mercoledì 28 giugno 2023

Noi non vi dementichiamo, ricordiamo la morte per infortunio di Fabio Napolitano (nella foto) morto il 27/6/2002. Il fratello lo ricorda

 


27 /06/2002 terminava il suo percorso terreno mio fratello Fabio Napolitano vittima di omicidio sul lavoro. Era un bel ragazzo di 25 anni , di belle speranze,  diplomato all'.I.T.I.S. di Pozzuoli  e aveva praticato con successo la disciplina sportiva del taekwondo , era un ragazzo socievole, brillante,  pieno di amicizie e ben voluto da tutti . Dopo aver conseguito il diploma di scuola superiore aveva frequentato diversi corsi di formazione e nel frattempo che era alla ricerca di un impiego attinente ai suoi studi e alle sue passioni, non volendo pesare economicamente sulle spalle dei genitori, aveva deciso di intraprendere temporaneamente un'attività lavorativa a molte centinaia di km da casa in provincia di Modena per un' azienda in appalto per la manutenzione delle autostrade. Dopo alcuni mesi, seppur con un contratto di lavoro a tempo determinato aveva avuto il coraggio di intentare una vertenza legale verso l'azienda per cui lavorava, tramite il sindacato al quale era iscritto, per il mancato rispetto di alcuni fondamentali diritti dei lavoratori. Quel maledetto 27 Giugno era fermo in una area di sosta dell'autostrada nei pressi di Modena per alcuni lavori di manutenzione stradale e veniva improvvisamente investito da un Tir insieme ad altri due colleghi mentre si trovavano vicino al furgone aziendale. Due su tre morirono sul colpo, mio fratello e un giovane padre di famiglia di circa cinquant'anni,  arbitro di calcio e persona esemplare.  Da allora noi fratelli e sorelle siamo gli amputati, i genitori sono i morti viventi! Dopo più di vent'anni nulla è cambiato nella quasi totale indifferenza dei governi di centrodestra e di centrosinistra che hanno continuato ad  emanare leggi contro i lavoratori; degli organi competenti che hanno continuato a non effettuare i dovuti controlli e dei sindacati confederali che da decenni continuano a  sottoscrivere accordi e CCNL con i padroni , senza tenere minimamente conto di questa mattanza quotidiana perché le lavoratrici ed i lavoratori continuano a morire da decenni nei luoghi di lavoro  con una media di  TRE AL GIORNO! Nel 2023 sarebbe il caso di introdurre per legge il reato di omicidio sul lavoro per i datori di lavoro inadempienti sulla prevenzione per la sicurezza sul lavoro e un reddito di base universale incondizionato per evitare che per sopravvivere i giovani e i meno giovani siano costretti ad accettare qualsiasi lavoro di merda. Fanculo il PIL e la produttività, mantra dell'economia capitalista e liberista, perché le vite umane dovrebbero essere messe al primo posto e anche perché tutta la comunità scientifica mondiale, da decenni, concorda sul fatto che il surriscaldamento globale e l'inquinamento stanno causando progressivamente la fine del mondo per cui il denaro (che S. Paolo definiva lo sterco del diavolo) non servirà più a nulla per nessuno!! PS: Mio fratello mancava all'affetto dei suoi cari esattamente nel giorno del mio compleanno.

1 commento:

  1. Capitalismo e liberismo non sempre c'entrano il problema è la negligenza che in Italia regna. Le Leggi ed i regolamenti vengono quotidianamente ignorati. Ci sono paesi europei dove queste situazioni purtroppo drammatiche sono meno presenti.

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