domenica 16 maggio 2021

Incredibile: morì due anni fa in nero in un grande cantiere, ma ancora sconosciuta l'azienda che lo faceva lavorare. Il lavoratore kossovaro aveva 4 figli che sono stati privati dal sostentamento famigliare.

San Nazzaro Val Cavargna (Como) - Curri Zyber non ha ancora trovato giustizia, il lavoratore kossovaro era precipitato il 12 dicembre del 2018 in un dirupo mentre percorreva un costone di roccia trasportando materiale edile in località Mondrago, tutto per costruire la grande diga che costerà qualche milione di euro e ne frutterà a decine una volta in funzione, ma che già costata troppo in termini di infortuni sul lavoro. quella di Curri Zyber origine kosovara è una vicenda incredibile e kafkiana con una moglie e quattro figli non è solo morto, è stato rinnegato da chi lo aveva assunto in nero e ha dichiarato di non conoscerlo anche quando i carabinieri hanno chiesto di lui, dopo il ritrovamento del cadavere. Toccherà ai giudici del Tribunale di Como stabilire se Curri si poteva salvare,
la prima buona notizia è che il gup ha ammesso la costituzione di parte civile della Fillea Cgil Lombardia e di quella di Como. È grazie alla loro insistenza se la Procura di Como è riuscita a dipanare una matassa ingarbugliatissima di appalti e subappalti che hanno reso possibile, anche nel ricco Nord Italia e nonostante un appalto del valore di milioni di euro per la costruzione di una centrale idroelettrica, l’impiego di lavoratori in nero pronti ad essere scaricati, anzi trasformarsi in fantasmi, in caso di problemi.

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