giovedì 26 aprile 2018

La morte nel piacentino di un bambino di 5 anni trasportato a bordo di un trattore dal padre apre una finestra desolante sul nostro Paese e fa comprendere la crisi della sinistra e della politica. Papà che hai visto morire il tuo piccolo, sappi che che c'è chi è più di te della morte del tuo bambino. È la classe dirigente del Paese.








La tragedia di Piacenza, dove un bambino di 5 anni è morto schiacciato da un trattore mi porta ad una serie di riflessioni. Si comprende molto bene dietro a questa morte la crisi della politica e del PD che ha governato in questo ultimo decennio. Dopo il primo anno di monitoraggio delle morti sul lavoro, il 2008, mi ero accorto che c’era un grandissimo problema: un morto sui luoghi di lavoro su cinque era provocato dal trattore. È stato così ogni anno. Centinaia di mail a scongiurare chi ci governava di fare qualcosa, di affrontare il problema. L’INAIL non monitorava queste morti, quindi questi lavoratori non erano morti. Fantasmi. Neppure oggi nel conteggio dei morti  non risultano in larga parte. Arriva Renzi il “rottamatore” guardato con una certa simpatia, finalmente arriva un giovane che spazza via la vecchia politica e porta aria nuova. Invece era solo trasformismo, il vecchio potere si riciclava per nulla cambiare: le lobby parlamentari trasversali in ogni partito continuavano a comandare. Si insediano Renzi, Martina Poletti, era il febbraio 2014. Mando loro una mail scrivo come curatore dell’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro “il governo sarà giudicato da quello che farà”. Continuavo: c’è un’emergenza in questo momento: con l’arrivo del bel tempo tra pochi giorni ricomincerà la strage di agricoltori schiacciati dal trattore; fate qualcosa, almeno una campagna informativa sulla pericolosità del mezzo, oltre che a mettere a disposizione fondi per acquistare o mettere in Sicurezza i vecchi trattori. Eppure Renzi era compulsivo, twittava su tutto, anche su cose banalissime. Niente, neppure degno di una risposta da nessuno dei tre che ricordo: Renzi Primo ministro, Martina ministro delle Politiche Agricole, Poletti ministro del lavoro. Tra l’altro vedevo l’interesse in rete verso le tragedie delle morti sul lavoro: centinaia di migliaia di cittadini italiani avevano visitato l’Osservatorio, consultavano una fonte indipendente non legato al potere economico e politico. Scrivevo e mi raccomandavo ogni anno: direi ogni mese con Report, che ricevevano anche tantissimi parlamentari “sinistri”. Chi segue l’Osservatorio da tempo sa bene delle mie innumerevoli mail, mi raccomandavo nei post di utilizzare tutti gli accorgimenti, di non trasportare incautamente a bordo i bambini  a bordo del trattore, che morivano numerosissimi schiacciati anche loro da questo mezzo mortale. Ma io non condanno questi genitori, che non sono informati: il trattore è una macchina infernale che uccide, anche senza commettere nessun errore. Ho anche scritto post e mail ai familiari: state attenti, non fate salire su questo mezzo padre nonni, e anche giovani se non sono in un perfetto stato di salute, il territorio collinare italiano soprattutto nelle mezze stagioni inganna, apparentemente asciutto sopra, è bagnato e cedevole in profondità e con il mezzo in manovra il terreno cede trascinando la vittima che cade di lato con il trattore, oppure frontalmente.  Niente, mai un segnale d’interesse da parte di una sinistra degli apparati e degli interessi lobbistici. Anche da questi aspetti fondamentali, che i lavoratori e la povera gente hanno punito il PD. Se in un aspetto fondamentale come la Sicurezza sul lavoro il Governo che si dice di “sinistra” non batte un colpo, ignora chi come me, senza nessun interesse fa volontariato impegnando larga parte del suo tempo di pensionato, pur avendo grandi passioni, come potete pensare che chi lavora vi voti ancora? Insomma, i morti sul lavoro come metafora della crisi di questo partito che ha scelto di rappresentare i più ricchi. Come non indignarsi nell’apprendere che una legge europea del 2003 (2003) obbligherebbe chi guida questo mezzo a sottoporsi ad un esame per la guida, che viene per l’ennesima volta rinviata la primavera scorsa?  Allora via verso altri lidi. E ho votato dopo cinquant’anni un partito che non si considera di sinistra. Si può dire “se questa è sinistra meglio scappare?” Si, e come me hanno pensato allo stesso modo milioni e milioni di cittadini italiani. Caro papà che hai visto il tuo piccolo morire in modo così tragico, io ti sono vicino, so che hai commesso una leggerezza, ma se ti avessero informato della pericolosità di questo mezzo, se ti avessero obbligato a sottoporti ad un esame per la guida di un trattore, se allesame ti avessero informato e studiato che tra le mani hai un mostro,  di sicuro non lo avresti fatto salire. C’è chi ha molte più responsabilità di te per questa morte. Carlo Soricelli curatore dell’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro






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