domenica 29 dicembre 2013

Muore fulminato in una serra nel ragusano

Ragusa, 29 dic. (E' morto E.G agricoltore di 35 anni. La tragedia a Marina di Acate, la vittima è morta folgorata nella sua serra, e'stato immediatamente soccorso da un amico che stava lavorando con lui che ha tentato, invano, di salvarlo. Anche quest'ultimo, colpito da una scarica elettrica, si trova ricoverato in ospedale in gravissime condizioni.

venerdì 27 dicembre 2013

E' morto un operaio al Petrolchimico di Brindisi

BRINDISI, 27 dicembre 2013 E' morto un operaio nel pomeriggio di oggi in un incidente sul lavoro all'interno del Petrolchimico di Brindisi. Secondo una prima ricostruzione, la vittima sarebbe rimasto schiacciato da un pullman di linea per il trasporto interno dei dipendenti del Petrolchimico mentre stava eseguendo lavori di riparazione sul mezzo. Sul posto al momento ci sono i vigili del fuoco e i soccorritori del 118.

sabato 21 dicembre 2013

E' morto un operaio romeno in un cantiere: aveva detto di essere caduto in casa mentre imbiancava

LIVORNO, 20 DIC - E' morto un operaio romeno di 56 anni in un cantiere. Aveva detto che era caduto in casa mentre imbiancava. La vittima è un romeno di 56 anni era arrivato mercoledì all'ospedale di Piombino: ai sanitari aveva detto di essersi fatto male per un infortunio in casa. Dopo il suo decesso, avvenuto la notte scorsa, la polizia ha però scoperto che era caduto dal ponteggio di un cantiere dove lavorava. Il pm ha disposto l'autopsia. Probabilmente è una delle tantissime vittime sul lavoro che muoiono perchè lavoravano in nero

E' morto un operaio polacco in una cava in provincia di Nuoro

Nuoro 20 dicembre 2013 E' morto Chark Knap u operaio polacco di 51 ani in una cava di rosei. La vittima è stata travolta da una cava di marmo

giovedì 19 dicembre 2013

MORTO AGRICOLTORE NELLA PROVINCIA DI ROMA

uN ALTRO MORTO NELLA PROVINCIA DI ROMA. SI TRATTA DI UN AGRICOLTORE DI 43 ANNI FINITO SCHIACCIATO SOTTO UN MEZZO,

martedì 17 dicembre 2013

Registriamo oggi altre 3 vittime

Roma, 17 dicembre E' morto un operaio di 46 anni all'interno di un centro di smistamento dei rifiuti Ama in via Salaria. Secondo una prima ricostruzione la vittima, che non era un dipendente Ama, stava rifacendo la segnaletica orizzontale all'interno dell'impianto quando è stato investito da un mezzo di servizio ed è morto sul colpo. Sul posto sono intervenuti la polizia e il 118. Modena Un agricoltore è morto a Campiano di Pavullo. La vittima era a bordo di un trattore quando un albero gli è caduto addosso, schiacciandolo. Immediati i soccorsi, ma per l'agricoltore non c'era più niente da fare . Sul posto l'elisoccorso di Pavullo, i carabinieri e i vigili del fuoco, per liberare il corpo. Arezzo E' morto un pensionato di 68 anni h in una frazione vicino ad Arezzo, dopo essere caduto da una quercia sulla quale stava lavorando nel suo terreno. La vittima ha fatto un volo di circa sei metri ed è morto sul colpo. Le indagini sono condotte dai carabinieri.

Omicidio-suicidio di agenti penitenziari nel carcere di Torino "Lorusso e Cotugno" delle Vallette

Torino 17 dicembre 2013 Omicidio -suicidio nel carcere di Torino. Sparatoria all'interno del carcere "Lorusso e Cotugno" delle Vallette. L'omicida è Giuseppe Capitano, di 47 anni, sposato e padre di due figli, la vittima è Giampaolo Melis, di 52, anche lui con famiglia. Secondo quanto si apprende, è accaduto poco dopo questa mattina davanti allo spaccio interno della casa circondariale, dove lo sparatore ha esploso due o tre proiettili contro il collega. Secondo una prima ricostruzione i due agenti si sono incontrati prima di iniziare il turno. Capitano avrebbe detto all'ispettore: "Cosa mi state combinando tu e il comandante?" e poi ha sparato. Melis è stato colpito all'addome e alla testa ed è morto sul colpo. Capitano ha poi rivolto l'arma contr se stesso uccidendosi . Tutto è successo sotto gli occhi di diversi colleghi, che hanno assistito alla scena senza poter intervenire perché la sequenza è stata rapidissima. In quel momento nel corridoio c'erano anche alcuni detenuti che sono subito stati riportati in cella. C'è da chiedersi se anche queste morti sono dovute allo stress o ad un lavoro molto stressante e che probabilmente è sotto organico, come tutte le Forze Armate e di Sicurezza.

sabato 14 dicembre 2013

E' morto Maurizio Canovaro nello stabilimento della Fincantieri di Riva Trigoso a Genova

14 dicembre Genova E' morto Maurizio Canovaro, 51 anni. Canovaro era un primo ufficiale della società di rimorchiatori 'Oro Mare'. La tragedia nello specchio acqueo davanti al cantiere durante la manovra d'attracco della chiatta che doveva trasportare la nave al cantiere di Muggiano (La Spezia). Per la rottura di una cima Canovaro è statocolpito da un gancio al petto,che lo ha fatto cadere in mare e poi è stato colpito dall'elica del rimorchiatore. Annullata la cerimonia della consegna della nave. La nota di lutto di Fincantieri e il minuto di silenzio dei sindacati.

venerdì 13 dicembre 2013

Dalla Gazzetta del Mezzogiorno Basilicata

San Fele, morì al lavoro Comune non assicurato non risarcisce i familiari di FABIO AMENDOLARA SAN FELE - Era un lavoratore precario e non si tirava indietro quando c’era da lavorare. Il Comune lo chiamava per le attività più disparate. E a San Fele era considerato un po’ un «factotum». Poi, il 13 novembre del 2001, Antonio Sperduto, muore in un incidente sul lavoro. Proprio mentre portava a termine il compito che gli aveva assegnato un funzionario del Comune. Ma un mese prima dell’incidente mortale l’assicurazione del Comune era scaduta. Dopo una lunga battaglia legale l’ente, condannato dal Tribunale di Potenza al pagamento di 247mila euro, cerca un accordo. E gli eredi della vittima accettano una transazione. Ma dopo il versamento di un acconto il Comune non paga più. La scusa ufficiale: i conti sono in rosso. Dai mandati di pagamento dell’ente - che la Gazzetta ha potuto consultare - però è facilmente verificabile che la tesoreria, affidata a uno sportello bancario, ha versato diverse migliaia di euro per spese non ordinarie. E tra queste ci sono «spese legali» di vario genere. Tranne le altre rate del caso Sperduto. I fatti. La transazione tra il Comune di San Fele e la famiglia della vittima risale al 2008: 190mila euro in tre anni. La famiglia, oltre ad accontentarsi della cifra, rinuncia alle spese legali e agli interessi. Pochi giorni dopo viene riconosciuto dall’ente il debito fuori bilancio. La delibera viene anche trasmessa alla Corte dei conti per dimostrare che il Comune con la transazione è riuscito a risparmiare. Ma dopo la prima rata da 30mila euro il Comune non ha rispettato i patti. Nel 2010 gli eredi di Sperduto mettono in mora il Comune e nel 2011 notificano il primo atto di precetto delle somme all’uf ficio finanziario del Comune (coordinato dal funzionario Leonardo Di Leo). Poco dopo il sindaco Gerardo Fasanella convoca gli eredi e chiede loro di non eseguire il pignoramento delle somme, annunciando che il debito sarebbe stato onorato. Nel mese di luglio di quell’anno il Comune ottiene 500mila euro di finanziamenti statali. Ma ai creditori non arriva un euro. Parte il pignoramento. La banca che si occupa della tesoreria del Comune dichiara l’impignorabilità delle somme. Ma gli eredi non mollano e propongono quello che in gergo legale viene definito «accertamento obbligo del terzo». Il giudice si è riservato la decisione. Nel frattempo arriva alla famiglia una nuova richiesta di accordo: il Comune paga se gli eredi si accontentano di 120mila euro (ignorando però che nella transazione c’era una clausola che prevedeva il decadimento degli accordi se le rate non fossero state versate. In quel caso sarebbe tornata in vigore la sentenza del Tribunale). Nel corso della trattativa il Comune viene commissariato ed è a un passo dal dissesto finanziario. Sarà il commissario prefettizio Mauro Senatore a prendere di petto la questione? A oltre otto mesi dal suo insediamento non sembra aver preso la questione a cuore. Nel frattempo gli interessi crescono. E anche il danno alle casse

mercoledì 11 dicembre 2013

Il silenzio che circonda i desaparecidos italiani

Il silenzio dei desaparecidos italiani Sono le centinaia di morti sul lavoro che non vengono riconosciuti come tali. Tantissimi lavoratori muoiono lavorando senza avere neppure il riconoscimento di essere tali. Non diventano neppure numeri per le statistiche ufficiali. Sono agricoltori, militari delle Forze Armate quali carabinieri, Poliziotti, Vigili del fuoco, Agenti di Commercio, Partite Iva individuali, lavoratori in nero e si potrebbe continuare con tanti altri. Ma orai sono stanco e dopo sei anni di denunce di parlare di questi desaparecidos dimenticati dalla politica, dagli istituti dello Stato, dai media. Sono solo i familiari disperati di questi morti dimenticati che li ricordano piangendo. Ma non lo Stato. E’ difficile continuare a svolgere questo lavoro vedendo che c’è solo indifferenza e che non si affrontano queste tragedie in modo corretto perché nessuno s’interessa, nessuno vuole sapere e vedere questa realtà dimenticata. Si dirottano risorse senza che nessuno alzi un dito per dire, a come? Chi sono queste vittime? Perché nonsono riconosciute come tali? Perché non si fa niente per gli agricoltori che muoiono a centinaia schiacciati da trattori senza protezione? Ma è inutile farsi domande del genere. Sono solo poveri cristi che non hanno nessuno che li protegge. Carlo Soricelli curatore dell’Osservatorio Indipendenti di Bologna morti sul lavoro

E' morto un edile in provincia di Varese cadendo da un ponteggio

Varese 10 dicembre 2013 E' orto un operaio di 44 anni cadendo da un’impalcatura in un cantiere edile a Ranco. La vittimastava lavorando nell’area di un palazzo in costruzione, quando è precipitato dal secondo piano. Sul posto è intervenuto il personale del 118 ma l’operaio ma purtroppo è morto sul posto, prima del trasporto in ospedale. I carabinieri stanno conducendo i rilievi sul cantiere, per ricostruire la dinamica e accertare il rispetto delle norme sulla sicurezza.

venerdì 6 dicembre 2013

Altri due morti, è così tutti gli anni, calano solo per la grande fantasia che ci mettono a selezionare le vittime tra lavoratori di serie A e di serie B

Pisa 6 dicembre 2013 E' morto Alessandro Galli. Galli è morto poco dopo l'arrivo in ospedale in seguito a una caduta durante alcuni lavori edilizi in un'abitazione privata di Latignano, frazione del comune di Cascina. Secondo Galli è precipitato mentre stava lavorando sopra un'impalcatura, è caduto e ha sbattuto violentemente il volto a terra e le sue condizioni sono apparse immediatamente disperate. Subito soccorso, è stato trasportato all'ospedale di Pisa ma è morto poco dopo. Sono 39 i lavoratori morti in Toscana dall'inizio dell'anno, compresi i 7 lavoratori cinesi. Sondrio 5 dicembre 2013 E' morto Giuseppe Cecini di 2 anni a Grosio. Cecini è l'ennesima vittima del trattore killer e quest'anno sono già oltre 140 i morti sul lavoro schiacciati dal trattore. ma nessuno fa niente...basterebbe poco per salvare quasi tutti, ma cosa volete che importi ad un parlamento sempre impegnato a in cose più importanti che la vita dei lavoratori? Il mezzo guidato da Cecini si è ribaltato su se stesso schiacciandolo

mercoledì 4 dicembre 2013

Anche oggi altre due vittime per approfondimenti mandare una mail a Carlo Soricelli@gmai.com

Altri due lavoratori mori, un operaio in Veneto e un altro in Campania. le due vittime sono nell'industria e un agricoltre che è caduto dall'albero

Lavoratori cinesi trattati come schiavi. Lo Stato dia un aiuto ai familiari di queste vittime

Vorrei tornare dopo pochi giorni su questa terribile vicenda che lascia allibiti per la violenza condotta contro questa povera gente arrivata in Italia con la speranza di migliorare la loro vita. Invece il nostro si è rilevato per loro un paese peggiore di quello che hanno lasciato. Clandestini senza nessun diritto e ridotti in stato di schiavitù, probabilmente con famiglie ancora in quel paese, o anche qui, che perdono qualsiasi diritto di sussistenza. Cosa dire? Come nel caso della ThyssenKrupp, chi lavora e ha industrie nel nostro paese, se non c'è un sindacato presente, perde qualsiasi dignità e diritto. E' un dato di fatto e non si tratta solo di cinesi, una comunità chiusa perchè sente il nostro paese ostile nei loro riguardi. Io conosco cinesi che se non ridotti in quello stato, con un lavoro dignitoso, che sono simpatici, allegri e spiritosi, almeno quanto i napoletani. Ma chiediamoci dov'erano le istituzioni locali, come mai non sono state capaci d'arginare questo fenomeno. Era così difficile fare quello stano facendo adesso, ma prima che capitasse una tragedia così grande? Tra l'altro speriamo che l'INAIL riconosca questi lavoratori come morti sul lavoro, a volte lo fanno, ma non credo per queste vittime. Così anche questi povere vittime ancora vive e ridotte i schiavitù, che hanno fatto, come alla ThyssenKrupp una fine orrenda, e i familiari sapranno che c'è uno stato italiano che è loro vicino. Carlo Soricelli VITA E LAVORO ASSASSINI ... L'INDIGNAZIONE DEL GOVERNATORE ... GRIDA DI DIRITTI UMANI NEGATI ... SCHIAVISMO ... CHIESTO L'INTERVENTO DEGLI STATI ITALIANO E CINESE ... I MAGISTRATI SUBITO RIUNITI STILANO IN FRETTA LE IPOTESI DI REATO ... OMICIDIO COLPOSO ... INCENDIO COLPOSO ... STRAGE COLPOSA ... VIOLAZIONE DELLE NORME DI SALUTE E SICUREZZA DEL LAVORO (CONTRAVVENZIONI) ... INDAGATI I CINESI ... COM'E' LONTANO IL PROCESSO THYSSEN ... COME E' POSSIBILE SOSTENERE CHE LE CONDIZIONI DI VITA LAVORO E SFRUTTAMENTO DEI LAVORATORI CINESI A PRATO NON DIANO CONSAPEVOLEZZA DELLA STRAGE DIETRO L'ANGOLO ... DELLA RESPONSABILITA' VOLONTARIA DI CHI LA CAUSA, DI CHI NON LA EVITA? ... NUMEROSI I CONTROLLI DI TUTTI GLI ORGANI DI VIGILANZA? ... PERCHE' LUOGHI DI LAVORO INIDONEI A GARANTIRE SALUTE SICUREZZA DIGNITA' E VITA DEI LAVORATORI NON SONO STATI CHIUSI? ... A COSA SERVONO VIGILANZA E CONTROLLO DEI LUOGHI DI LAVORO? ... LE NORME DI SALUTE E SICUREZZA VALGONO SOLO PER I LAVORATORI ITALIANI? ... CHI HA IL CORAGGIO DI DIRE CHE IL DIRITTO ALLA SALUTE ALLA SICUREZZA ALLA DIGNITA' ALLA VITA E' APPLICATO IN ITALIA IN TOSCANA AI LAVORATORI ITALIANI AI LAVORATORI STRANIERI? ... I "NUMERI" DEL LAVORO ASSASSINO .. MISERIA DEGLI IPOCRITI ... SONO STATO CACCIATO PRIMA DALL'IGIENE PUBBLICA E DEL TERRITORIO E POI DAL PISLL PERCHE' NON SAPEVO LAVORARE, PERCHE' DISUBBIDIVO AGLI ORDINI DEI "SUPERIORI GERARCHICI" O PERCHE' SAPEVO APPLICARE ED APPLICAVO CON LEALTA' ED EFFICACIA LE LEGGI CHE TUTELANO I DIRITTI DEI LAVORATORI E DELL'AMBIENTE? ... I MAGISTRATI CHE RIFIUTANO LA MIA DISPONIBILITA' (GRATUITA ...) A COLLABORARE ALLA LORO PREPARAZIONE PERCHE' LO FANNO? ... C'E' ABBONDANZA DI MAGISTRATI PREPARATI IN MATERIA DI SICUREZZA E SALUTE NEI LUOGHI DI LAVORO E DI TUTELA AMBIENTALE? ... PERCHE' SONO STATO CACCIATO DALL'IGIENE PUBBLICA E DEL TERRITORIO DOPO L'INCHIESTA CHE HA MESSO IN LUCE LO SMALTIMENTO ILLECITO DI RIFIUTI TOSSICI E NOCIVI? ... LA TERRA DEI FUOCHI ... EPPUR SI MUOVE UN GIORNALISTA HA CHIESTO A ENRICO ROSSI (AGORA', TV) COSA HA FATTO ... IL GOVERNATORE HA RISPOSTO FURENTE CHE LUI QUESTE COSE LE HA SEMPRE DETTE ... IL GIORNALISTA HA RIBATTUTO SERENO CHE DIRE LE COSE E' IL SUO MESTIERE (GIORNALISTA) RIBADENDO LA DOMANDA: COSA HA FATTO IL GOVERNATORE ? ... aldo.man@tin.i Una mia scultura a dimensioni naturali che nessuno vuole esporre perchè per loro troppo traumatica

domenica 1 dicembre 2013

Purtroppo sono diventati 7 i morti nella fabbrica tessile gestita da cinesi a Prato

1 dicembre 2013 Prato. Sono 7, tra cui due donne, i morti del terribile incendio nella fabbrica tessile di Prato, scatenatosi nelle prime ore di domenica. Altre 4, ustionate, sono in condizioni gravi, Tre corpi sono stati trovati durante le operazioni di soccorso per spegnere l'incendio e durante le ispezioni nell'edificio, gestito da cinesi, nella zona in cui si trovano i dormitori dell'industria, che sono crollati. Ma c'è da chiedersi ancora una volta i controllo vengono fatti? E queste povere vittime stavano lavorando anche di domenica mattina o stavano riposando? I vigili del fuoco continuano a cercare tra le macerie dei "loculi" di cartongesso crollati nell'incendio e che servivano probabilmente come alloggio per i lavoratori della ditta, che produceva abiti. Il bilancio potrebbe dunque aggravarsi ulteriormente. Non ho parole, com'è possibile che nel 2013 si possa ancora assistere a stragi come queste in Italia e nessuno si accorge e che ci siano poveri immigrati ridotti praticamente a livello di schiavitù...Ma i controlli non vengono fatti a Prato? Noi queste vittime le inseriamo tra i morti sul lavoro per infortuni, visto che erano dentro uncapannone industriale...e non è detto che non lavorassero già, abbiamo visto filmati dove si vedevano che lavoravano anche in pigiama..non in questo capannone ma in altri

Morto almeno un lavoratore in una fabbrica di Prato

Prato, 1 dicembre 2013 - E' di almeno un morto carbonizzato il bilancio del terribile incendio che attorno alle 7 di questa mattina è scoppiato al Macrolotto, in un'azienda di via Toscana. La tragedia in una ditta cinese, accanto all'azienda "Ye life", sono scoppiate fiamme altissime tanto che la colonna di fumo è visibile da mezza città. Nel capannone c'erano almeno sette persone; qualcuno è riuscito a scappare, ma almeno uno dei lavoratori è rimasto intrappolato dentro. Sul posto polizia, vigili del fuoco e numerose ambulanze. E, purtroppo, anche il carro funebre. Non si hanno ulteriori notizie di questa tragedia...Ma ci chiediamo se sia normale che dei lavoratori nell'Italia del 2013 lavorino anche di domenica in una fabbrica.......

diciamo no a chi vuole abolire l'articolo 18 dello statuto dei lavoratori

DICIAMO NO A CHI VUOLE ABOLIRE L'ARTICOLO 18 DELLO STATUTO DEI LAVORATORI PUBBLICATO SUL BLOG DELL'OSSERVATORIO http://cadutisullavoro.blogspot.com/ Cari amici, come curatore dell’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro, come metalmeccanico in pensione e anche come artista, e nonostante le mie perplessità, andrò anche questa volta a votare alle primarie del PD, votando il meno peggio. Dopo le ultime sparate della lingua mitragliera di Renzi ho deciso d’andarci. Non si può rimanere indifferenti dopo aver sentito che vuole abolire l’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori che vorrei ricordare è quell’articolo che impedisce il licenziamento senza giusta causa e giustificato motivo e che senza di quello i lavoratori diventeranno “servi” nelle mani dei propri datori di lavoro. So bene come questo articolo protegge anche i lavoratori sulla Sicurezza nei luoghi di lavoro, ricordando che le vittime sono nella stragrande maggioranza in aziende dov’è non è presente il sindacato e un rappresentante della sicurezza, Articolo che se sarà abolito o ulteriormente svuotato avrà anche gravissime conseguenze anche dal punto di vista economico oltre che normativo (chi avrà più il coraggio di rivendicare una maggiore sicurezza se può essere licenziato in qualsiasi momento? Io sarei stato negli anni ottanta una di quelle vittime se questo articolo non ci fosse stato. E l’impoverimento del mondo del lavoro è dovuto anche alle vittime più vittime di tutte, i milioni di precari che con i loro salari bassi hanno riempito le tasche dei più ricchi). E dopo aver sentito dire da Renzi “Marchionne” senza se e senza ma” e d’avere l’appoggio di finanzieri della City londinese, una categoria che ha impoverito il ceto medio e i lavoratori come può uno che lavora, indipendentemente da quello che svolge, rimanere indifferente e non schierarsi? E Briatore che l’appoggia cosa ci sta a dire con i lavoratori? Praticamente Renzi vorrebbe smantellare tutti i pilastri della sinistra e del mondo del lavoro. Certo, chi di noi della sinistra dispersa ha simpatia per D’Alema? E per Veltroni e Fassino?, che tra l’altro appoggiano Renzi? Nessuno di noi, sono i responsabili di questa deriva della sinistra. E l’abbraccio di D’Alema per Cuperlo è stato mortale e l’ha penalizzato gravemente. Qui sono in gioco cent’anni di storia di un partito che ha visto personaggi come Gramsci, Berlinguer e tanti partigiani oscuri morti per difendere la democrazia e il mondo del lavoro. Voglio anche ricordo i lavoratori licenziati e nei reparti confine negli anni 50 che si battevano per i diritti dei lavoratori e che ancora adesso in parte ne usufruiamo. E lo Statuto dei lavoratori nato dalle durissime lotte degli anni 50 e 60 che praticamente vuole svuotare? I precari non vogliono che i loro padri perdano quei diritti che vorrebbero conquistare anche loro, e che si tenta di metterli contro agli altri lavoratori a tempo indeterminato. Tanti “bersaniani” hanno annusato l’aria, hanno visto che Renzi è il possibile vincitore e si sono buttati senza nessuna vergogna sul suo carro…..La lista è lunghissima e vergognosissima…Il trasformismo, non il cambiamento d’idee che è anche possibile, ma un cambio di linea così repentino tra contendenti che hanno programmi completamente diversi ha dell’incredibile, e spiega molto bene com’è messo il paese, con una classe politica, anche di sinistra, che non ha idee ma solo interessi personali da difendere. E purtroppo l’ho constatato vedendo la loro indifferenza sulle morti sul lavoro, e questo nonostante migliaia di mail spedite a decine di parlamentari che si dichiarano di sinistra. Hanno la stessa indifferenza che c’è nella destra, nei grillini e in SEL. Andrò a votare alle primarie, per Civati che mi convince di più, anche l’altra sera su Cielo ho sentito dirgli cose di sinistra, parole che ci aspettiamo da anni da qualche alto esponente del PD (dal PD e tutte le altre sigle che si sono succedute dopo lo scioglimento del P.C.I), Speriamo che la sua non sia solo propaganda elettorale e che spazzi finalmente via, se vincerà, tutti gli opportunisti che ci sono in questo partito, sia a livello nazionale che locale, indipendentemente dalla loro provenienza; conosco persone provenienti dalla Margherita che meritano il massimo rispetto e che hanno un comportamento irreprensibile e fanno politica con passione e dalla parte dei più deboli. Insomma, che si schierino finalmente senza se e senza il “ma anche” del buon Veltroni, dalla parte di chi lavora. A livello locale, a Casalecchio di Reno di Bologna dove abito, mi hanno cacciato dal sito del PD locale perché facevo critiche durissime verso l’indifferenza dimostrata per problemi come quelli delle morti sul lavoro e del mancato controllo dei capannoni che sono a rischio sismico anche su questo territorio. Ma soprattutto perché criticavo Renzi, prendendomi anche del pagliaccio. E pensare che il mio è un lavoro volontario che m'impegna diverse ore al giorno.....credo che meriti rispetto. Mai una volta che questa amministrazione abbia risposto alle mie mail ben sapendo che l’Osservatorio Indipendente di Bologna, nato qui e di cui si dovrebbero sentire orgogliosi per i riscontri che ha in tutto il Paese (centinaia di migliaia di contatti). Hanno paragonato il mio lavoro come curatore dell’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro, che ho creato sei anni fa dopo la tragedia della Thyssenkrupp di Torino, a quello di una casalinga e un noto “renziano” locale mi ha risposto che lui ha sei dipendenti (ma cosa c’entrano questi argomenti e le casalinghe? E’ la loro mentalità ho pensato). Anche qui il numero dei “renziani” a partire dai vertici dell’amministrazione si è moltiplicato come il pane e i pesci e devo dire che provo una gran pena vedere che si schierano per un programma che è anti operaio e anti lavoratori e pensionati. Si capisce perché in questa cittadina in provincia di Bologna ci si sente soffocare ed è per questo che sono indirizzato a votare un giovanissimo e solare candidato sindaco, che almeno ha mantenuto una sua coerenza, che porti finalmente aria nuova e che cerchi il consenso e l’appoggio di una sinistra dispersa e maggioritaria che non ha più trovato punti di riferimento in questo partito. Invito tutti i “dispersi” di sinistra a partecipare a queste primarie e che votino un candidato che almeno non dica apertamente che sta dalla parte dei ricchi e dei finanzieri, poi alle politiche ciascuno di noi voti per chi vuole con l’auspicio che si possa finalmente ricostruire in Italia un blocco di sinistra che è maggioritario nel paese, ma che spesso con motivazioni che hanno dell’incredibile si disperdono in mille rivoli. Io non ho nessun interesse da difendere, e non sono iscritto a nessun partito, ma il pericolo è grande e non voglio vedere crescere in modo esponenziale i morti sul lavoro che in questa martoriata Italia sono infinitamente di più che negli altri paesi europei. Carlo Soricelli