“I lavoratori sono sacri”, così ci
dice Papa Francesco dopo la tragedia ferroviaria di Torino, ma tanti di questi
lavoratori muoiono come in inferno: come gli ultimi due morti di ieri che sono
morti tra atroci sofferenze, ma nessuno parla di loro. Chi sono? Il primo
Gianfranco Amicabile lavorava col in figlio ventenne su un tetto di una casa
nel bresciano. Sembra che che Amicabile
sia stato avvolto improvvisamente dalle fiamme sprigionatesi verosimilmente
causate dall'eccessivo calore di uno strumento utilizzato. E’ morto tra atroci
sofferenze in un ospedale di Trento. La seconda vittima è Saiyal Sujan un bengalese che lavorava su
un pescareccio italiano al largo di Ancona, è rimasto coinvolto da un’esplosione
sul peschereccio, è morto dopo ore di agonia per le ustioni. Sono stati 11 i lavoratori morti, ma c’è stata
visibilità mediatica solo per il disastro ferroviario di Torino. Poi ci sono tantissime donne morte sul lavoro, che
non appaiono mai, ho scritto la storia di 17 di loro morte ultimamente: spero
di riuscire a contattare Fiorella Mannoia per farla diventare le loro tristi storie
una canzone, per sensibilizzare gli italiani sulle donne lavoratrici, che
muoiono per la stanchezza, per lo sfruttamento sul lavoro e in casa, dove si
accollano per la maggioranza figli, famiglia, spesso genitori anziani e muoiono
in molte sulle strade per incidenti provocati dalla stanchezza.
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