giovedì 3 agosto 2023

Grazie a Massimo Franchi per l'articolo sul Manifesto di questa mattina. L'artico fa una comparazione dei morti Inail, che non fa nessun monitoraggio ma raccoglie solo le denunce che gli arrivano dal territorio dei suoi assicurati


 Grazie a Massimo Franchi per l'articolo, ma non si fermi qui, approfondisca i tanti aspetti di questa strage, del perché tanti giornalisti della carta stampata e delle televisioni occultano i morti, pur sapendo che sono tanti di più, lo fa la politica, lo fanno i ministri dell'Agricoltura e del lavoro, anche questi attuali, seppure avvertiti dall'osservatorio più volte, come i loro predecessori, di questa strage che c'è in più, eppure parliamo della vita dei nostri lavoratori. Ma mandato mail anche al Presidente Mattarella, ma gli fanno leggere le mail dell'osservatorio che parla di un numero ben maggiore di morti sul lavoro? No, sarei sicuro che appeofondirebbe. Non c'è solo disinteresse, c'è molto di più, basta andare a vedere: si spendono miliardi di euro sulla Sicurezza, tra l'altro prelevati dalle buste paghe dei lavoratori, senza nessun risultato se si contano tutti e non solo gli assicurati Inail. Ministri che finito il mandato poi vanno a lavorare in enti e istituti che dovevano controllare da ministri, oppure scambi di poltrone in grandi Istituti e Enti, o in altri posti attinenti. Lobby potentissime che controllano il Parlamento, che insabbiano i morti in "eccesso" che hanno forti interessi con queste organizzazioni, con stampa e televisioni pubbliche e private, potentissime con tutti i mezzi di Comunicazione praticamente quasi tutte sotto controllo in aspetti importanti come questi, come gli sbarchi che praticamente sono spariti da giornali e televisioni, seppur raddoppiati. Giornalisti di importanti testate nazionali che si autocensurano, uno pochi giorni fa, ma autoridotto al silenzio. Ma i miliardi di euro spesi sulla Sicurezza come vengono distribuiti, a chi vanno e chi controlla? Io non lo so, di sicuro sono spesi male. Sta di fatto che i morti aumentano in continuazione, che arrivano in aziende strutturate che hanno consulenti, che ovviamente lavorano "gratuitamente". E lì praticamente non ci sono morti, quei pochi sono delle ditte in appalto che non hanno gli stessi diritti e protezioni dei dipendenti, mentre la stragrande percentuale dei morti sul lavoro sono concentrati nelle piccole piccolissime aziende, te gli artigiani e in nero, soprattutto nelle campagne e in edilizia, dove muoiono numerosissimi i settantenni, come il gruista napoletano morto a Jesi per il caldo a 75, o come quell'altro napoletano "fritto" in un conteiner in un cantiere della TAV nel bresciano. Meridionali che muoiono numerosissimi in tutti cantieri del nostro Paese e se non sono "terroni" sono stranieri, ormai uno su cinque con meno di 60 anni morto sui luoghi di lavoro è  straniero. Come non arrabbiarsi quando vai a guardare le tabelle excel e ti accorgi che oltre il 40% dei morti hanno più di 60 anni, il 19% di questi con più di 70 anni. Un orrore che nessuno vuol vedere. Nessuno che ha nulla da dire sul precariato che costringe chi lo subisce a svolgere un lavoro pericoloso. E col Jobs act renziano i nuovi assunti sono praticamente di diventati precari. E le donne lavoratrici che muoiono numerosissime sulle strade: quasi quanto gli uomini. Come non commuoversi per quella madre e moglie cinquantenne dai capelli rossi che sorride nella foto di rito quando è morta, alle 4,30 di mattina per raggiungere alle 5 il posto di lavoro. E perché tutti gli anni arrivano all'INAIL oltre 1000 morti, per più diventare mediamente il 30% in meno a giugno o giù di lì ogni anno. Resuscitano?  Gli stessi morti che poi vengono mandati in Europa che così fanno apparire l'Italia più virtuale di quella che è. Se si contano tutti i morti l'Italia raddoppia tutti i paesi europei. E tanto altro ancora. Vada più a fondo Massimo Franchi e i giornalisti che hanno ancora la schiena dritta.

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