Report morti sul lavoro nei primi 9 mesi del 2017.
Dall’inizio
dell’anno Al 30 settembre 2017 sono morti sui luoghi di lavoro e senza mezzo di
trasporto 508 lavoratori. Erano lo stesso giorno del 2016 491 + 3,3.
Erano lo stesso giorno del 2008 anno di apertura dell’Osservatorio 462 + 9,1%. ATTENZIONE, queste non sono denunce, ma morti che
stavano lavorando sui LUOGHI DI LAVORO, le denunce poi l’anno successivo in
tantissime non vengono riconosciute come morti sul lavoro. Ma quelli dell’Osservatorio
sono morti sui LUOGHI DI LAVORO VERI, tutti
registrati per giorno della tragedia, provincia, generalità delle vittime, età,
sesso, professione e nazionalità. Come potete leggere le morti sul lavoro non
sono mai calate da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto questo Osservatorio,
che non ha nessun interesse da difendere, contrariamente ad altri, solo quello
di far venire finalmente allo scoperto le vere dimensioni del fenomeno che è
molto più esteso e preoccupante di quello percepito dagli italiani.
Morti sui
LUOGHI DI LAVORO dall’inizio dell’anno al 30 settembre. Nell’ultimo mese sono
morti 53 lavoratori sui luoghi di lavoro e oltre 100 con il mezzo di trasporto.
Le Regioni con più morti sui LYOGHI DI LAVORO sono il Veneto e la Lombardia con
50 morti, seguono la Campania con 39, l’Abruzzo con 35 e l’Emilia Romagna con
32. Oltre il 30% di tutti i morti sui LUOGHI DI LAVORO supera i 60 anni. Gli
stranieri morti l’11%. Un morto su 5 sui luoghi di lavoro è provocato dallo
schiacciamento del guidatore di trattori. A disposizione per approfondimenti
Carlo Soricelli curatore dell’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul
lavoro http://cadutisullavoro.blogspot.it
Se ai morti sui luoghi di lavoro, cioè senza
mezzo di trasporto e si aggiungono i morti sulle strade e in itinere si
superano i 1070 morti
Se uno guarda superficialmente i dati dei morti sul lavoro si entra in uno
stato confusionale. Sono reali quelli dell'Osservatorio o quelli dell'INAIL? A
prima vista sembrano di più quelli dell'INAIL, ma occorre ricordare che quelle
diffuse dall'INAIL sono denunce e non riconoscimento delle morti che questo
istituto dello Stato analizzerà in secondo. Dopo diversi mesi dell'anno
successive l’INAIL diffonde il numero di morti per infortuni riconosciuti come tali,
sono mediamente il 30% in meno ogni anno. Resuscitano? No, è che tante di
queste morti sono in itinere o di non assicurati all'INAIL, o in nero, oppure
di non loro pertinenza. Oppure di
agricoltori schiacciati dal trattore che sono ben 109 dall'inizio dell'anno e
507 da quando abbiamo come Ministro delle Politiche Agricole Martina. E questa
la vera emergenza di cui nessuno si occupa. Un morto su 5 sui LUOGHI DI LAVORO
se si sommano tutte le categorie, è provocata dal trattore. Comunque se si guardano i dati complessivi comparati, quelli diffusi
dall’INAIL, sono ovviamente molto meno delle morti di questo Osservatorio che
monitora tutti i morti sui LUOGHI DI LAVORO da ben dieci anni,
indipendentemente dal lavoro svolto o dall’assicurazione di riferimento. Se si
confrontano con quelli dell'INAIL occorre sempre ricordare che nelle denunce pervenute all'INAIL ci sono
anche i morti sulle strade e in itinere che sono ogni anno dal 50 al 55% di
tutte le morti sul lavoro.
Se si vuole fare una
comparazione vera occorre confrontare i morti senza mezzi di trasporto dell’INAIL
con quelli sui LUOGHI DI LAVORO dell’Osservatorio.
Osservatorio Indipendente di Bologna
morti sul lavoro
L’anno scorso in Europa sono stati 10.000 i lavoratori morti mentre
andavano o tornavano dal lavoro (indagine europea). Tantissime le donne
sovraccaricate sul posto di lavoro, oltre che dal carico famigliare e dai
lavori domestici. Quando in itinere sono alla guida di un automobile hanno spesso
incidenti anche mortali. Molti infortuni poi non vengono riconosciuti come tali
a causa della normativa specifica dell’itinere. E quando andate a vedere ogni
anno le denunce per infortuni pervenute all’INAIL vi accorgete che poi
successivamente non vengono riconosciute come morti sul lavoro mediamente il
30/40% delle denunce per infortuni mortali. Occorre ricordare che anche
quest’anno, come i precedenti, che un lavoratore su cinque muore schiacciato
dal trattore che guida. Ma con questa casta parlamentare, nessuno escluso,
parlare della vita di chi lavora e come parlare di niente. Le percentuali delle
morti nelle varie categorie sono sempre quelle tutti gli anni. L’agricoltura ha
sempre più del 30% delle morti sul totale, segue l’edilizia che supera ogni anno
il 20%. Poi l’industria e l’autotrasporto che si contendono sempre il terzo e
quarto posto in questa triste classifica. Ma queste due categorie sono sempre
sotto il 10%, nonostante milioni di addetti e questo, per fortuna, abbiamo
ancora sindacati che esercitano controlli sulla Sicurezza. Gli stranieri morti per infortuni sui luoghi
di lavoro sono in questo momento il 10% sul totale. E’ spaventoso pensare che i
nostri giovani non trovano lavoro e si è innalzata l’età per andare in pensione
di molti anni anche a chi svolge lavori pericolosi. Anche quest’anno il 31% dei
morti sui LUOGHI DI LAVORO ha dai 61 anni in su.
L'Osservatorio indipendente di Bologna è su Facebook
Diventa
amico, clicca "mi piace" dai il tuo contributo morale per far
comprendere l'entità del triste fenomeno e fallo conoscere ai tuoi amici.
Segnala l'Osservatorio indipendente di Bologna sulla tua pagina di Facebook
Le morti verdi provocate dal trattore
Strage continua, sono già 109 dall’inizio dell’anno gli agricoltori morti
schiacciati dal trattore. A questi occorre aggiungere tanti altri che sono
morti perché trasportati a bordo (anche bambini) o per le strade a causa di
incidenti provocati da questo mezzo. Da quando nel 2014 si insediò il Governo
Renzi, poi Gentiloni abbiamo come ministro delle Politiche Agricole Martina,
sono morti in modo così atroce ben 507 guidatori di questo mezzo mortale. Anche quest’anno oltre il 20% dei morti per
infortuni su di tutte le categorie sono provocate da questo mezzo. ASSURDO che
la politica non se ne occupi. ASSURDO tra l’altro che il Parlamento pochi mesi
fa ha rinviata per l’ennesima volta la legge europea che obbliga chi giuda
questo sterminatore di agricoltori a sottoporsi a un esame che ne verifichi
l’idoneità alla guida. Una legge del 2002. Occorrerebbe (ma lo scriviamo
da tanti anni senza nessun risultato) che chi ci governa faccia una campagna
informativa sulla pericolosità del mezzo. E chi di dovere metta a disposizione
forti incentivi per mettere in sicurezza i vecchi trattori.
Morti nelle Regioni e Province italiane nel 2017 per ordine
decrescente, sono esclusi dalle province i morti sulle
autostrade e all’estero.
N.B i morti segnalati nelle Regioni sono solo quelli sui LUOGHI DI LAVORO.
Con le morti sulle strade e in itinere gli infortuni mortali in ogni provincia
e regione sono mediamente il 110% in più ogni anno
VENETO 50 Venezia (5), Belluno (1), Padova (5), Rovigo (7), Treviso (10), Verona (12), Vicenza (10). LOMBARDIA 50 Milano (10), Bergamo (8), Brescia
(6), Como (1), Cremona (1), Lecco (5), Lodi (2), Mantova (3), Monza Brianza
(4), Pavia (3), Sondrio (5), Varese (2) CAMPANIA 39 Napoli (15), Avellino (5), Benevento (3), Caserta (8), Salerno (8). ABRUZZO 35 L'Aquila (9), Chieti (6), Pescara
(12) Teramo (8) EMILIA ROMAGNA 33 Bologna (3). Forlì-Cesena (3), Ferrara (4), Modena (5), Parma (4), Piacenza
(3), Ravenna (7), Reggio Emilia (4), Rimini (). PIEMONTE 30 Torino (9), Alessandria (2), Asti
(2), Biella (2), Cuneo (11), Novara (), Verbano-Cusio-Ossola (1) Vercelli (4) SICILIA 28 Palermo (5), Agrigento (5),
Caltanissetta (), Catania (2), Enna (2), Messina (1), Ragusa (5), Siracusa (1),
Trapani (7). TOSCANA 25 Firenze (2), Arezzo (), Grosseto (5),
Livorno (3), Lucca (2), Massa Carrara (1), Pisa (6), Pistoia (3), Siena () Prato (3). LAZIO 25 Roma (7), Viterbo (7) Frosinone (5)
Latina (6) Rieti (). PUGLIA 22 Bari (4), BAT (1), Brindisi (5), Foggia (5), Lecce (5) Taranto () CALABRIA 20 Catanzaro (2), Cosenza (9),
Crotone (2), Reggio Calabria (4) Vibo Valentia (3) MARCHE 13 Ancona (2), Macerata (1), Fermo
(1), Pesaro-Urbino (6), Ascoli Piceno (3). UMBRIA 13 Perugia (10) Terni (3). LIGURIA 12 Genova (4), Imperia (2), La Spezia (1),
Savona (5). SARDEGNA 12 Cagliari (4), Carbonia-Iglesias (), Medio Campidano (), Nuoro (), Ogliastra
(), Olbia-Tempio (), Oristano (3), Sassari (5). Sulcis inglesiente (1) TRENTINO ALTO ADIGE 9 Trento (3),
Bolzano (6). FRIULI VENEZIA GIULIA 7 Trieste (2), Gorizia (1), Pordenone (), Udine (4). Molise 7 Campobasso (4), Isernia (3) BASILICATA 2 Potenza (1) Matera (1) VALLE D’AOSTA ()
I morti sulle autostrade e all’estero non sono a carico delle province
Molte delle vittime del terremoto in Emilia erano lavoratori rimasti
schiacciati per il crollo dei capannoni. Lo stesso terremoto che ha colpito
l’Umbria e le Marche ha evidenziato che i capannoni industriali in Italia sono
per la maggior parte a rischio sismico. E’ un miracolo che non ci siano stati
morti nella cartiera a Pioraco di Macerata. Il tetto è crollato nel cambio
turno, nella fabbrica stavano lavorando solo 20 persone che sono riuscite a
scappare. L’intero tetto della sala macchine è crollato. In questa fabbrica ci
lavorano complessivamente 146 lavoratori e se fossero stati tutti all’interno
ci sarebbe stata una strage. E’ un miracolo, come nel terremoto in Emilia che
pur provocando vittime tra i lavoratori è capitato di notte e in orari dove nelle
fabbriche ci lavoravano pochissime persone. La maggioranza dei capannoni
industriali in Italia sono stati costruiti in anni dove non si teneva in nessun
conto del rischio sismico. Tantissimi di questi capannoni hanno le travi SOLO appoggiate
sulle colonne e nel caso di terremoti possono muoversi dall’appoggio e
crollare.
Se non si comincia a farli mettere in sicurezza è a rischio la vita di chi
ci lavora sotto, e parliamo di milioni di lavoratori. Del resto con incentivi e
detassazioni si potrebbero mettere tutti in sicurezza con una spesa non
eccessivamente alta.
Report morti sul lavoro nell’intero 2016
Nel 2016 sono morti 641 lavoratori sui luoghi di lavoro e oltre 1400 se si
considerano i morti sulle strade e in itinere (stima minima per l’impossibilità
di conteggiare i morti sulle strade delle partite iva individuali e dei morti
in nero), e di altre innumerevoli posizioni lavorative, ricordando che solo una
parte degli oltre 6 milioni di Partite Iva individuali sono assicurate
all’INAIL. L’unico parametro valido per confrontare i dati dell’INAIL e di chi
li utilizza per fare analisi, e dell’Osservatorio Indipendente di Bologna morti
sul lavoro sono i morti per infortuni INAIL SENZA MEZZO DI TRASPORTO, e
confrontare quanti ne registra in più l’Osservatorio. Si ha così il numero
reale delle morti per infortuni sui LUOGHI DI LAVORO IN ITALIA e non solo degli
assicurati INAIL.
Grazie amici di facebook che a centinaia
visitate questo sito ogni giorno
Carlo Soricelli curatore dell’Osservatorio Indipendente d Bologna morti
sul lavoro, attivo dal 1° gennaio 2008 http://cadutisullavoro.blogspot.it
Nessun commento:
Posta un commento