Infortuni mortali: dum romae consulitur, saguntum
expugnatur
Mentre a Roma si discute, Sagunto è espugnata”.
Caro
Presidente Mattarella, la strage di lavoratori è continuata: dopo i 15 morti
dell’11 ottobre (11 sui Luoghi di lavoro e 4 in itinere) ieri 12 ottobre altri
6 morti sui luoghi di lavoro più altri in itinere, ma ne stiamo valutando
altri, morto come altri 3 questo mese in moto che è un mezzo pericolosissimo se
hai fretta o sei stanco per il lavoro svolto; genitori e nonni parlatene coi
vostri figli e nipoti. Dalla strage di Brandizzo caro Presidente l’Osservatorio
ha registrato con nome e cognome 153 morti sui luoghi di lavoro, più un'altra
trentina di morti in itinere In questi 16 anni. l’Osservatorio su queste
tragedie ha sopperito da solo a quello che doveva ed è un dovere dello Stato
attraverso le sue Istituzioni, a partire dai Ministeri del Lavoro e
dell’Agricoltura, del Parlamento e delle sue istituzioni e Enti come INAIL e
ANMIL, seppur avvertiti, questi soggetti non hanno mai voluto verificare, che
tanti morti sul lavoro sfuggivano a questa terribile “conta”, del resto sono 15
anni che lo scrivo a tutti. Ma perché non voler vederediverse centinaia di
morti? Perché ciò metteva in luce la
loro inadeguatezza, per calcolo, per interessi a volte inconfessabili, per non
mettersi contro un Istituto come INAIL
che distribuisce una montagna di euro, direttamente e indirettamente:
l’ho compreso molto bene in un articolo apparso pochi giorni fa su un giornale
nazionale dove si diceva tra le righe; “e i morti INAIL non sono tutti ce ne
sono altri che sfuggono” (sfuggono? Sono sfuggiti per malafede), per non
mettervi in cattiva luce con chi elargisce direttamente o indirettamente tanti
soldi, “il silenzio è proprio d’oro in questo caso”. Poi nell’articolo si
citano le collaborazioni con INAIL ecco i l motivo. L’Istituto dello Stato ha nascosto
agli italiani buona parte dei morti sul lavoro ed ha un’influenza politica,
mediatica e economica spaventosa: a mio favore le decine, centinaia di mail
spedite a tutti i livelli, che saranno pur registrate anche dai Ministeri.
Recentemente altri hanno cominciato a fare un lavoro di monitoraggio, cito in
questo caso l’Ing. Giorgio Langella responsabile del lavoro del PCI, Partito
del quale non sono neppure militante e simpatizzante, ma del quale riconosco
l’onestà intellettuale: una volta fatti
i relativi controlli, ha cominciato a sua volta
a monitorare i morti, dopo che si
è accorto che quello che scrivevo e scrivo è vero. Ora lo scrivono tutti ma non
INAIL, ma almeno riconoscere il lavoro che ho svolto, con oltre 30 ore di
lavoro volontario, con tutti contro. Ma perché in tanti ora si chiedono perché
il “sistema morti e infortuni sul lavoro” ha occultato tutti questi morti sul
lavoro? La risposta è semplice anche se disarmante: soldi, sempre soldi che
entrano in ballo in primis, poi il menefreghismo “ma quelli non sono mica morti nostri” “de
noialtri” direbbero e dicono a Roma, INAIL si occupa dei suoi assicurati e
quelli dell’Osservatorio che li monitora tutti anche i non assicurati a INAIL.
Ma perché tanti Parlamentari, le Commissioni di Camera e Senato, anche queste
avvertiti più volte, non hanno mai creduto ai morti diffuso dall’Osservatorio?
Perché sono un semplice metalmeccanico in pensione, che lo faceva da
volontario? Parlamentari e politici di primo piano di quasi tutti i partiti in
Parlamento sono, o sono stati parte del sistema? Ma ci sono ancora giornalisti che hanno avuto
il coraggio di parlarne, come lo fece fino alla sua morte prematura Santo Della
Volpe, che credeva e diffondeva i morti dell’Osservatorio, come il Presidente
Napolitano, che apprezzava molto il lavoro dell’Osservatorio prima, e ora il
Presidente Mattarella, questi rari giornalisti nonostante si sarebbe potuti
autocensurare come ha fatto la stragrande maggioranza della categoria e grazie
anche a loro che si sono sensibilizzati gli italiani su questo fronte, sapendo
che quello che scrivevo e scrivo è vero. Poi chi parla è un semplice
metalmeccanico in pensione, cosa volete che ne sappia, e giù a denigrare, ma lo
fa perché si vuole fare pubblicità come pittore…Non pensano che in Italia ci
sono milioni di cittadini che hanno a cuore, che con il loro lavoro volontario
cercano il benessere del nostro Paese, per loro è inconcepibile che facciano
tutto gratis. Nel mio caso solo inorridito che sia stato trascurato un aspetto
così importante “la vita e la Sicurezza dei nostri lavoratori” solo perché un
semplice cittadino lo denunciava, tanti si potevano salvare con la conoscenza.
Anche ieri 13 ottobre c'è stato un altro agricoltore schiacciato dal trattore
nella provincia di Rieti, sono 146 dall'inizio dell'anno, oltre 2660 dal 2008,
anno di apertura dell'osservatorio. Carlo Soricelli curatore dell’Osservatorio
Nazionale di Bologna morti sul lavoro
http://cadutisullavoro.blogspot.it
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