetto all’intero 2015 è spaventoso, Nel 2016 ha a oggi 58 morti, nell’intero 2015 ha avuto 30 morti (ero molto contento l’anno scorso del significativo calo rispetto al 2014 della mia regione, ma evidentemente c'è stato un calo dovuto alla casualità (che ogni tanto si verifica). Un aumento incredibile quest’anno dell’Emilia Romagna  di quasi il 100%. Il Veneto è la terza regione per numero di morti, ha in questo momento 56 morti sui Luoghi di lavoro, con un aumento rispetto al 2015 del 7,2% La Lombardia risulta al quarto posto per numero di morti. E’ questa regione che ha un andamento altamente positivo rispetto al 2015. Ha in questo momento 47 morti e nell’intero 2015 72. Un calo notevolissimo che fa abbassare il numero totale delle morti in Italia rispetto al 2015. Il calo è del 34,8%. Occorre poi ricordare che la Lombardia ha il doppio degli abitanti delle più popolose regioni italiane. Questo cosa significa? Che se si prende come parametro il numero di abitanti e non l’indice occupazionale, che in questa “conta” non ha nessun valore statistico, visto che a morire son in tanti che non sono assicurati all’INAIL viene fuori che la Lombardia è la Regione più virtuosa ogni anno su queste tragedie,  che nel 2016 sta avendo un decremento fantastico. Spero solo che non è dovuto al caso come è capitato per l’Emilia Romagna nel 2015 e precedentemente al Veneto. Come “terrone” considero la Lega che guida la Regione come la più lontana ma su questo fenomeno tanto di cappello a chi la sta guidando e alle strutture che se ne occupano.
Il prossimo anno sarà il decimo dall'apertura dell'Osservatorio. A queste tragedie ho dedicato tantissime ore al giorno con lavoro volontario. credo d'aver contribuito in modo terminante a far conoscere la reale entità del fenomeno...L'età avanza e gli occhi sono stanchi, spero di riuscire a completare il monitoraggio dell'intero 2017. Poi si vedrà cosa fare. Ma lo Stato dovrà riconoscere il lavoro volontario che ho fatto con l'Osservatorio. Lo esigo. Lo deve alle milioni di persone come me che senza nulla chiedere a nessuno, senza nessun interesse, svolge questi lavori. I volontari devono essere considerati dallo Stato come ricchezza, non come corpi estarnei da ignorare e considerare con ostracismo, sufficienza e addirittura nemico perchè critica l'indifferenza verso queste tragedie. Un grazie no?

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