Come stai? Io non molto bene, cerco di non pensarci, impegno la giornata in mille cose ma poi arriva la sera, ah la sera, è le mia armatura si riempie di crepe fino a distruggersi completamente.Cerco la forza nelle piccole cose ma questa forza non sarà mai così grande da farmi dimenticare che tu sei andato via, che non posso più abbracciarti, vedere i tuoi occhi sorridermi e sentirti parlare dieci, cento, mille e altre volte ancora dei tuoi progetti. E no, non posso sentirti più, non posso chiedere neanche più un abbraccio: l'unica cosa che mi rimane sono queste foto che parlano solo un po' di noi perché tutto il resto l'ho impresso nell'anima e non andrà mai via. Sei sempre con me, figlio mio, io sono qui e ti sento vicino, non ho mai smesso di pensarti, sognarti, volerti e questa lontananza non ha fatto altro che avvicinarmi a te.Spero che non ti senta solo. Un abbraccio immenso. La tua mamma.
Mamma Graziella Marota ha perso il figlio Andrea di 23 anni con la testa schiacciata da una pressa in una grande fabbrica, oltre dieci anni fa, lei è una mia amica da quando ho aperto l'Osservatorio. Ancora oggi il suo livello di sofferenza non è neppure immaginabile. Ma noi Graziella ti vogliamo bene e continueremo la battaglia anche per te, affinchè altre mamme non sofforno più per le morti più ingiuste che sono quelle delle morti sul lavoro. Un abbraccio grande mamma.
Sono la mamma di una ragazza che il 9 agosto di quest anno ha perso il compagno per un infortunio sul lavoro Alessandro aveva 28 anni voleva una famiglia dei bambini aveva voglia di vivere come si può accettare tutto questo
RispondiEliminaSi, ricordo bene l'infortunio mortale, purtropp in quedti 12 anni di monitoraggio non ho mai bisto interessi per queste tragedie
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