venerdì 29 dicembre 2017

Morti in edilizia negli ultimi tre anni: il 15% di queste morti ha più di 60 anni e le cadute dall'alto il 46% del totale. La Legge Fornero ha incrementato i morti in tarda età di questi lavoratori

Gli ultimi tre anni di morti sul lavoro
Dopo esserci occupati della strage di agricoltori, oggi ci occupiamo di quella degli edili. Gli edili che cadono dall’alto, un’altra strage dimenticata dalla politica, che si occupa di tutto ma non della vita di chi lavora.  Sul totale dei morti sui LUOGHI DI LAVORO che sono stati in questi tre anni 1902 (oltre 4080 con i morti sulle strade e in itinere) ben 354 (18,6 sul totale di tutte le morti sui luoghi di lavoro) sono morti nel comparto dell’edilizia, di questi sono caduti dall’alto 164 lavoratori, molti in nero (compresi pensionati) o che svolgevano di mestiere altre professioni. Una strage anche quella della caduta dall’alto in edilizia, oltre il 46% di tutti i morti sui luoghi di lavoro in questo comparto e ben l’8,6% di tutti i morti sui luoghi di lavoro sono edili caduti dall’alto.

In tanti in questa categoria lavorano in nero, non dotati di un’attrezzatura adeguata, a volte pensionati che arrotondano la pensione o stranieri che a volte non conoscono neppure una parola di italiano e lavorano in nero. Anche qui basterebbe poco per far diminuire in modo significativo questa strage. Se solo ci fosse la volontà di farlo. Ma le normative sulla Sicurezza dei lavoratori è stata diminuita dai vari governi che si sono avvicendati nel Paese, NESSUNO ESCLUSO. La legge Fornero ha incrementato la strage di questi lavoratori, costretti a svolgere lavori pericolosi in tarda età. C’è un numero impressionante di morti in questo comparto, come in agricoltura: dei 350 morti in edilizia ben 60, il 16% sul totale, ha oltre 60 anni. Davvero folle far svolgere lavori pericolosi a tarda età. Ma ormai noi cittadini volontari, che il “potere” considera un corpo estraneo, se non pericoloso, non ci meravigliamo più di niente. Siamo considerati pericolosi sovversivi, solo perché chiediamo di RISPETTARE chi lavora in tutti i suoi aspetti. E la vita dei lavoratori è per chi conserva ancora cuore e cervello, prioritaria. Carlo Soricelli curatore dell’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro 

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