Con grande sconcerto degli
italiani hanno appreso della morte di Donato che a 72 anni è morto cadendo
dall’alto. Ma per me che li monitoro da 15 anni non è una novità. Da quando ho
iniziato il monitoraggio ho visto che muoiono tanti lavoratori anziani, con una
forte recrudescenza in questi ultimi anni. Donato lavorava perché non riusciva
con la magra pensione a mantenersi e mantenere i propri cari. In questi anni la
legge Fornero (ma non solo) ha obbligato gli anziani, anche quelli che svolgono
lavori pericolosi a lavorare 4 o 5 anni in più. Ma non è solo questa la causa
delle morti. Un altro motivo è quello che chi è in pensione non ha nessun
adeguamento della pensione dell’inflazione: vi faccio un esempio pratico: mio
fratello di dieci anni più vecchio è andato in pensione ovviamente molti anni
prima, io che lavoravo ancora ci sono andato dopo. Seppur facevamo lo stesso
lavoro ed eravamo nel campo metalmeccanico e la categoria era la stessa, io
prendo duecento euro di pensione in più e questo perché con i contratti si è
avuto degli aumenti che hanno coperto dall’inflazione, mentre lui che era già
in pensione non ha percepito se non in modo irrisorio l’aumento della pensione.
Poi ci sono categorie quali Agricoltori e artigiani che prendono pensioni molto
basse e sono costretti a continuare a lavorare, spesso in nero per arrotondare
le pensioni divorate dall’inflazione; molti lavoratori, soprattutto al sud,
hanno avuto lavori discontinui le pensioni sono molto basse, come nel caso di
Donato. Ma quanti di voi sanno che ogni due giorni e mezzo muore un agricoltore
schiacciato dal trattore spesso anziano che continua a lavorare per le pensioni
molto basse? Soni già 81 i morti schiacciati dal trattore quest’anno e in meno
di 180 giorni di quest’anno. Da quando ho aperto l’Osservatorio ne sono morti
oltre 2100 e nessuno in questi anni si è occupato di questa strage
nella strage. Neppure i Ministri delle Politiche Agricole che si sono succeduti
in questi 15 anni. Complessivamente è un’ecatombe quest’anno: rispetto all’anno
scorso siamo a +7%. INAIL parla di cali, ma ci sarà tra i suoi assicurati, poi
tra l’altro non fa nessun monitoraggio delle morti, ma raccoglie solo le
denunce che gli arrivano dal territorio, ricordiamo che non tutti i lavoratori
italiano sono assicurati all’INAIL, oltre 4 milioni di lavoratori non lo sono,
poi ci sono tra i morti i tantissimi anziani tra gli agricoltori e i morti in
nero. Nel 2008 dall’inizio dell’anno al 20 giugno ci furono 270 morti sui
luoghi di lavoro contro i 359 morti del 2022, con lo spaventoso aumento del
25%. Spero che con la morte del vecchio Donato costretto a lavorare ci
sia un risveglio come per la morte della povera Luana D’Orazio e si prendono
provvedimenti concreti per i lavoratori anziani, che dovrebbero fare i nonni
(come me) e non morire lavorando. Carlo Soricelli curatore dell’Osservatorio
Nazionale di Bologna morti sul lavoro http://cadutisullavoro.blogspot.it
Nessun commento:
Posta un commento