Tre lavoratori morti nella scintillante Milano, eroismo tra i compagni di lavoro che hanno cercato di salvarli rischiando la vita. Pagine oscure per la nostra democrazia per pochi
Una notte insonne, come tante da quando ho aperto l’Osservatorio.
Mia moglie mi vede con gli occhi umidi e me ne chiede le ragioni. Riesco a
malapena a rispondere con la voce roca. Un viaggio a ritroso nel tempo, a dieci
anni fa quando appresi della morte dei sette lavoratori della ThyssenKrupp di
Torino e decisi di aprire l’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul
lavoro. Dieci anni di sacrifici, di ore ore al giorno a passare a monitorare le
morti sul lavoro inutilmente. Nessun risveglio delle coscienze. Da allora sono
morti oltre 14000 lavoratori di cui oltre 6200 sui luoghi di lavoro. Dieci anni
di monitoraggio ma nessun giornale e televisione che l’ha ricordato: eppure
oltre 1500000 persone hanno visitato l’Osservatorio, sono stato intervistato
nel passato da diversi giornali e televisioni. Ma perché questo silenzio sui
14000 morti? In questi ultimi anni è risultato evidente che il 10% degli italiani
più ricchi che controllano direttamente o indirettamente i giornali e le
televisioni non possono dare rilievo a notizie come queste, sarebbe come darsi
una zappa sui piedi. Il Parlamento ha lavorato praticamente solo per loro:
hanno lobby potentissime che ne tutelano gli interessi. E hanno fatto aumentare
ancora di più la loro ricchezza. Ma i giornalisti, quelli che s’indignano se
scrivi che sono per la stragrande maggioranza degli opportunisti? A parte
quelli che se ne fregano, ma in realtà sono pochi. La stragrande maggioranza si autocensurano:
mica c’è bisogno che il “padrone”, che ha indirizzi politici ben precisi gli
dice cosa vede scrivere. Fanno tutto da soli, occultano o fanno finta che non esistono
notizie che possono dare fastidio ai “padroni”. I giornalisti sono come tutti
gli altri lavoratori che sentono la dirigenza che li controlla, quasi tutti ovviamente: alcuni come Santo della Volpe
hanno passato la vita a combattere anche contro i loro editori, che ci sono
anche alla RAI: sono i Partiti Politici. Ho le prove di quello che dico, ne
conosco tanti, so come ragionano e come si muovono. Ma almeno i parlamentare
avrebbero dovuto fare il loro dovere: sono i rappresentanti del popolo. Non ignorare chi come me senza interessi
di sorte ha denunciato cose che avrebbero dovuto farli saltare sulle sedie (meglio
dire poltrone), Come scrivo a tutti che i morti sul lavoro sono molti di più
per dieci anni e nessuno va a vedere se quello che scrivo è vero? Nessuno che
abbia manifestato neppure “umana pietà” per queste stragi? Davvero pagine
oscure in questi anni per la nostra democrazia, se si può chiamare così.
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