Le condizioni dei lavoratori, in tutti i suoi aspetti, stanno diventando dirompenti in queste elezioni, ed era ora.
Come
curatore dell’Osservatorio Indipendente morti sul lavoro voglio toccare un altro aspetto
fondamentale prima di quelli elencati. I terremoti in Emilia del 2012 e quelli
del Centro Italia successivi, hanno messo in luce un aspetto fondamentale per
la vita dei lavoratori, che morti sotto i capannoni e in quelli dell’Italia
centrale sfiorata la strage, per essere capitai di di notte onel cambio turni. Quasi tutte le Fabbriche costruite negli anni
settanta e ottanta sono a rischio sismico: sono state messe in sicurezza e cosa
si è fatto o si sta facendo per non far morire i lavoratori sotto i capannoni,
spesso con solo le travi in cemento appoggiate sulle colonne? Cosa hanno fatto
in proposito il Governo e le Amministrazioni Regionali e Comunali? Spero se ne
parli, la vita di chi lavora si tutela anche su questi aspetti. Dal terremoto
in Emilia ho postato in prima pagina dell’Osservatorio queste domande.
Si
sentono personaggio come Berlusconi che parlano del jobs act, che vogliono
cambiarlo, riferendosi alla precarietà. Dopo aver voluto l’abolizione dell’articolo
18 per anni. Lo stesso Grasso Presidente di LeU, a cui va tutta la mia stima
personale, vuole estendere l’articolo 18 abolito per tutti i nuovi assunti con
il jobs act, alle Aziende con cinque dipendenti in su. Ma ne ha parlato con Bersani,
Speranza, Damiano e tanti altri di questa nuova formazione che l’hanno firmata?
Come del resto la stessa Legge Fornero? Poi tutti vogliono abolire o cambiare sia
il jobs act, che la Legge Fornero, che tra l’altro fa aumentare il numero di
lavoratori morti per infortuni in tarda età. La politica si sta accorgendo che
22 milioni di lavoratori votano e sono incazzati, che tra l’altro hanno genitori
e figli. Dico solo era ora.
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