domenica 30 aprile 2017

Report morti sul lavoro nei primi 4 mesi del 2017. Domani dimostra la tua solidarietà a queste famiglie: indossa qualcosa di nero



Osservatorio Indipendente di Bologna morti
sul lavoro
Report morti sul lavoro nei primi 4 mesi del 2017
Domani è il 1° maggio ma anche quest’anno oltre 400 famiglie piangono i loro morti per infortuni sul lavoro, e sono solo 4 mesi. Domani dimostra la tua solidarietà. Porta il lutto al braccio o indossa qualcosa di nero.

Dall’inizio dell’anno al 30 aprile ci sono stati 197 sui luoghi di lavoro. Erano al 30 aprile 2016 193, l’aumento è del 2,04%. Ma attenzione se ai 197 morti sui luoghi di lavoro ci aggiungiamo i morti sulle strade e in itinere si superano i 430 morti. Ma per questi morti per infortuni si possono solo fare delle statistiche comparando diversi dati. Probabilmente sono molti di più. Ma se andiamo a vedere i morti sui LUOGHI di lavoro registrati al 30 aprile 2008, che è l’anno di apertura dell’Osservatorio viene l’ansia. I morti erano quell’anno al 30 aprile 176, l’aumento rispetto a al 2017 è del +10.7%. Del resto la politica tutta se ne frega dei LAVORATORI DIPENDENTI, se ne fregano le Istituzioni e chi dovrebbe occuparsene. Basta pensare agli oltre 450 agricoltori schiacciati dal trattore negli ultimi tre anni, senza che si sia visto un intervento concreto né sulla Sicurezza, né con la Comunicazione. Se si prendono TUTTI i morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL si rimane basiti. Si parla sempre di cali, ma in realtà i morti sui LUOGHI DI LAVORO aumentano e non di poco. A mio parere è completamente fallita la politica sulla Sicurezza (non) fatta in questi dieci anni. Ha funzionato solo nei luoghi di lavoro dove è presente il Sindacato, dove le morti sono quasi inesistenti rispetto al numero di lavoratori. Esprimo un mio parere che poi si può valutare come si vuole: il calo si ha esclusivamente sulle strade e in itinere e questo per la patente a punti e i tutor che ci sono sulle strade, che sono un bel deterrente per chi guida in modo pericoloso. DIAMO UNA RAPPRESENTANZA SINDACALE E UN RESPONSABILE DELLA SICUREZZA A TUTTI I LAVORATORI, E UN POSTO STABILE SENZA JOBS ACT CHE UCCIDE, CHE PRECARIZZA ANCHE LA VITA DI CHI LAVORA. EVANTUALMENTE NEI POSTI CON POCHI DIPENDENTI, UN RAPPRESENTANTE CHE RAPPRESENTI DIVERSE AZIENDE. SOLO COSI’ AVREMO UN CALO DELLE MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO
Le morti verdi
Strage continua, non passa giorno senza apprendere della morti di un agricoltore schiacciato dal trattore, sono già 36 dall’inizio dell’anno. L’ultima il 21 aprile a Torino val di Sangro. Il Ministro delle Politiche agricole Martina batta finalmente un colpo su queste tragedie. Da quando è ministro sono morti schiacciati da questo mezzo oltre 450 agricoltori. Un morto su cinque sui luoghi di lavoro di tutte le categorie è causato dal ribaltamento del trattore. Occorre che qualcuno che ci governa faccia una campagna informativa sulla pericolosità del mezzo. E chi di dovere dia forti incentivi per mettere in sicurezza i vecchi trattori.
Morti nelle Regioni e Province italiane nel 2017 per ordine decrescente, sono esclusi dalle province i morti sulle autostrade e all’estero.
ABRUZZO 22 L'Aquila (5), Chieti (3), Pescara (12) Teramo (3) VENETO 21 Venezia (4), Belluno (), Padova (1), Rovigo (4), Treviso (2), Verona (5), Vicenza (5). SICILIA 15 Palermo (2), Agrigento (2), Caltanissetta (), Catania (1), Enna (1), Messina (), Ragusa (3), Siracusa (1), Trapani (5) LOMBARDIA 14 Milano (4), Bergamo (1), Brescia (2), Como (), Cremona (), Lecco (2), Lodi (1), Mantova (), Monza Brianza (2), Pavia (1), Sondrio (1), Varese (). CAMPANIA 14 Napoli (5), Avellino (), Benevento (2), Caserta (3), Salerno (4).. EMILIA ROMAGNA 13 Bologna (2). Forlì-Cesena (1), Ferrara (2), Modena (), Parma (2), Piacenza (1), Ravenna (3), Reggio Emilia (2), Rimini (). TOSCANA 12 Firenze (2), Arezzo (), Grosseto (2), Livorno (3), Lucca (1), Massa Carrara (1), Pisa (2), Pistoia (1), Siena () Prato ().TOSCANA 12 Firenze (2), Arezzo (), Grosseto (2), Livorno (3), Lucca (1), Massa Carrara (1), Pisa (2), Pistoia (1), Siena () Prato (). PIEMONTE 11 Torino (5), Alessandria (), Asti (), Biella (1), Cuneo (3), Novara (), Verbano-Cusio-Ossola (1) Vercelli (1) LAZIO 8 Roma (5), Viterbo () Frosinone () Latina (3) Rieti (). CALABRIA 8 Catanzaro (2), Cosenza (4), Crotone (1), Reggio Calabria (1) Vibo Valentia ()  PUGLIA 6 Bari (3), BAT (), Brindisi (2), Foggia (), Lecce (1) Taranto () UMBRIA 4 Perugia (2) Terni (2). LIGURIA 4 Genova (1), Imperia (1), La Spezia (), Savona (2). FRIULI VENEZIA GIULIA 4 Trieste (1), Gorizia (1), Pordenone (), Udine (2). MARCHE 4 Ancona (1), Macerata (), Fermo (), Pesaro-Urbino (3), Ascoli Piceno (). SARDEGNA 2 Cagliari (), Carbonia-Iglesias (), Medio Campidano (), Nuoro (), Ogliastra (), Olbia-Tempio (), Oristano (1), Sassari (1). Sulcis inglesiente () BASILICATA 1   Potenza (1) Matera () Molise 1 Campobasso (1), Isernia /1) TRENTINO ALTO ADIGE 3 Trento (), Bolzano (3). VALLE D’AOSTA ()
I morti sulle autostrade e all’estero non sono a carico delle province

sabato 29 aprile 2017

Ma è umano il nostro Paese travolto dal liberismo e dai suoi esecutori? Morire a 71 anni cadendo dal tetto di un capannone. Era in regola? Ma sono stati 3 anche ieri i morti sui luoghi di lavoro. Un giovane di 30 anni a Firenze e un autrasportatore nei pressi Orbetello



E' un 71enne di origine tedesca ma da molti anni residente in Calabria, che è morto a Piano del lago in provincia di Cosenza
Secondo una ricostruzione riportata dall’Ansa, l’operaio, che viveva da tempo a Rogliano, è caduto dal tetto del capannone in cui stava lavorando. In un primo momento si era parlato di un malore e che la vittima fosse un semplice “cliente”..
I colleghi hanno chiamato subito i soccorsi, ma per l’operaio non c’è stato nulla da fare. Sul posto i sanitari del 118 e i carabinieri, che stanno indagando su quanto è accaduto e sui motivi per i quali l’operaio, malgrado l’età avanzata, venisse ancora impiegato nell’attività lavorativa. Sembra sia morto per trauma cranico. Gli inquirenti stanno valutando se procedere per falsa testimonianza il proprietario.



Firenze, 28 aprile 2017 - Un giovane di 30 anni è morto stasera in seguito ad un incidente sul lavoro a Firenze. Stava lavorando in un'azienda di magazzinaggio e sarebbe stato travolto da un carico pesante
Secondo le prime informazioni del 118 intervenuto sul posto, il ragazzo, che lavorava in un'azienda di spedizioni  in via della Treccia all'Osmannoro,

un altro autorasportatre è morto nei pressi orbetello in Provincia di Grosseto..

giovedì 27 aprile 2017

Il mondo ovattato della politica e dei sindacati romani. Si accorgono dei morti sul lavoro solo quando muoiono a Roma

Come curatore dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro che volge questo lavoro volontario da dieci anni non posso non essere indignato quando sento uno dei massimi esponenti sindacali che si chiede come mai nella provincia di Roma sono morti due lavoratori in sole 24 ore e non si accorge che questa strage c'è tutti i giorni nel resto del Paese. Mentre questo sindacalista si accorge che sono morti un operaio travolto da una gru mentre eseguiva lavori in un deposito ACEA, e un altro è morto, un lavoratore indiano è morto fulminato mentre pota un albero, non si accorge, o non sa (che è ancora più grave) che nelle stesse ore altri cinque nel resto del Paese, morti in quel di Treviso, sull'A1, i soliti lavori che poi muovono nel  mondo delle ditte appaltartici che sembrano essere in un mondo separato. E i due morti a Bressanone lavoravano per le Ferrovie ed erano dipendenti di una ditta appaltatrice.   Tanto sono così poco importanti questi lavoratori che spesso è anche difficile conoscerne le generalità. Che lezione trarne? Che la Roma della politica e del sindacato è lontana, che è un mondo a se stante. Poi si meravigliano che i cosiddetti partiti populisti riescono ad intercettare larga parte del voto dei lavoratori e popolare. Mi meraviglierei del contrario. Per protesta il 1° maggio porta il lutto al braccio

mercoledì 26 aprile 2017

Morti due operai e tre rimasti feriti nello scontro tra due mezzi tecnici sulla linea ferroviaria del Brennero.

Bolzano, 26 apr.  Due operai sono morti a Bressanone, ed altri tre sono rimasti feriti. la tragedia a pochi minuti da mezzanatte  ieri sera. Una trentina i lavoratori presenti. Sul posto numerosi mezzi d’emergenza per i primi soccorsi ai feriti.
Carabinieri e polizia stanno svolgendo le prime indagini, coordinate dalla Procura di Bolzano. E' stato attivato un servizio sostitutivo con autobus tra Brennero e Bolzano.

sabato 22 aprile 2017

Morire a 18 anni lavorando. Alex Ballarini li aveva appena compiuti. Ma non dimentichiamoci degli altri morti invisibili per la politica

Alex ballarini era un pescatore ed è morto dopo uno scontro tra due barche nella secca di Goro nel ferrarese. Le due imbarcazioni si sono scontrate mentre rientravano nel porto di Gorino dopo la pesca delle vomgole. Mentre Voncenzo Romano di anni ne aveva venti: era un lavoratore napoletano, abitante a Treviso e morto sul lavoro in trasferta nella provincia di Reggio Emilia.  Vincenzo è morto investito da un macchinario. ma in questi ultimi tre giorni le vittime sono state otto. Un agricoltore è morto schiacciato dal trattore in provincia di Chieti (36 dall'inzio dell'anno). In provincia di Trapani un bulgaro è morto investito da un carico di bombole presso un benzinaio. sull'A22 è morto un autorasportatore si chiamava Alessandro Lippolis. A Cesena è morto dopo una settimana di agonia Gianluca Balducci. In provincia di Catania è morto un agricoltore cadendo da una scal mentre raccoglieva arance. Insomma strage continua.
La foto sorridente di Alex morto di lavoro a 18 anni

venerdì 21 aprile 2017

Achtung. Achtung, achtung

 Fate attenzione voi che guidate i trattori, nei prossimi giorni almeno tre di voi moriranno schiacciati da questo mezzo se non userete tutte le precauzioni. Achtung al terreno, anche se in superficie sebra asciutto sotto potrebbe essere ancora bagnato e cedere e se i vostri terreni sono in collina il pericolo è mortale


mercoledì 19 aprile 2017

Rifiutismo Mostra di carlo Soricelli dal 22 aprile a Anzola Emilia

Buongiorno, questa volta vi "rompo" non per aggiornarvi sui lorti sul lavoro, ma della mostra che inaugurerò sabato 22 aprile alle ore 10,30 a Anzola Emilia 
Il Rifiutismo
Il consumismo, l’Apocalisse della Civiltà occidentale, il declino e l’estinzione della razza bianca vista attraverso l’arte. Mostra a Anzola Emilia dal 22 aprile.
Già negli anni ottanta mi ero accorto dell’inarrestabile deriva del consumismo che consideravo “la dittatura più feroce”. In quegli anni avevo cominciato a creare opere di pittura e scultura che successivamente ho chiamato rifiutiste. Da giovane artista trentenne ero attento a quello che succedeva nel sociale: volevo denunciare ciò che consideravo letale e terrificante per gli umani. Il ”consumista”, una scultura del 1986 che raffigura un umanoide rivestito di pubblicità, rappresentava bene quello che volevo dire. Fu acquisita dal Museo Cesare Zavattini nel 1989. Comprendevo che il consumismo sarebbe stato devastante e che anche chi aveva meno cominciava a considerare come valore l’acquisto di oggetti di ogni tipo. Contare per quello che si riusciva ad acquistare. Una compulsione che prende la ragione e sovrasta ogni altro valore. Non a caso in Italia nacquero in quegli anni le televisioni commerciali. La scultura “Gaia” del 1985 rappresentava la Terra piena di rifiuti che stava soffocando. Nel 1990 mi ero già arreso e l’opera “Il consumista ha vinto e si sta mangiando il mondo” (anche questa si trova al Museo Cesare Zavattini). È di quel periodo “Orwell era in anticipo” dove uno schermo televisivo, anch’esso dalle forme umanoidi, con una mano alza il dito in segno di vittoria e con l’altro il dito medio. Sotto solo macerie, guerre, inquinamento, anche alberi con scritte pubblicitarie sulla corteccia. Il riferimento era a “1984” e alla “Fattoria degli animali” di Orwell.
Quando il Museo Zavattini mi chiamò ad esporre alla Festa nazionale de l’Unità di Reggio Emilia con una mostra personale assieme a Cesare Zavattini, in occasione del centenario della sua nascita, lo stand fu visitato da centinaia di migliaia di persone. Quasi tutti sorridevano guardando il consumista e il comunicatore orwelliano. Anche illustri personaggi delle arti. Adesso riderebbero meno.
Mi accorgevo col passare degli anni che il consumismo stava complicando tutto.
I messaggi che ti arrivavano con spot pubblicitari attraverso tutti i mezzi di comunicazione cominciavano ad alterare le percezioni della realtà e i rapporti umani; tutto diventava più veloce, più inconsistente: l’etica, la politica i rapporti umani visti con una velocità che non si riesce a metabolizzare.
Anche la realtà è ormai mediata dagli oggetti di consumo.
Come artista e anche come cittadino mi sento sconfitto da questa ideologia, la più potente che si è mai affacciata nella storia e che corrompe tutto e tutti, anche quelli che si credono immuni. Corrompe anche i valori in cui ho sempre creduto. Addirittura nell’occidente consumista non si fanno più figli perché si pensa di non riuscire a dare loro una vita piena di questi oggetti e cioè di questo valore, mentre popolazioni più giovani che non hanno ancora subito la devastazione del consumismo vivono con pochissimo e di figli ne fanno tanti. Ma quando arrivano qui da noi in poco tempo si adeguano ai nostri costumi. Un fascino terrificante e diabolico quello del consumismo. Solo Papa Francesco, tra i grandi di questo tempo si è accorto di queste devastazioni e non a caso è figlio un argentino, a sua volta figlio di migranti italiani. Ma sembra che anche lui parli nel deserto (di valori).
Da alcuni anni, con queste opere specifiche, figlie di questa realtà deviata, ho scelto di non lanciare più messaggi “etici”, ma di farne vedere appunto la terrificante bellezza, ad esempio, pacchetti di sigarette raccolti per le strade dove anche l’avvertimento della possibile causa di morte per cancro causata del fumo diventa accattivante attraverso la forma e i colori della scatola. Oppure i copri cerchioni di plastica che ho trovato a decine per le strade, hanno forma e colore del più costoso alluminio anodizzato, così tutti hanno la convinzione di avere una macchina più bella e costosa; li ho fatti diventare un totem di questo tempo.
Vedo e prendo oggetti consumati e scartati in ogni luogo, alcuni tra l’altro molto belli, che neppure i mercatini dell’usato trovano vendibili. Il nostro declino arriverà fino ad autodistruggerci per la stanchezza fisica e psichica nel cercare di possederne i nuovi, ma lo faremo contornati da magnifici oggetti di consumo. Come alla fine dell'Impero romano dove le donne (e gli uomini) non facevano più figli per mantenere intatto il loro corpo. Ci estingueremo a favore di popoli nuovi che non hanno ancora raggiunto il nostro livello di falso benessere del consumismo e che probabilmente faranno tesoro dei nostri errori.
Così faccio in modo che anche gli oggetti più banali si “innalzino” ad opere d’arte; li conservo, già scartati dopo l'utilizzo, per lasciare la testimonianza del nostro tempo e dell'impronta dell'uomo che li ha utilizzati. Una lucidatrice come la Nike o il Laocoonte? E perché no? Sono sempre frutto dell’ingegno umano collettivo, del resto anche i Bronzi di Riace lo sono per complessità.
Se si vuole guardare a fondo quello che sta accadendo all’Occidente e all’affacciarsi prepotente dei nazionalismi, Trump, Le Pen, Salvini e la Brexit con il loro razzismo contro popoli diversi, figli di culture non occidentali, si possono considerare risposte sbagliate che non si focalizzano con chiarezza su qual è il vero nemico della civiltà greco-romana: la degenerazione della società dei consumi.
Con la mostra che farò in aprile con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Anzola darò un pugno allo stomaco a tutti i benpensanti con la speranza che faccia riflettere “ma solo per un attimo” su questa deriva umana alla quale sta portando il vero nemico del nostro tempo. Ma sarà solo un attimo, per poi riprendere la nostra folle corsa verso la nostra autodistruzione che ci sta consumando il cervello e quella di Gaia che a breve smetterà di ospitarci
2 allegati

Altri due morti sui LUOGHI DI LAVORO

Ancora due morti sui luoghi di lavoro. In provincia di Reggio Emilia è morto Vincenzo Romano un giovane operaio di 20 anni schiacciato da una lastra di acciaio mentre faceva manutenzione su un macchinario. lavorava per una ditta esterna di Treviso. In provincia di Cuneo è morto cadendo da un'altezza di diversi metri in un'azienda agricola un operaio macedone. Stava pulendo dalle sterpaglie un campo vicino a un burrone.

lunedì 17 aprile 2017

Ancora tre morti sul lavoro anche in questi giorni



17 aprile 2017 E' morto dopo una settimana di sofferenza l'operaio che in provincia di Torino era rimasto intossicato in un'officina di zincatura. Riccardo Pergola aveva solo 54 anni e morire in modo così assurdo nel 2017 è veramente angosciante.
Non poteva mancare il solito agricoltore morto schiacciato dal trattore: l'ultima vittima di questo autentico killer degli agricoltori a Vasto di Chieti, ma poche ore prima era rimasto ucciso nello stesso modo un altro agricoltore in provincia di Reggio Emilia. Un altro morto sul lavoro nella provincia di Monza dove M Pilati è rimasto schiacciato dall'albero che stava tagliando insieme a un collega.