mercoledì 3 giugno 2020

I morti sul lavoro non possono parlare e difendersi per non apparire stupidi e sfigati e far giustificare così le loro morti per infortuni

6 morti sul lavoro il 2 giugno (il giorno della festa della Repubblica fondata sul lavoro), ma due ci lasciano basiti per come sono raccontati dalla cronaca e probabilmente riportato da chi deve difendersi dalla loro morte. Un muratore romeno G.D finisce di lavorare, va a recuoperare gli attrezzi ma salta un fosso, così tanto per fare qualcosa, ma non si accorge chein mezzo alle sterpaglie c'è il vuoto, così precipita da diversi metri battendo la testa. Davvero siamo così tonti da credere a questa "favola"? dell'orrore ovviamente. Ma un altro caso ieri che lascia basiti, sempre nel giorno della festa della Repubblica un 47enne va a trovare degli amici che lavorano in un casolare nonostante la festa, ma per colmo della sfortuna, mentre passa una trave cade proprio al suo passaggio. Ma i morti non possono parlare, non possono raccontare come sono andate veramente le cose. Le altre morti in Veneto, in Emilia Romagna (2), in Liguria e in Puglia

Nessun commento:

Posta un commento