Impressionante sequenza di morti anche ieri. Sono morti 6 lavoratori, 18 dalla tragedia di Messina di soli 4 giorni fa. E' disumana la morte di due ventenni, morti tutti e due in modo straziante. In una ditta dolciaria di Torino che produce panettoni è morto in modo orribile Matteo Bianchi di soli 23 anni. Il povero giovane è morto con la testa dilaniata da un'impastatrice. Terribile anche la sorte di un suo coetaneo Domenico Gangemi della Provincia di Reggio Calabria. Anche lui ha finito la sua vita a 23 anni cadendo dentro un silos di una segheria, dentro il silos c’era una struttura elicoidale che cercava di sbloccare con un badile. Ci è caduto morendo sul colpo. In provincia di Bologna a Castelguelfo un artigiano Ferdinando Procopio è stato investito da un muletto mentre stavano posando del pietrisco in un capannone in costruzione, aveva solo 53 anni. In Provincia di Vibo Valentia è morto schiacciato dal trattore Maurizio Purita di soli 36 anni. Sull’A14 è morto Claudio Boldrin un autotrasportatore di 50 anni a causa di un tamponamento. In provincia di Benevento è morto un indiano di cui non si conosce ancora l’identità: sembra sia morto a causa del monossido di carbonio di una stufetta improvvisata per scaldarsi in un esercizio commerciale, non è spiegato di cosa si occupava in quell’esercizio. Ma che Paese è il nostro che ni si preoccupa di salvaguardare la vita dei suoi lavoratori?
Dati aggiornati al 31 luglio 2025 Dall’inizio dell’anno sono morti 873 lavoratori, di cui 621 sui luoghi di lavoro (esclusi gli incidenti in itinere). Il ritmo delle morti è spaventoso: ogni 6 ore e pochi minuti un lavoratore perde la vita. Se si considerano solo i dati INAIL, che escludono migliaia di lavoratori non assicurati o assicurati con altri enti, le denunce (comprensive di itinere) al 30 maggio 2025 sono appena 389. Un’enorme sottostima della realtà.
Dati aggiornati al 31 luglio 2025 Dall’inizio dell’anno sono morti 873 lavoratori, di cui 621 sui luoghi di lavoro (esclusi gli incidenti in itinere). Il ritmo delle morti è spaventoso: ogni 6 ore e pochi minuti un lavoratore perde la vita. Se si considerano solo i dati INAIL, che escludono migliaia di lavoratori non assicurati o assicurati con altri enti, le denunce (comprensive di itinere) al 30 maggio 2025 sono appena 389. Un’enorme sottostima della realtà.
sabato 3 dicembre 2016
Scriverò ancora al Presidente Mattarella, il Paese non può assistere impotente a una strage così disumana. Ancora 6 morti sui luoghi di lavoro anche ieri 2 dicembre. Ma come fa una classe dirigente di un paese ad assistere senza far niente alla morte dei suoi figli migliori? 18 morti per infortuni dalla strage di Messina Due di ieri avevano solo 23 anni
Impressionante sequenza di morti anche ieri. Sono morti 6 lavoratori, 18 dalla tragedia di Messina di soli 4 giorni fa. E' disumana la morte di due ventenni, morti tutti e due in modo straziante. In una ditta dolciaria di Torino che produce panettoni è morto in modo orribile Matteo Bianchi di soli 23 anni. Il povero giovane è morto con la testa dilaniata da un'impastatrice. Terribile anche la sorte di un suo coetaneo Domenico Gangemi della Provincia di Reggio Calabria. Anche lui ha finito la sua vita a 23 anni cadendo dentro un silos di una segheria, dentro il silos c’era una struttura elicoidale che cercava di sbloccare con un badile. Ci è caduto morendo sul colpo. In provincia di Bologna a Castelguelfo un artigiano Ferdinando Procopio è stato investito da un muletto mentre stavano posando del pietrisco in un capannone in costruzione, aveva solo 53 anni. In Provincia di Vibo Valentia è morto schiacciato dal trattore Maurizio Purita di soli 36 anni. Sull’A14 è morto Claudio Boldrin un autotrasportatore di 50 anni a causa di un tamponamento. In provincia di Benevento è morto un indiano di cui non si conosce ancora l’identità: sembra sia morto a causa del monossido di carbonio di una stufetta improvvisata per scaldarsi in un esercizio commerciale, non è spiegato di cosa si occupava in quell’esercizio. Ma che Paese è il nostro che ni si preoccupa di salvaguardare la vita dei suoi lavoratori?
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