Caro Presidente De Luca, e cara Assemblea legislativa della Regione Campania, sono Carlo Soricelli curatore dell’Osservatorio Nazionale morti sul lavoro di Bologna, attivo dal 1° gennaio 2008 nell’augurarvi un felice 2023, sono a darvi la reale situazione dei morti sul lavoro nella vostra Regione nell’intero 2022. L’Osservatorio monitora tutti i morti sul lavoro, non solo gli assicurati INAIL, istituto che assicura solo una parte dei lavoratori italiani, INAIL non fa nessun monitoraggio ma raccoglie solo le denunce che gli arrivano dal territorio dei suoi assicurati. Tra l’altro molti morti sono in nero o anziani in agricoltura; è per questo che l’indice occupazionale non ha nessun valore statistico, l’unico parametro veramente importante è quello del numero di abitanti di una regione in rapporto ai morti sul lavoro della regione o provincia stessa. Siamo in grado di darvi i morti per ciascuna categoria di lavoratori sui luoghi di lavoro. Buon lavoro Carlo Soricelli carlo.soricelli@gmail.com sito internet http://cadutisullavoro.blogspot.it
Morti nelle province italiane sui luoghi di lavoro Campania esclusi i morti sulle strade e in itinere
Napoli 13
Avellino 5
Benevento 3
Caserta 20
Salerno 18
Totali sui luoghi di lavoro 59
Con i morti sulle strade e in itinere 119
Nel 2008: 4 nella provincia di Benevento, 7 in quella di Caserta, 14 in quella di Napoli, 5 in quella di Salerno per un totale di 30 morti sui Luoghi di lavoro (esclusi i morti sulle strade e in itinere) nell’anno di apertura dell’Osservatorio. La Campania, a parità di popolazione, anzi con diversi abitanti in più ha avuto l’anno scorso un andamento migliore del Veneto, del Trentino alto Adige e simile alla Lombardia. Sui morti sul lavoro si fa un’enorme confusione che impedisce di mettere in campo interventi utili. Occorre ricordare, caro Presidente De Luca che INAIL, nonostante non lo scrive mai con chiarezza, che non fa nessun monitoraggio dei morti sul lavoro, ma raccoglie solo le denunce che gli arrivano dal territorio e solo dei suoi assicurati, tra l’altro oltre 4 milioni di lavoratori non sono assicurati a questo Istituto, ciò nonostante vengono spacciati come rappresentativi di tutto il panorama lavorativo, poi ci sono i morti in nero e gli agricoltori, spesso anziani che per arrotondare le pensioni continuano a lavorare e a morire schiacciati dal trattore: sono stati anche 167 l’anno scorso. 17 nella Regione Campania, che rientra nella media degli abitanti a livello nazionale.
L’unico parametro valido è il numero di morti rispetto al numero di abitanti, perché per l’appunto molti non sono assicurati a INAIL e lavorano in nero, una piaga anche qui al nord. Il consiglio che vi posso dare, anche per l’esperienza accumulata in questi oltre 15 anni è quella di tenere separati i morti sui luoghi di Lavoro di lavoro dai morti sulle strade e in itinere che richiedono interventi diversi. INAIL fa una gran confusione mettendoli insieme e categorie con pochi morti diventano le peggiori. Se si potenziano i controlli e si fa una campagna informativa rivolta ai parenti degli agricoltori, evidenziando la pericolosità dei trattore e chiedendo allo Stato di dare incentivi veri per rinnovare il parco trattori che è obsoleto. L’altra categoria che si muore di più è l’edilizia, con le cadute dall’alto che uccidono il 90% degli addetti in questa categoria, muoiono sia quelli in regola che quelli in nero. Anche qui si potrebbe fare tanto, soprattutto con la formazione sulla sicurezza, spesso muoiono stranieri che spesso non conoscono neppure la lingua. Occorrono controlli mirati: controllare i subappalti e autorizzare a lavorare in Regione solo chi rispetta la Sicurezza, chiedere di verificare la dotazione di ogni lavoratore. Inail ha fallito sulla Sicurezza sul lavoro, i miliardi di euro spesi sulla sicurezza non arrivano mai dove dovrebbero arrivare: vanno per la stragrande maggioranza aziende che sono in grado di presentare un progetto sulla Sicurezza: sono quelle che dispongono di consulenti e non arrivano nelle piccole e piccolissime aziende edili e non solo della Campania, insomma sempre al centro nord. Ma in tutta Italia a morire sui luoghi di lavoro sono soprattutto lavoratori di piccolissimi aziende o artigiani. Una precisazione. l’Osservatorio inserisce il morto sul lavoro nel luogo dove è capitata la tragedia. E’ angosciante accorgersi con il monitoraggio che a morire anche qui al nord sono soprattutto stranieri e meridionali. Molti anche in trasferte di soli pochi giorni o settimane, e che muoiono numerosissimi anche sulle strade in itinere. In allegato alcuni grafici sulla Campania e Italia. Siamo in grado di darvi grafici su ogni situazione lavorativa. A disposizione Carlo Soricelli curatore dell’osservatorio Nazionale di Bologna morti sul lavoro http://cadutisullavoro.blogspot.it
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