martedì 18 novembre 2025

Con i 4 morti di ieri superati ieri i 1300 morti complessivi, di questi 933 sui luoghi di lavoro

(nella foto)
Con i due morti di Crotone, un italiano e un pakistano schiacciati dal trattore in provincia di Crotone, l'edile Ezio Cretaro di 66 anniche ha perso la vita a Ceccano di Frosinone cadendo da un'impalcatura e dell'albanese di 36 anni che ha pe4rso la vita a Pozzallo di Ragusa arriviamo a ad avere 1301 morti comprensivi di itinere e di altre categorie che operano sulle strada, ma che le loro morti sono quasi tutte spacciate per incidenti stradali

domenica 16 novembre 2025

schiacciati dal trattore non solo anziani, ma anche lavoratori dipendenti, questo poveretto è del Ghana, già 3 gli schiacciati extracomunitari, muoiono anche bambini di 15/18 anni in questo modo orrendo

Si chiama Salifu Mohammed, di 43 il 134esimo schiacciato dal trattore nel 2025 143 nel 2024 e oltre 3000 da quando ho aperto l'Osservatorio nel 2028. Una vergognosa strage e alcuni non considerano neppure lavoratori queste vittime perché in tanti muoiono in questo modo orrendo da anziani: continuano a lavorare per non vedere il loro pezzo di terra andare in malora e per le magre pensioni, e anche per sopravvivere per le magre pensioni. Ma Saligu del Ghana era un dipendente

lunedì 10 novembre 2025

Anche tra sabato e domenica ci sono stati 5 morti: 4 stranieri e un "vecchio" di 64 anni che ancora lavorava e che si è appreso della sua morte solo dopo 10 giorni,, grazie alla legge Fornero e alle promesse non mantenute di Salvini che ha sempre promesso di abolirla, ma prima delle elezioni

4 dei cinque morti di sabato e domenica sono stranieri, 3 sono romeni uon marocchino, il quinto del quale non si conosce il nome è morto a 64 anni, ma grazie alla Legge Fornero e a Salvini che promette a ogni elezione di abolirla per poi contribuendo da ministro a farla aumentare, ma non è colpa sua "non lo hanno fatto lavorare", e allora perchè non si dimetta da Ministro? Comodo così vero? Far svolgere lavori pericolosi manuali a persone anziane è criminale, questo è quello che penso e che denuncio da anni. Gli starnieri morti sotto i 60 anni stanno ormai diventando la maggioranza, i loro figli saranno nostri nemici per come li trattiamo, fanno i lavori più umili e pericolosi, tra gli italiani i meridionali sono la maggioranza anche al nord

martedì 4 novembre 2025

ieri 8 morti italia: il paese dove gli asini volano con il controllo mediatico

7 morti sul lavoro in un solo giorno. Novembre inizia nel peggiore dei modi Giornata tragica quella di ieri, 3 novembre, con la morte di sette lavoratori sui luoghi di lavoro, a cui si aggiunge una vittima per affaticamento sul lavoro e un’ulteriore persona deceduta in un infortunio domestico causato da un incendio. Ecco chi sono le vittime: Marco Lazzetta, 63 anni, settore edilizio – Napoli (Campania). È morto per le conseguenze di un infortunio avvenuto il 10 settembre scorso. Lavoratore di 31 anni, di nazionalità indiana – Brescia (Lombardia). È precipitato nel vuoto mentre lavorava in una cava di marmo. Gianfranco Uselli, lavoratore italiano – Piacenza (Emilia-Romagna). Travolto da un muletto il suo primo giorno di lavoro. Franco Gallittu, 56 anni – Sassari (Sardegna). Schiacciato dal trattore con cui stava lavorando. Tarcisio Valsi, 56 anni, settore lapideo – Verbania Cusio Ossola (Piemonte). Caduto dal cassone di un autocarro. Octav Stroici, 66 anni, di nazionalità romena – Roma (Lazio). Travolto dal crollo della Torre dei Conti; rimasto sepolto per undici ore, è deceduto poco dopo il recupero. Anche novembre si apre dunque in modo drammatico, sulla scia di un ottobre segnato da oltre 150 morti complessivi, di cui 124 sui luoghi di lavoro. Gli stranieri deceduti sono già oltre il 30% del totale, e la maggior parte delle vittime ha meno di 60 anni: una tendenza che, se nulla cambia, li porterà a rappresentare la maggioranza nei prossimi anni. La lunga scia di sangue colpisce soprattutto lavoratori subappaltati, precari, con scarsa formazione e tutele minime. È su di loro che si scaricano i costi di un sistema che punta al risparmio a ogni livello. Emblematico il caso di Gianfranco Uselli, travolto da un collega al primo giorno di lavoro: quell’operaio aveva il patentino per condurre il muletto — seconda macchina di morte dopo il trattore. Mentre gli incidenti aumentano in modo impressionante, si continua a fingere che “va tutto bene”. Il controllo mediatico è quasi totale – sei televisioni su sette – e intanto le morti si moltiplicano. La situazione è precipitata dopo la legge “Appalti a cascata” del 2023 voluta da Salvini, che ha ulteriormente deregolamentato il settore. Nel frattempo, i salari restano fermi, i ricchi diventano sempre più ricchi e gli evasori vengono premiati, mentre l’intero peso fiscale grava su lavoratori e pensionati. nella foto il lavoratore rumeno morto a Roma No, questa non è una democrazia sana: è un Paese che sta smarrendo il senso stesso del valore del lavoro e della vita.

sabato 1 novembre 2025

Strage sul lavoro mai vista in 18 anni di monitoraggio

Spaventoso aumento del 22% a ottobre 2025 rispetto a ottobre 2024 124 morti sui luoghi di lavoro nell’ottobre 2025 (senza itinere 97 morti sui luoghi di lavoro nell’ottobre 2024 (senza itinere) Nei primi 10 mesi del 2025 sono stati 888 i morti sui luoghi di lavoro, l’ultimo ieri è stato un poliziotto morto in un incidente, un morto che sparirà dalle statistiche avendo un’assicurazione delle Forze Armate, erano il 31 ottobre del 2024 877, un piccolo aumento dell’1,2%, ma ricordo che il 2024 è stato l’anno piuù nefasto quando ho aperto l’Osservatorio il 1° gennaio 2008 La guerra del lavoro dal 1° gennaio al 31 ottobre 2025 Dall’inizio del 2025, ogni 24 ore muoiono più di quattro lavoratori, compresi sabati e domeniche. Alla sera del 31 ottobre 2025, sono stati 1.260 i lavoratori morti (dato parziale), compresi i decessi in itinere e quelli per Karoshi — parola giapponese che significa “morte per superlavoro”. Tra loro figurano anche dirigenti, impiegati, medici, infermieri, camionisti, spesso stroncati da infarti o malori improvvisi. Impressionante il numero di camionisti trovati morti nei parcheggi autostradali o con il camion accostato ai bordi della strada, talvolta dopo aver causato incidenti che coinvolgono altri automobilisti. Dei 1.259 morti, 888 sono deceduti sui luoghi di lavoro (esclusi i morti in itinere). CHI VI PARLA DI CALI O DI STABILITÀ NEL NUMERO DELLE MORTI VI MENTE SAPENDO DI MENTIRE, perché una parte consistente di queste vittime viene esclusa dalle statistiche ufficiali, con la scusa che “non sono di competenza INAIL”. Un dato agghiacciante: • 143 lavoratori morti avevano tra 61 e 69 anni. • 189 avevano più di 70 anni. Insieme rappresentano il 37% delle morti sui luoghi di lavoro. Una statistica che fa paura a chi conserva ancora un minimo di umanità. Non temo smentite e sono disponibile a un confronto con chi contesta il mio monitoraggio. Ma vigliaccamente nessuno lo fa, perché sanno che non racconto frottole: chi lo fa nasconde solo la mano assassina. Leggi come il Jobs Act e gli appalti a cascata sono tra i principali responsabili di questo incremento di morti. Nell’edilizia, i decessi sono aumentati del 15% dopo l’introduzione della legge Salvini del 2023 chimata appalti a cascata, una norma disumana. Molti perdono il lavoro in tarda età, e con il continuo allungamento dell’età pensionabile — che questo ministro promette di abolire a ogni elezione, per poi dimenticarsene una volta presa la poltrona — si trovano costretti a lavorare fino allo stremo. Non fare distinzioni tra chi svolge lavori pericolosi e chi no in tarda età è stato criminale: non si può pretendere che un anziano, con riflessi rallentati, vista e udito calati, acciacchi e stanchezza, lavori su macchinari e mezzi pericolosi per se e gli altri come nell’autotrasporto, dove quest’anno sono morti già 110 autotrasportatori. Le donne muoiono numerosissime in itinere, spesso per la fretta e la stanchezza. Le ultime due in questi giorni: sono Mariarosa Cavò (nella foto allegata e Marina Caldarus, la prima all’alba è morta solo due giorni fa fa mentre si recava all’alba al lavoro in un bar, la seconda si è scontrata con una corriera. Sono più di 100 le donne che muoiono sul lavoro ogni anno, soprattutto in itinere. Allucinante registrare anche quest’anno 129 agricoltori schiacciati dal trattore e non sentire neppure una parola dal Ministro dell’Agricoltura Lollobrigida in allegato l’opera “sotta a chi tocca” Come non restare colpiti dalla storia di Mounir Dhayba, immigrato morto dopo oltre due anni di coma irreversibile. Il giorno della tragedia, Dhayba era stato colpito alla testa durante l’estrazione di minerale con esplosivo: un masso aveva spaccato il casco, facendolo entrare in coma. Tra i lavoratori sotto i 60 anni, il 30% delle vittime sui luoghi di lavoro sono stranieri. In allegato, trovate le tabelle aggiornate con la situazione reale nelle regioni e province italiane, senza trucchi né colori. Le cause politiche e normative dell'aumento dei morti sul lavoro • Jobs Act: dall’abolizione dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori (2015), l’aumento dei morti sul lavoro è stato del 43%. • Appalti a cascata: la legge voluta dal ministro Salvini, entrata in vigore nel giugno 2023, ha causato un ulteriore aumento del 15% dei decessi, soprattutto in edilizia e anche negli appalti pubblici. Le grandi tragedie recenti • Brandizzo (Ferrovie dello Stato) • Suviana (Enel) • Calenzano (ENI) • Esselunga di Firenze (16 febbraio 2024): 5 operai morti in un cantiere con 49 aziende subappaltatrici. Alcuni dati allarmanti • Il 32% delle vittime è costituito da lavoratori stranieri regolari. A loro andrebbe riconosciuta la cittadinanza italiana dopo 5 anni, non ai clandestini come hanno sostenuto certi “disertori delle urne” e i partiti degli stranieri “brutti e cattivi” che muoiono al posto nostro facendo i lavori più umili e pericolosi. • Molti lavoratori del Sud Italia muoiono in trasferta in altre regioni. • Le donne muoiono meno sui luoghi di lavoro, ma quasi quanto gli uomini in itinere in rapporto al numero degli addetti , spesso a causa di fretta e stanchezza nel conciliare lavoro e famiglia. Proposte per la sicurezza e l’equità sociale • Introdurre per legge la flessibilità in entrata e uscita dal lavoro, per tutelare la salute psico-fisica, in particolare delle madri lavoratrici. • Contrastare il crollo della natalità, che è in buona parte causato dal “martirio” quotidiano delle donne con figli che lavorano. • Lo Stato e gli enti locali dovrebbero riservare parte dei posti di lavoro alle donne con figli, come misura concreta di sostegno alla genitorialità. Carlo Soricelli Curatore dell’Osservatorio Nazionale di Bologna Morti sul Lavoro http://cadutisullavoro.blogspot.it Osservatorio di Bologna morti sul lavoro http://cadutisullavoro.blogspot.it Aperto il 1° gennaio 2008 a seguito della strage della Thyssenkrupp di Torino Il primo osservatorio nato in Italia (e ancora l’unico) che monitora e registra tutti i morti sul lavoro in Italia anche quelli che non dispongono di un’Assicurazione (morti in nero) o che ne hanno una diversa da INAIL Una voce fuori dal coro minimalista su queste tragedie NOTA BENE I MORTI IN ITINERE VENGONO AGGIORNATI OGNI TANTO MENTRE I MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO OGNI GIORNO La guerra del lavoro Report morti sul lavoro dal 1° gennaio al 30ottobre MORTI I SUI LUOGHI DI LAVORO NELLE REGIONI E PROVINCE (itinere parziale). N.B i morti sono segnalati nelle Province e Regioni dove c’è stata la tragedia e non in quella di residenza della vittima: sono centinaia i morti in province e regioni diverse da quelle di residenza, a carico della Regione (provincia no) ci sono anche gli autotrasportatori morti in autostrada LOMBARDIA 100 sui luoghi di lavoro 138 con itinere Milano 20 Bergamo 15 Brescia 21 Como 8 Cremona 6 Lecco 1 Lodi 4 Mantova 7 Monza Brianza 7 Pavia 4 Sondrio 4 Varese 4 VENETO 87 sui luoghi di lavoro con itinere 112 Venezia 13 Belluno 7 Padova 12 Rovigo 7 Treviso 12 Verona 9 Vicenza 16 CAMPANIA 83 sui luoghi di lavoro 108 con itinere Napoli 27 Avellino 3 Benevento 9 Caserta 23 Salerno 18 EMILIA ROMAGNA 73 sui luoghi di lavoro diventano 95 con itinere Bologna 10 Piacenza 9 Parma 6 Reggio Emilia 12 Modena 7 Ferrara 4 Forlì Cesena 6 Ravenna 7 Rimini 5 TOSCANA 58 sui luoghi di lavoro 73 con itinere Firenze 9 Arezzo 7 Grosseto 3 Livorno 4 Lucca 6 Massa Carrara 5 Pisa 6 Pistoia 7 Siena 3 Prato 1 SICILIA 61 sui luoghi di lavoro con l’itinere 79 Palermo 18 Agrigento 8 Caltanissetta 4 Catania 10 Enna 1 Ragusa 5 Siracusa 6 Trapani 3‎ Messina 4 PUGLIA  63 sui luoghi di lavoro con itinere 82 Bari 18 BAT 6 Brindisi 12 Foggia 9 Lecce 9T aranto 6 ABRUZZO 36 sui luoghi di lavoro 47 con itinere L'Aquila 6 Chieti 10 Pescara 5 Teramo 12 PIEMONTE 45 sui luoghi di lavoro che diventano 59 con l’itinere Torino 17 Alessandria 5 Asti 1 Biella 4 Cuneo 9 Novara 3 Verbano-Cusio-Ossola 2 Vercelli LAZIO 61 sui luoghi di lavoro con itinere 87 Roma 33 Viterbo Frosinone 12 Latina 6 Rieti 4 LIGURIA 34 sui luoghi di lavoro 46 con itinere Genova 10 Imperia 8 La Spezia 4 Savona 10 TRENTINO ALTO ADIGE 22 sui luoghi di lavoro 28 con itinere Bolzano 9 Trento 11 UMBRIA sui luoghi di lavoro 13 con itinere 17 Perugia 9 Terni 1 SARDEGNA 20 sui luoghi di lavoro con itinere 29 Cagliari 4 Sud Sardegna 3 Nuoro 4 Oristano 2 Sassari 7 CALABRIA 26 sui luoghi di lavoro 40 con itinere Catanzaro 7 Cosenza 11 Crotone Reggio Calabria 5 Vibo Valentia 3 MARCHE 27 sui luoghi di lavoro con itinere 40 Ancona 6 Macerata 6 Fermo 2 Pesaro-Urbino 2 Ascoli Piceno 8 FRIULI VENEZIA GIULIA 18 si sui luoghi di lavoro con itinere 26 Pordenone 8 Triste 2 Udine 7 Gorizia BASILICATA 11 sui luoghi di lavoro con itinere 15 Potenza 6 Matera 5   Molise totali sui luoghi di lavoro 4 con itinere 5 Campobasso 3 Isernia 1  VALLE D’AOSTA  totali sui luoghi di lavoro 3 129 gli schiacciati dal trattore e alcuni altri mezzi agricoli nel 2024 sono stati 143 110 gli autotrasportatori e autotrasportatrici 104 morti di Karoschi (di fatica per stress e eccessivo lavoro) 70 i morti in infortuni domestici soprattutto per scoppi e incendi in casa coni persone sole 17 potatura alberi il 37,5% sono ultra sessantenni Gli stranieri sotto i 65 anni sui luoghi di lavoro, tra pochi anni saranno la maggioranza LA STIMA DEI LAVORATORI NON ASSICURATI INAIL ammonta complessivamente a circa 4,0 milioni, di cui (dati espressi in migliaia di addetti): Forze armate 179 Forze di polizia 307 Corpo nazionale dei vigili del fuoco 42 Dirigenti e impiegati dell’agricoltura 38 Giornalisti 42 Amministratori locali eletti 129 Personale di volo (iscritto alla Gente dell’Aria)1 12 Volontari della Croce Rossa Italiana 170 Liberi professionisti (compresi medici e infermieri) 1.300 Commercianti titolari di impresa 1.700 Medici di medicina generale o di famiglia e medici Guardie mediche