venerdì 27 aprile 2018

Dopo la morte del piccolo Guglielmo, morto schiacciato dal trattore guidato dal padre, altri tre agricoltori hanno perso la vita schiacciati da questo mezzo mortale

Dopo aver appreso due giorni fa dell'angosciosa morte di Guglielmo, un bambino di 5 anni, trasportato incautamente dal padre su questo mezzo mortale apprendiamo della morte di altri tre agricoltori schiacciati dal trattore nelle province di Rieti, la vittima, Massimo Gennari aveva solo 45 anni, nella provincia di Messina ha perso la vita Giuseppe Belbruno di 50 anni, della provincia di Siena un altro morto schiacciato dal trattore  di cui non conosciamo ancora l'identità e gli anni. Chi pensa che questa strage sia solo tra gli anziani si sbaglia a morire in modo così tragico ci sono lavoratori di ogni età. Il trattore è una macchina mortale, che uccide anche senza aver commesso nessun errore, ma per il terreno che spesso è infido. Le Istituzioni, la politica poteva far molto, ma non ha mai mosso un dito per arginare questa autentica carneficina provocata dal trattore. Sono stati solo capaci di rinviare per l'ennesima volta una legge europea del 2003 che obbligherebbe chi guida questo mezzo a sottoporsi a un esame per il rilascio di un patentino. Non sarebbe risolutivo, esiste un parco trattori vecchio ed obsoleto, che tantissimi agricoltori, senza incentivi non possono certo affrontare una spesa così elevata. Ma la politica, chi mandiamo in Parlamento avrebbe l'obbligo di trovare soluzioni, ma non l'hanno mai fatto.    Il 1à Maggio mandiamo un segnale forte alla politica e ai sindacati, portiamo il lutto al braccio. I Lavoratori sono stati lasciati soli e abbandonati in questo ventennio. Devono tornare protagonisti, far cancellare leggi ingiuste come la Fornero e il Jobs act, che incrementano il numero di morti sul lavoro: il 20% di tutti i morti sui luoghi di lavoro (escluso itinere) ha più di 60 anni, il jobs  abolendo l'articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori per tutti i nuovi assunti impedisce al lavoratore di dire la sua anche se gli viene richiesto di svolgere un lavoro pericoloso. In questo momento siamo a 213 lavoratori morti sui luoghi di lavoro, oltre 450 se si aggiungono i morti sulle strade e in itinere. Carlo Soricelli curatore dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro

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