mercoledì 8 marzo 2017

Tre, quattro, a volte anche sei, sette famiglie ogni giorno piangono quando apprendono della morte di un proprio caro.

Ancora morti sul lavoro. Due avevano sessantaquattro anni. Ma chiediamoci se il nostro è un paese civile se fa lavorare gli ultrassessantenni che svolgono lavori pericolosi. purtroppo è un predicare nel deserto. Chi ha fatto e votato la Legge Fornero  ha dimostrato insensibilità verso chi lavora. Già da quando la proposero in parlamento sapevo come andava a finire. l'ho anche scritto decine di volte alla politica. Chi come me monitora le morti sul lavoro da dieci anni sapeva che a morire per oltre il 30% dei casi sui luoghi di lavoro erano gli ultrassessantenni. E questa legge che allunga di diversi anni l'età per andare in pensione, è stata votata e creata da persone che non sanno cosa significa lavorare con le mani gonfie dalle artrosi, non sa cosa vuol dire un mal di schiena provocato dagli sforzi di decenni di lavori pesanti. non sa che se non si è in uno stato perfetto di salute non si può andare su un tetto, guidare un camion, lavorare su macchinari complessi o guidare un trattore. Noi italiani non ci meritiamo questa politica. Contro il mondo del lavoro dipendente in questi ultimi vent'anni è stata condotta una lotta di classe spietata che non si è fermata neppure davanti a queste tragedie. Ma prima o poi chi lavora si sveglierà dal torpore e chiederà il conto a chi ha usato contro chi loro violenze d'ogni tipo. La Storia è ciclica e presto prenderà un altro corso. Non si spara più sugli operai come è successo col governo Tambroni.  Poi sono arrivati i "mitici" anni sessanta e settanta, rovinati da un terrorismo cieco e stupido che probabilmente era al servizio del potere. Poi dopo ancora violenza, questa volta non con le armi ma con lo svuotare di salari e diritti. I lavoratori vengono fatti morire lavorando e si precarizzano abolendo l'articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori, così da togliere ogni dissenso nei luoghi di lavoro. E purtroppo a condurre questa lotta di classe sono stati tutti i partiti. Nessuno esluso. Ma oltre venti milioni di lavoratori dipendenti e i loro padri si stanno accorgendo che hanno votato per questi ultimi vent'anni per i loro carnefici: si camuffano da conservatori e da progressisiti, a volte da rivoluzionari, ma lo scopo è sempre lo stesso. Conservare denaro e potere a spese della maggioranza della popolazione.

Nessun commento:

Posta un commento