martedì 6 giugno 2017

Superato ogni record di morti sul lavoro da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sullavoro. Due poveri giovani poco più che ventenni morti schiacciati dal trattore negli ultimi due giorni nelle province di Ferrara e Agrigento. ma la politica pensa solo a posizionarsi per le imminenti elezioni politiche e della vita di chi lavora non è interessata. Quattro i morti anche ieri 5 giugno. Purtroppo i lavoratori non hanno e non avranno rappresentanza in parlamento

Report morti per infortuni sul lavoro dall’1 gennaio al 6 giugno 2017
Osservatorio Indipendente di Bologna morti
sul lavoro
Dall’inizio dell’anno a oggi 6 giugno 2017 sono morti sui luoghi di lavoro 282 lavoratori. Con le morti sulle strade e in itinere, che sono considerati a tutti gli effetti morti sul lavoro si superano i 600 morti complessivi. Erano il 4 di quest’anno 276. Erano 262 sui luoghi di lavoro il 4 giugno del 2016 +5,1% Erano 236 il 4 giugno del 2008 +14,5%. Come vedete nessun calo delle morti per infortuni sui LUOGHI DI LAVORO, anzi, un aumento costante in questi dieci anni nonostante vogliono farci credere il contrario, e questo per giustificare l’incredibile massa di denaro speso per la Sicurezza in questi anni.
Le morti verdi
Strage continua, sono già 56 dall’inizio dell’anno gli agricoltori morti schiacciati dal trattore. A questi occorre aggiungere tanti altri che sono morti o perché trasportati a bordo (anche bambini) o per le strade a causa di incidenti provocati da questo mezzo. Martina batta finalmente un colpo su queste tragedie. Da quando è ministro sono morti schiacciati da questo mezzo oltre 450 agricoltori, ma ci stiamo avviando a contare i 500 morti provocati da questo mezzo che con questo ritmo saranno inevitabili tra qualche mese. Gli ultimi due a morire avevano poco più di vent’anni: a Naro di Agrigento è morto un 26enne mentre in provincia di  Ferrara un giovane di 24 anni. Un morto su cinque sui luoghi di lavoro di tutte le categorie è causato dal ribaltamento del trattore. Ma se dal Paese non si alza un moto d’indignazione verso chi ci governa, per la loro indifferenza, nulla cambierà. Nelle televisioni pubbliche trasmissioni pagate coi soldi dei contribuenti, fanno vedere idilliache terre incontaminate dove gli animali pascolano felici, ma mai che si occupano dell’altra faccia della medaglia: i tantissimi morti che ci sono sui campi e il colore rosso della terra impregnata dal sangue dei nostri agricoltori.  Occorrerebbe (ma lo scriviamo da tanti anni) che chi ci governa faccia una campagna informativa sulla pericolosità del mezzo. E chi di dovere metta a disposizione forti incentivi per mettere in sicurezza i vecchi trattori.
Morti nelle Regioni e Province italiane nel 2017 per ordine decrescente, sono esclusi dalle province i morti sulle autostrade e all’estero.
N.B i morti segnalati nelle Regioni sono solo quelli sui LUOGHI DI LAVORO. Con le morti sulle strade e in itinere gli infortuni mortali in ogni provincia e regione sono mediamente il 120% in più ogni anno
LOMBARDIA 27 Milano (5), Bergamo (2), Brescia (6), Como (1), Cremona (), Lecco (2), Lodi (1), Mantova (2), Monza Brianza (4), Pavia (2), Sondrio (2), Varese () VENETO 27 Venezia (4), Belluno (), Padova (1), Rovigo (5), Treviso (4), Verona (6), Vicenza (7). ABRUZZO 26 L'Aquila (6), Chieti (3), Pescara (12) Teramo (5) SICILIA 19 Palermo (2), Agrigento (4), Caltanissetta (), Catania (1), Enna (1), Messina (1), Ragusa (3), Siracusa (1), Trapani (6). CAMPANIA 19 Napoli (7), Avellino (), Benevento (2), Caserta (5), Salerno (5). SICILIA 19 Palermo (2), Agrigento (4), Caltanissetta (), Catania (1), Enna (1), Messina (1), Ragusa (3), Siracusa (1), Trapani (6). EMILIA ROMAGNA 18 Bologna (2). Forlì-Cesena (1), Ferrara (3), Modena (1), Parma (2), Piacenza (2), Ravenna (4), Reggio Emilia (3), Rimini (). PIEMONTE 16 Torino (7), Alessandria (), Asti (2), Biella (1), Cuneo (4), Novara (), Verbano-Cusio-Ossola (1) Vercelli (1) TOSCANA 13 Firenze (2), Arezzo (), Grosseto (2), Livorno (3), Lucca (1), Massa Carrara (1), Pisa (2), Pistoia (1), Siena () Prato (1). LAZIO 12 Roma (5), Viterbo (1) Frosinone (2) Latina (4) Rieti (). CALABRIA 10 Catanzaro (2), Cosenza (5), Crotone (1), Reggio Calabria (1) Vibo Valentia (1) PUGLIA 10 Bari (3), BAT (), Brindisi (2), Foggia (2), Lecce (2) Taranto () LIGURIA 8 Genova (2), Imperia (1), La Spezia (1), Savona (4). MARCHE 8 Ancona (2), Macerata (1), Fermo (), Pesaro-Urbino (5), Ascoli Piceno (). SARDEGNA 7 Cagliari (2), Carbonia-Iglesias (), Medio Campidano (), Nuoro (), Ogliastra (), Olbia-Tempio (), Oristano (2), Sassari (3). Sulcis inglesiente () UMBRIA 6 Perugia (4) Terni (2). FRIULI VENEZIA GIULIA 6 Trieste (2), Gorizia (1), Pordenone (), Udine (3). BASILICATA 1   Potenza (1) Matera () Molise 2 Campobasso (2), Isernia /1) TRENTINO ALTO ADIGE 5 Trento (1), Bolzano (4). VALLE D’AOSTA ()
I morti sulle autostrade e all’estero non sono a carico delle province

Molte delle vittime del terremoto in Emilia erano lavoratori rimasti schiacciati per il crollo dei capannoni. Lo stesso terremoto che ha colpito l’Umbria e le Marche ha evidenziato che i capannoni industriali in Italia sono per la maggior parte a rischio sismico. E’ un miracolo che non ci siano stati morti nella cartiera a Pioraco di Macerata. Il tetto è crollato nel cambio turno, nella fabbrica stavano lavorando solo 20 persone che sono riuscite a scappare. L’intero tetto della sala macchine è crollato. In questa fabbrica ci lavorano complessivamente 146 lavoratori e se fossero stati tutti all’interno ci sarebbe stata una strage. E’ un miracolo, come nel terremoto in Emilia che pur provocando vittime tra i lavoratori è capitato di notte e in orari dove sotto e fabbriche ci lavoravano pochissime persone. La maggioranza dei capannoni industriali in Italia sono stati costruiti in anni dove non si teneva in nessun conto del rischio sismico. Tantissimi di questi capannoni hanno le travi SOLO appoggiate sulle colonne e nel caso di terremoti possono muoversi dall’appoggio e crollare.
 Se non si comincia a farli mettere in sicurezza è a rischio la vita di chi ci lavora sotto, e parliamo di milioni di lavoratori. Del resto con incentivi e detassazioni si potrebbero mettere tutti in sicurezza con una spesa non eccessivamente alta.
Superati i tanti morti per infortuni sui luoghi di lavoro del 10% rispetto ai primi 5 mesi del 2008 anno d’apertura dell’Osservatorio. Sono stati diffusi i dati delle denunce delle morti sul lavoro pervenute all’INAIL che tutti possono andare a vedere nella loro raccolta OPEN DATA INAIL, al 31 aprile ci sono state 262 denunce di morti per infortunio sul lavoro. Occorre ricordare che tutti gli anni molte di queste denunce non verranno accolte. Nelle 262 denunce pervenute  all’INAIL al 31 aprile ci sono anche i morti sulle strade e in itinere, mentre noi al 31 maggio superiamo i 500 morti complessivi.
Report morti sul lavoro nell’intero 2016
Nel 2016 sono morti 641 lavoratori sui luoghi di lavoro e oltre 1400 se si considerano i morti sulle strade e in itinere (stima minima per l’impossibilità di conteggiare i morti sulle strade delle partite iva individuali e dei morti in nero), e di altre innumerevoli posizioni lavorative, ricordando che solo una parte degli oltre 6 milioni di Partite Iva individuali sono assicurate all’INAIL. L’unico parametro valido per confrontare i dati dell’INAIL e di chi li utilizza per fare analisi, e dell’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro sono i morti per infortuni INAIL SENZA MEZZO DI TRASPORTO, e confrontare quanti ne registra in più l’Osservatorio. Si ha così il numero reale delle morti per infortuni sui LUOGHI DI LAVORO IN ITALIA e non solo degli assicurati INAIL.

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Carlo Soricelli curatore dell’Osservatorio Indipendente d Bologna morti sul lavoro, attivo dal 1° gennaio 2008 http://cadutisullavoro.blogspot.it
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