Quasi un morto ogni tre giorni per infortuni in Veneto dall'inizio dell'anno, ma tutti gli anni, se si contano tutti i morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL, il Veneto è sempre ai vertici di questa triste classifica. L'ultimo morto, il settimo dall'inizio dell'anno, a Mason nella provincia di Vicenza. Questa volta la tragedia nel cantiere della Superstrada
Pedemontana Veneta: nell'area di una rotatoria in via di
realizzazione Gianfranco Caracciolo un operaio edile di
37 anni è morto fulminato. Secondo i primi
riscontri dei carabinieri, sulla morte è avvenuta è avvenuta in seguito a una scarica scaturita da un
trapano con il quale il lavoratore stava operando all’interno della benna di una
ruspa. Gianfranco Caracciolo era calabrese, due anni fa, un altro lavoratore meridionale di Messina Sebastiano La Ganga era morto nel cantiere di una galleria dove crollò la volta. Da terrone residente al nord, non esprimo giudizi sui tanti meridionali che muoiono in Veneto e nel nord Italia per infortuni sul lavoro; non dico certo "prima i veneti". I morti sul lavoro sono tutti vittime di un sistema malato che ha dimezzato i controlli e risorse contro questa autentica carneficina.
Dall’inizio del 2025, ogni 6 ore e qualche minuto muore un lavoratore. al 14 ottobre i morti del 2025, sono stati complessivamente 1184 lavoratori (parziale), di cui 818 sui luoghi di lavoro (senza itinere e altre Assicurazioni e nero).
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