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maggio. Calo del 9,13% dei morti sui LUOGHI DI LAVORO dall’inizio dell’anno rispetto
allo stesso periodo del 2018. Mi dispiace per i tifosi partitici che guardano a
queste tragedie solo con l’occhio dell’appartenenza politica, ma io ho onestà
intellettuale e guardo a queste tragedie con obbiettività. Ho criticato e
critico tutta la classe dirigente dei partiti che mai si è interessata a queste
tragedie. Questo calo è fisiologico dopo un orribile 2018, che è stato quello
con più vittime da quando il 1° gennaio 2008 ho aperto l’Osservatorio. Queste
morti sono comprensive anche dei lavoratori non assicurati all’INAIL che sono
tantissimi, ci sono anche i morti in nero. Niente è stato fatto di concreto per
arginare questo fenomeno: se registriamo un calo è dovuto alla casualità.
Questo calo è riferito ESCLUSIVAMENTE ai morti sui luoghi di lavoro, escluso
itinere e morti sulle strade, o come per esempio con l’aereo etiope dove hanno
perso la vita numerosi lavorati. Non ci sembra né giusto e neppure corretto
mettere questi lavoratori insieme a quelli che muoiono sui luoghi di lavoro: si
crea solo confusione che è sempre utile per chi per queste tragedie non fa
niente e potrebbe fare tanto. Occorrerebbe subito agire sul piano della
prevenzione, dei controlli e delle punizioni per chi viola le ottime leggi che
ci sono in materia, ma che risultano in applicabili nelle piccole e
piccolissime aziende, dove le risorse per la Sicurezza praticamente non
arrivano mai. È l’agricoltura con la strage di agricoltori schiacciati dal
trattore l’aspetto più inquietante: si potrebbe fare molto su questo fronte, ma
non si fa niente, da quando c’è questo governo sono 138 i guidatori di questo
mezzo morti schiacciati. A me non interessa che le morti sul lavoro si chiamino
“morti bianche” si potrebbero chiamare in qualsiasi altro modo, ma se sono
riferite a queste morti la sostanza non cambia. Da ormai 12 anni denuncio questa
strage, purtroppo con scarsi risultati concreti, anche se vedo nei cittadini
italiani un grande interesse per la Sicurezza dei nostri lavoratori. Vediamo se
riusciamo a smuovere pure la politica
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