sabato 14 ottobre 2023

Infortuni mortali: dum romae consulitur, saguntum expugnatur Mentre a Roma si discute, Sagunto è espugnata”.Mail al Presidente Mattarella -

 

Infortuni mortali: dum romae consulitur, saguntum expugnatur

Mentre a Roma si discute, Sagunto è espugnata”.

Caro Presidente Mattarella, la strage di lavoratori è continuata: dopo i 15 morti dell’11 ottobre (11 sui Luoghi di lavoro e 4 in itinere) ieri 12 ottobre altri 6 morti sui luoghi di lavoro più altri in itinere, ma ne stiamo valutando altri, morto come altri 3 questo mese in moto che è un mezzo pericolosissimo se hai fretta o sei stanco per il lavoro svolto; genitori e nonni parlatene coi vostri figli e nipoti. Dalla strage di Brandizzo caro Presidente l’Osservatorio ha registrato con nome e cognome 153 morti sui luoghi di lavoro, più un'altra trentina di morti in itinere In questi 16 anni. l’Osservatorio su queste tragedie ha sopperito da solo a quello che doveva ed è un dovere dello Stato attraverso le sue Istituzioni, a partire dai Ministeri del Lavoro e dell’Agricoltura, del Parlamento e delle sue istituzioni e Enti come INAIL e ANMIL, seppur avvertiti, questi soggetti non hanno mai voluto verificare, che tanti morti sul lavoro sfuggivano a questa terribile “conta”, del resto sono 15 anni che lo scrivo a tutti. Ma perché non voler vederediverse centinaia di morti? Perché ciò  metteva in luce la loro inadeguatezza, per calcolo, per interessi a volte inconfessabili, per non mettersi contro un Istituto come INAIL  che distribuisce una montagna di euro, direttamente e indirettamente: l’ho compreso molto bene in un articolo apparso pochi giorni fa su un giornale nazionale dove si diceva tra le righe; “e i morti INAIL non sono tutti ce ne sono altri che sfuggono” (sfuggono? Sono sfuggiti per malafede), per non mettervi in cattiva luce con chi elargisce direttamente o indirettamente tanti soldi, “il silenzio è proprio d’oro in questo caso”. Poi nell’articolo si citano le collaborazioni con INAIL ecco i l motivo. L’Istituto dello Stato ha nascosto agli italiani buona parte dei morti sul lavoro ed ha un’influenza politica, mediatica e economica spaventosa: a mio favore le decine, centinaia di mail spedite a tutti i livelli, che saranno pur registrate anche dai Ministeri. Recentemente altri hanno cominciato a fare un lavoro di monitoraggio, cito in questo caso l’Ing. Giorgio Langella responsabile del lavoro del PCI, Partito del quale non sono neppure militante e simpatizzante, ma del quale riconosco l’onestà intellettuale:  una volta fatti i relativi controlli, ha cominciato a sua volta  a monitorare i morti, dopo che  si è accorto che quello che scrivevo e scrivo è vero. Ora lo scrivono tutti ma non INAIL, ma almeno riconoscere il lavoro che ho svolto, con oltre 30 ore di lavoro volontario, con tutti contro. Ma perché in tanti ora si chiedono perché il “sistema morti e infortuni sul lavoro” ha occultato tutti questi morti sul lavoro? La risposta è semplice anche se disarmante: soldi, sempre soldi che entrano in ballo in primis, poi il menefreghismo  “ma quelli non sono mica morti nostri” “de noialtri” direbbero e dicono a Roma, INAIL si occupa dei suoi assicurati e quelli dell’Osservatorio che li monitora tutti anche i non assicurati a INAIL. Ma perché tanti Parlamentari, le Commissioni di Camera e Senato, anche queste avvertiti più volte, non hanno mai creduto ai morti diffuso dall’Osservatorio? Perché sono un semplice metalmeccanico in pensione, che lo faceva da volontario? Parlamentari e politici di primo piano di quasi tutti i partiti in Parlamento sono, o sono stati parte del sistema?  Ma ci sono ancora giornalisti che hanno avuto il coraggio di parlarne, come lo fece fino alla sua morte prematura Santo Della Volpe, che credeva e diffondeva i morti dell’Osservatorio, come il Presidente Napolitano, che apprezzava molto il lavoro dell’Osservatorio prima, e ora il Presidente Mattarella, questi rari giornalisti nonostante si sarebbe potuti autocensurare come ha fatto la stragrande maggioranza della categoria e grazie anche a loro che si sono sensibilizzati gli italiani su questo fronte, sapendo che quello che scrivevo e scrivo è vero. Poi chi parla è un semplice metalmeccanico in pensione, cosa volete che ne sappia, e giù a denigrare, ma lo fa perché si vuole fare pubblicità come pittore…Non pensano che in Italia ci sono milioni di cittadini che hanno a cuore, che con il loro lavoro volontario cercano il benessere del nostro Paese, per loro è inconcepibile che facciano tutto gratis. Nel mio caso solo inorridito che sia stato trascurato un aspetto così importante “la vita e la Sicurezza dei nostri lavoratori” solo perché un semplice cittadino lo denunciava, tanti si potevano salvare con la conoscenza. Anche ieri 13 ottobre c'è stato un altro agricoltore schiacciato dal trattore nella provincia di Rieti, sono 146 dall'inizio dell'anno, oltre 2660 dal 2008, anno di apertura dell'osservatorio. Carlo Soricelli curatore dell’Osservatorio Nazionale di Bologna morti sul lavoro  http://cadutisullavoro.blogspot.it

 

 

 

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