sabato 17 settembre 2016

Un giovane di 25 anni Giacomo Campo muore all'ILVA di Taranto. Un altro morto che non è un dipendente diretto dell'azienda. Nelle grandi aziende muoiono quasi esclusivamente lavoratori che prestano la loro opera senza essere dipendenti. una vera infamia la loro mancanza di tutele come i dipendenti diretti.

Travolto da un nastro trasportatore dell'altoforno 4 che stata ripristinando. E' morto così stamattina all'Ilva di Taranto Giacomo Campo, operaio 25enne  dipendente dell'impresa di appalto Steel Service.
«Il nastro - spiega l'Ilva in una nota - risultato danneggiato a seguito di un taglio longitudinale, era stato fermato nella notte per consentire l'intervento di riparazione. Come da procedura aziendale - afferma ancora l'azienda -, il nastro è stato preventivamente messo in sicurezza ed è stato privato di alimentazione elettrica. Nonostante l'applicazione di tutte le misure di sicurezza, durante le attività di rimozione del materiale ferroso che si era depositato sul rullo di invio, effettuate dall'operatore con un tubo aspirante, il nastro si è attivato e lo ha ucciso. Da tanto tempo scrivo che i lavoratori che lavorano per ditte appaltatrici non hanno la stessa tutela. Chiedo ancora una volta a Sindacati e ai Rappresentanti dei Consigli di Fabbrica e della Sicurezza di occuparsi concretamente anche di loro. Non possono essere considerati lavoratori di serie B e sono sottoposti a ogni tipo di ricatto. Praticamente una forma di lavoro che ha anticipato il Jobs act. Lavoratori che possono essere licenziati in ogni momento. e senza neppure una scusa plausibile. Prevedo nei prossimi anni un aumento rilevante delle morti per inofrtuni sul lavoro

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