mercoledì 14 settembre 2011

L'introduzione dell'articolo 8 renderà superfluo l'articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori

Da Landini a Soricelli “Attacco senza precedenti ai diritti dei lavoratori” Opinioni comuni sull’articolo 8 Milano – Il temibile articolo 8 contenuto nell’ennesima nuova versione della manovra correttiva è stato approvato giorni fa in Commissione Bilancio: stando a quanto contenuto nell’emendamento della maggioranza le intese che da oggi in poi verranno sottoscritte a livello aziendale o territoriale possono derogare i contratti e le leggi nazionali sul lavoro e alle relative norme. Sono tante le voci che si sono alzate contro tale proposta, da molti considerata come un vero e proprio attacco all’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori, figlio di lotte storiche più che decennali. Lo sciopero generale della Cgil dello scorso 6 settembre è stata la massima espressione del malcontento dei lavoratori dipendenti, che ancora continuerà con i presidi annunciati in diverse città italiane per domani e dopodomani, proprio in concomitanza con il voto di fiducia alla Camera. “Siamo di fronte ad un attacco ai diritti senza precedenti – commenta Maurizio Landini, segretario generale della Fiom – La frantumazione dei processi lavorativi, che significa stesso lavoro ma contratto diverso, è anche una scomposizione dei diritti. Con l’obiettivo di mettere i lavoratori l’uno contro l’altro”. A lanciare l’allarme anche Carlo Soricelli, dell’Osservatorio Indipendente di Bologna sulle Morti per Infortuni sul Lavoro: “Ora anche le aziende con più di 15 dipendenti potranno ricorrere ai licenziamenti senza giusta causa se questo potere sarà dato loro da un’intesa con i sindacati maggioritari in azienda. Sindacati compiacenti potranno firmare con le aziende accordi per far licenziare i lavoratori. Chi si iscriverà, se passibile di licenziamento, a un sindacato poco gradito alle aziende? In poco tempo questa norma provocherà un vero terremoto nei rapporti industriali e nelle normative, i salari in pochi anni si ridurranno, le tutele dei lavoratori si annulleranno”. Il rischio, concreto, è quello di un aumento esponenziale dei decessi: “In questi quattro anni di monitoraggio l’Osservatorio Indipendente di Bologna ha constatato che a morire sui posti di lavoro sono soprattutto lavoratori che hanno contratti precari, dove il sindacato è inesistente”. A guidare la provvisoria e macabra graduatoria dei decessi sul lavoro è la Provincia di Brescia, una delle zone in cui lo sciopero dello scorso 6 settembre ha avuto più successo, tanto che nel capoluogo il corteo cittadino ha raggiunto e superato il chilometro e mezzo di lunghezza. “L’articolo 8 del decreto correttivo – aggiunge Damiano Galletti, segretario della Camera del Lavoro di Brescia – è un attacco oltraggioso ai diritti dei lavoratori, ai contratti collettivi e all’intero Statuto. Io non so cosa c’entra smantellare il diritto del lavoro con il rimediare alla crisi economica. Se le cose non cambiano le relazioni sindacali vivranno una situazione di conflitto, si inaspriranno le lotte, si produrranno nuovi malesseri e nuove difficoltà. In tutte le aziende”. Alessandro Gatta alessandro.gatta@voceditalia.it

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