Mi chiedo spesso come mai quasi nessuno che ci dirige approfondisce se scrivo da 15 anni che i morti sul lavoro sono molti di più. Indirettamente ora lo scrive il bravo magistrato Bruno Giordano ex direttore INL, quindi non un metalmeccanico in pensione, ma il già Direttore dell'Ispettorato del lavoro. Ma perché nessuno va a vedere se è vero che i morti che diffonde INAIL sono parziale? Ma per "loro" non è importante sapere, e quindi di agire di conseguenza che invece di 1100 morti ce ne sono 1500? Non è importante approfondire? Così sembrano semplici numeri, ma parliamo di altre 400 famiglie in più che piangono i loro morti, che vengono trascinate in un inferno sulla terra, da ferite che non si rimargineranno mai. Ne conosco tanti di questi familiari: sono madri, sorelle, figlie e figli, spesso in tenera età, di nonni che piangono i nipoti o viceversa: è di questo che si parla in questo 400, di sofferenza insopportabile, un esame di coscienza va fatto. Carlo Soricelli curatore dell'Osservatorio Nazionale di Bologna morti sul lavoro.
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