Ma sono già 144 quest’anno solo sui luoghi di lavoro, se si aggiungono i morti sulle strade e in itinere si superano già i 300 morti complessivi. La tragedia di Livorno ha occupato le aperture dei TG e dei giornali di oggi, ma ogni giorno è uno stillicidio continuo, Solo qualche domenica non registriamo morti sul lavoro. Ma la politica fino ad ora è vissuta in un mondo parallelo, dove queste tragedie non esistono e che in questi dieci anni non sono mai calate, nonostante ci vogliono imporre il contrario. L’Osservatorio può documentare le enormi bugie che si sono dette. Può documentare questo numero enorme attraverso le registrazioni delle vittime per identità e luogo della tragedia, oltre che della data. Sono mistificazioni. Il “potere” attraverso tutte le sue articolazioni è indifferente e siccome è responsabile di questa carneficina, ignora questa autentica, di cui nessuno si occupa. La mia coscienza m’impone di continuare: prima o poi tutti si renderanno conto che la vita di chi lavora dev'essere la cosa più importante per un Paese civile. Il paragone è un po’ forzato: ma sembra la stessa indifferenza che la Storia ha ignorato come i “campi di sterminio”. Si un paragone forzato ma pertinente: ma come faccio a non indignarmi se in 11 anni di monitoraggio dei morti sul lavoro nessuno si è mai interessato. Nessuno che ha avuto, seppur avvertito l'umanità che sarebbe doverosa per un politico eletto dal popolo, e mi riferisco ai politici italiani più importanti, che sono ancora oggi sulla piazza. Ho tempestato di mail ogni mesi tantissimi dirigenti politici. Come non essere incavolato con Renzi, Poletti e Martina che hanno continuamento ignorato le mie mail dove dicevo loro che i morti sul lavoro erano molti di più? Ieri sono morti due agricoltori schiacciati dal trattore,già 13 dall’inizio dell’anno e la bella stagione è appena cominciata. Saranno centinaia anche quest’anno. Ne sono morti in modo così atroce oltre 600 nell'ultima legislatura, e mai ho sentito il Ministro, seppur avvertito anche pochi giorni dal suo insediamento parlare di queste tragedie che c’erano nel suo Ministero. Ma questo val anche per tantissimi altri politici di primo piano, anche loro tempestati di mail, praticamente ogni mese. Tantissime morti sul lavoro spariscono dalle statistiche, lo scrivo da dieci anni. Non essendo assicurate all’INAIL è come se non morissero. In base a cali inesistenti si sono fatte leggi contro la Sicurezza: questa primavera il Parlamento e il governo hanno rinviato per l’ennesima volta una legge europea del 2003 che obbligherebbe chi guida un mezzo mortale come il trattore a sottoporsi ad un esame per l’idoneità alla guida. Ma le lobby parlamentari, che ci sono in ogni partito sono riuscite, come accade negli Stati Uniti, con le lobby delle armi, a rinviare la legge per l’ennesima volta. Come non indignarsi se attraverso la registrazione delle morti si vede che i lavoratori anziani sono dal 20 al 25% di tutti i morti sui luoghi di lavoro ogni anno e che la Legge Fornero fa aumentare i morti sul lavoro in tarda età. Li avevo implorati con mail, l’ho scritto prima che entrasse in vigore, che erano già numerosissimi i morti per infortuni dai 60 anni in poi: come non avere un sussulto nella coscienza e pensare che si stava giocando con la vita dei lavoratori anziani, che non potevano svolgere pericolosi con acciacchi e riflessi poco pronti? Davvero disumano. Come non indignarsi se fanno una legge come il Jobs act che togliendo l’articolo 18, mette in pericolo la vita di chi lavora, che può correre il rischio di essere licenziato se si rifiuta di svolgere un lavoro pericoloso? Il 95% dei morti sui LUOGHI DI LAVORO (escluso itinere) sono in aziende che non hanno l’articolo 18 e neppure rappresentanza sindacale. Come non mettere almeno un paletto: che almeno per la Sicurezza del lavoratore l’articolo 18 si doveva tenere? Verso io mondo del lavoro è stata condotta una lotta di classe spietata e feroce che ha tolto dignità e sicurezza. E chi ha governato ha pagato anche per l'indifferenza manifestata verso queste tragedie. Sarebbero tanti gli altri aspetti da approfondire; parlano tanti di nuovi ministeri, ma uno sarebbe importantissimo, quello sulla Sicurezza di chi lavora.
Cari visitatori, il regista Gianluca Marcon girerà un film documentario sull'Osservatorio e la sua attività che ormai conclude 17 anni di monitoraggio e ovviamente su di me come artista sociale da oltre 50 anni Stiamo raccoglendo fondi dal basso (Crowdfunding) per non avere condizionamenti, se vuoi dare una mano alla realizzazione del progetto e dare anche un piccolo contributo vai al link https://sostieni.link/36551 se sei al computer inquadra e clicca sul qrcode col cell. e vai al link
Cari visitatori, il regista Gianluca Marcon girerà un film documentario sull'Osservatorio e la sua attività che ormai conclude 17 anni di monitoraggio e ovviamente su di me come artista sociale da oltre 50 anni Stiamo raccoglendo fondi dal basso (Crowdfunding) per non avere condizionamenti, se vuoi dare una mano alla realizzazione del progetto e dare anche un piccolo contributo vai al link https://sostieni.link/36551 se sei al computer inquadra e clicca sul qrcode col cell. e vai al link
giovedì 29 marzo 2018
Non solo Livorno, ieri sui LUOGHI DI LAVORO ne sono morti sei in diverse località del Paese.
Ma sono già 144 quest’anno solo sui luoghi di lavoro, se si aggiungono i morti sulle strade e in itinere si superano già i 300 morti complessivi. La tragedia di Livorno ha occupato le aperture dei TG e dei giornali di oggi, ma ogni giorno è uno stillicidio continuo, Solo qualche domenica non registriamo morti sul lavoro. Ma la politica fino ad ora è vissuta in un mondo parallelo, dove queste tragedie non esistono e che in questi dieci anni non sono mai calate, nonostante ci vogliono imporre il contrario. L’Osservatorio può documentare le enormi bugie che si sono dette. Può documentare questo numero enorme attraverso le registrazioni delle vittime per identità e luogo della tragedia, oltre che della data. Sono mistificazioni. Il “potere” attraverso tutte le sue articolazioni è indifferente e siccome è responsabile di questa carneficina, ignora questa autentica, di cui nessuno si occupa. La mia coscienza m’impone di continuare: prima o poi tutti si renderanno conto che la vita di chi lavora dev'essere la cosa più importante per un Paese civile. Il paragone è un po’ forzato: ma sembra la stessa indifferenza che la Storia ha ignorato come i “campi di sterminio”. Si un paragone forzato ma pertinente: ma come faccio a non indignarmi se in 11 anni di monitoraggio dei morti sul lavoro nessuno si è mai interessato. Nessuno che ha avuto, seppur avvertito l'umanità che sarebbe doverosa per un politico eletto dal popolo, e mi riferisco ai politici italiani più importanti, che sono ancora oggi sulla piazza. Ho tempestato di mail ogni mesi tantissimi dirigenti politici. Come non essere incavolato con Renzi, Poletti e Martina che hanno continuamento ignorato le mie mail dove dicevo loro che i morti sul lavoro erano molti di più? Ieri sono morti due agricoltori schiacciati dal trattore,già 13 dall’inizio dell’anno e la bella stagione è appena cominciata. Saranno centinaia anche quest’anno. Ne sono morti in modo così atroce oltre 600 nell'ultima legislatura, e mai ho sentito il Ministro, seppur avvertito anche pochi giorni dal suo insediamento parlare di queste tragedie che c’erano nel suo Ministero. Ma questo val anche per tantissimi altri politici di primo piano, anche loro tempestati di mail, praticamente ogni mese. Tantissime morti sul lavoro spariscono dalle statistiche, lo scrivo da dieci anni. Non essendo assicurate all’INAIL è come se non morissero. In base a cali inesistenti si sono fatte leggi contro la Sicurezza: questa primavera il Parlamento e il governo hanno rinviato per l’ennesima volta una legge europea del 2003 che obbligherebbe chi guida un mezzo mortale come il trattore a sottoporsi ad un esame per l’idoneità alla guida. Ma le lobby parlamentari, che ci sono in ogni partito sono riuscite, come accade negli Stati Uniti, con le lobby delle armi, a rinviare la legge per l’ennesima volta. Come non indignarsi se attraverso la registrazione delle morti si vede che i lavoratori anziani sono dal 20 al 25% di tutti i morti sui luoghi di lavoro ogni anno e che la Legge Fornero fa aumentare i morti sul lavoro in tarda età. Li avevo implorati con mail, l’ho scritto prima che entrasse in vigore, che erano già numerosissimi i morti per infortuni dai 60 anni in poi: come non avere un sussulto nella coscienza e pensare che si stava giocando con la vita dei lavoratori anziani, che non potevano svolgere pericolosi con acciacchi e riflessi poco pronti? Davvero disumano. Come non indignarsi se fanno una legge come il Jobs act che togliendo l’articolo 18, mette in pericolo la vita di chi lavora, che può correre il rischio di essere licenziato se si rifiuta di svolgere un lavoro pericoloso? Il 95% dei morti sui LUOGHI DI LAVORO (escluso itinere) sono in aziende che non hanno l’articolo 18 e neppure rappresentanza sindacale. Come non mettere almeno un paletto: che almeno per la Sicurezza del lavoratore l’articolo 18 si doveva tenere? Verso io mondo del lavoro è stata condotta una lotta di classe spietata e feroce che ha tolto dignità e sicurezza. E chi ha governato ha pagato anche per l'indifferenza manifestata verso queste tragedie. Sarebbero tanti gli altri aspetti da approfondire; parlano tanti di nuovi ministeri, ma uno sarebbe importantissimo, quello sulla Sicurezza di chi lavora.
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