sabato 9 ottobre 2010

SONO SEMPRE ITALIANI D'ORIGINE MERIDIONALE A MORIRE NELLE MISSIONI ESTERE,

BASTA COI MERIDIONALI CHE MUOIONO PER L'ITALIA, A MORIRE SONO QUASI TUTTI ITALIANI DEL SUD E DEL CENTRO ITALIA. E' DAL PO IN GIU' CHE TENGONO ALTO L'ONORE DI QUESTO PAESE. SONO SEMPRE MERIDIONALI A MORIRE ANCHE NEI CANTIERI DEL NORD. BASTA

AFGHANISTAN SONO MORTI GLI ALPINI: GIANMARCO MANCA DI ALGHERO, FRANCESCO VANNOZZI DI PISA, SEBASTIANO VILLE DI LENTINI E MARCO PEDONE DI LECCE. Quattro alpini sono morti e due sono rimasti feriti nella zona di Farah, in Afghanistan. i quattro giovani italiani sono stati vittime di un'imboscata alle 9.45 ora locale (le 7.15 in Italia) al ritorno da una missione, mentre si trovavano nella valle del Gulistan, nella provincia di Farah. Il mezzo su cui viaggiavano è stato prima colpito da un ordigno e poi attaccato con colpi di arma da fuoco. Erano tutti in forza al settimo reggimento alpini di stanza a Belluno, inquadrato nella brigata Julia, i cinque militari coinvolti nell'attentato. Anche il caporal maggiore scelto Luca Cornacchia che è rimasto ferito (nato a Pescina, in provincia dell'Aquila, il 18 marzo 1979), è cosciente, è in pericolo di vita. Attualmente si trova ricoverato presso l'ospedale da campo statunitense di Delaram, da dove ha parlato con sua moglie per tranquillizzarla Un sesto alpino è rimasto coinvolto nell'imboscata mentre si trovava a bordo di un automezzo che seguiva quello saltato in aria, si tratta di Michele Miccoli, 28 anni, nato ad Aradeo e residente a Belluno, ha riportato solo lievi escoriazioni a una gamba.


Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, si legge in una nota diffusa dal Quirinale appresa la notizia del gravissimo attentato contro i militari italiani impegnati nella missione internazionale per la pace e la stabilità in Afghanistan, esprime i suoi sentimenti di solidale partecipazione al dolore dei famigliari dei caduti.

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