Superati ieri 19 giugno i 700 morti complessivi nel 2025 Questo se si contano tutti i lavoratori, non solo quelli coperti da INAIL.Le cause politiche e normative dell'aumento • Jobs Act: dall’abolizione dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori (2015), l’aumento dei morti sul lavoro è stato del 43%. +15% con la Legge Salvini degli appalti a cascata del 2023 •
Superati ieri 19 giugno i 700 morti complessivi nel 2025 Questo se si contano tutti i lavoratori, non solo quelli coperti da INAIL.Le cause politiche e normative dell'aumento • Jobs Act: dall’abolizione dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori (2015), l’aumento dei morti sul lavoro è stato del 43%. +15% con la Legge Salvini degli appalti a cascata del 2023 •
sabato 5 luglio 2025
orrore continuo, dato il colpo di calore che mi sono preso anch'io per il caldo il 1 di luglio oggi ho ripreso il conteggio dei morti; soo stati 17 sui luoghi di lavoro in soli 4 giorni, 4 di questi autotrasportatori: uno di questi trovato a torino di fianco al camion aveva una temperatura corporea di 41 gradi, tra una settimana arriverevo a sfiorare gli 800 morti complessivi
2024: aumento a due cifre delle morti sul lavoro rispetto al 2023. Ma per il Governo è tutto un successo
L’INAIL ha certificato a gennaio 2025 che nel 2024 le vittime sul lavoro sono state 1.090, rispetto alle 1.041 del 2023: un aumento del 4,7%. Ma nella relazione annuale del 3 luglio, presentata dal Presidente dell’INAIL davanti anche al Capo dello Stato, il numero complessivo sale a 1.202.
Mentre leggo questi dati, diffusi con tono pacato, penso che questa sia davvero una strana festa di compleanno per me. Costretto a rientrare dal mare per un colpo di calore, mi sento ancora più scosso dai numeri — e dall’ipocrisia che li circonda.
Ma com’è possibile che nessuno salti sulla sedia di fronte a un aumento delle morti sul lavoro del 14% rispetto ai 1.041 del 2023?
E stiamo parlando solo dei morti INAIL. Perché sì, i numeri reali sono ben altri: a questi 1.202 vanno aggiunti i lavoratori in nero, gli agricoltori non dipendenti (ben 143 schiacciati dal trattore nel 2024 e purtroppo già 79 anche quest’anno, finiti anche loro nel nulla), e tutte le vittime che non rientrano nelle tabelle ufficiali dell’INAIL.
Il 2 gennaio 2024, ho denunciato a oltre mille contatti che il numero reale delle vittime sul lavoro nel 2024 era di almeno 1.484. E potrebbero esserci altri casi sfuggiti anche all’Osservatorio Indipendente di Bologna, che li registra tutti con rigore in tabelle Excel, giorno per giorno, mese per mese, con luogo, identità della vittima, professione (anche in nero), nazionalità, e brevi cenni sulla tragedia.
L’Osservatorio non si può imbrogliare sui numeri.
E oggi, nel pieno delle vacanze estive, scopriamo che nella relazione annuale dell’INAIL il numero ufficiale è 1.202, comprensivo anche degli infortuni in itinere.
Una relazione che — suppongo — non è stata letta con attenzione né dalla ministra Calderone né dalla presidente Meloni, che anche stavolta, in videoconferenza e con il solito sorriso, ha magnificato il lavoro del suo Governo, anche su questo fronte.
Intanto, senza fare rumore, i numeri dell’INAIL si stanno avvicinando sempre di più a quelli che l’Osservatorio Indipendente di Bologna denuncia da 18 anni, nel silenzio generale: che i morti sul lavoro sono molti di più, e che per anni sono stati sistematicamente occultati da chiunque abbia governato.
Ma poi, se andiamo a vedere quanti morti INAIL vengono comunicati all’Europa e a Eurostat, ci accorgiamo che anche quei numeri vengono ulteriormente “depurati” di un altro 30% ogni anno. Così l’Italia appare virtuosa su queste tragedie.
Certo, se si nasconde quasi la metà dei morti, è facile sembrare un modello di efficienza.
Perché?
Perché si continua a spacciare i dati INAIL — che non rappresentano affatto l’intero panorama lavorativo italiano — come se fossero l’unica verità?
È una vergogna che va avanti da 18 anni.
In un sistema dove gli interessi sono enormi, anche sulle tragedie.
Esiste un “sistema Sicurezza” che occulta i morti?
Forse è anche meglio pensare che sia solo indifferenza, che per me è il male peggiore.
Fare chiarezza dovrebbe essere un dovere morale e civile di tutti.
E invece regnano l’indifferenza, la propaganda, e — temo — anche interessi occulti.
Un’ultima nota: i miei post su Facebook raggiungono ogni giorno diverse migliaia di visualizzazioni. Negli ultimi 28 giorni sono state oltre due milioni.
Questo per far comprendere che gli italiani seguono con attenzione queste tragedie, e si informano attraverso l’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro.
Carlo Soricelli
Curatore dell’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro
http://cadutisullavoro.blogspot.it