Le denunce di infortunio
sul lavoro con esito mortale presentate all’INAIL nei primi sei mesi di quest’anno sono state
450 comprensivi di itinere , 13 in meno rispetto alle 463 registrate nel
periodo gennaio-giugno 2022. Inail raccoglie solo le denunce che gli arrivano
dal territorio tra i suoi assicurati, se si contano tutti i morti ecco quanti
sono nei sei mesi di monitoraggio dell’Osservatorio sui luoghi di lavoro, senza
itinere e categorie che lavorano sulle strade come gli agenti di commercio
(250000 in regola più tantissimi altri in nero) e altre categorie
Al 30 giugno 2023 il
report dell’Osservatorio registra Dall’inizio dell’anno sono morti
complessivamente 685 lavoratori, di questi 434 morti sui luoghi di lavoro
gli altri sulle strade e in itinere, l’Osservatorio ne aveva monitorati 388 sui
luoghi di lavoro con un aumento dell’11% se si contano tutti e non solo gli
assicurati INAIL. Questo cosa vuol dire? Che sono aumentati i morti in nero, e
in categorie che INAIL non assicura, sembra che ci sia un decremento delle
morti sulle strade, ma sono in continuo aggiornamento, molto difficile da fare
se si registrano tutti . A oggi 30 luglio l’Osservatorio ha registrato 537 lavoratori morti sui luoghi di lavoro con
+ 103 lavoratori morti in più rispetto a giugno, se si contano tutti, compreso
itinere i morti diventano 845 , con 160 morti in più rispetto a giugno. Il
colore delle Regioni e città, l’indice occupazionale non hanno nessun valore
statistico perché a morire sono il 40% dei morti sul lavoro in più se si
contano tutti e non solo gli assicurati INAIL. Se si contano guardando il
numero di abitanti (l’unico parametro valido, regioni come la Campania e il
Veneto avrebbero quasi il doppio dei morti della Lombardia, mentre Piemonte, Sicilia,
Toscana e Emilia Romagna e Puglia Avrebbero un numero di morti simile alla Lombardi
che ricordiamo ha il doppio degli abitanti di qualsiasi altra regione italiana
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