domenica 21 gennaio 2018

Ma quanto cazzo sono i morti sul lavoro in Italia? Perchè più di un terzo spariscono dalle statistiche? Parlate anche di queste cose nella campagna elettorale.

In questi dieci anni non sono riuscito a far comprendere agli italiani le reali dimensioni del fenomeno delle morti sul lavoro. Complice la politica indifferente a queste tragedie: ho tempestato inutilmente chi ha governato il Paese in questi dieci anni, ma anche i media. Ma la nostra classe dirigente  non ha a cuore le problematiche dei lavoratori. Da dieci anni denuncio che le morti sul lavoro sono molte di più, che tantissime denunce pervenute all'INAIL per infortuni mortali poi non vengono riconosciute come tali. Nel 2016, ma è così tutti gli anni, e lo sarà anche nel 2017, quando a metà del 2018 andremo a vedere quante di queste morti sono riconosciute dall'INAIL come infortuni mortali, vedremo che una buona parte delle denunce spariranno. Ma questi morti spariti cosa fanno? Resuscitano? Del 2016 abbiamo già la situazione completa: delle 1.104 denunce di infortunio con esito mortale, ne sono state riconosciute 618. E le altre denunce che fine hanno fatto? E' così tutti gli anni. Tantissime non vengono riconosciute come tali e nessuno che ne spieghi le ragioni. Sarà così anche per il 2017, quando i primi mesi del 2018, verrano diffusi i dati definitivi. Tra l'altro occorre anche aggiungere che tantissime non vengono neppure prese in considerazione da nessuno. Si parlerà di continui cali, che sono inesistenti, se le morti sul lavoro si prendono in considerazione tutti e non solo gli assicurati INAIL. L'Osservatorio può documenare questo. Del resto basta sfogliare la cronaca: vedere la rabbia del fratello del cameriere di Gabriele D'Angelo morto a Rigopiano che urla che a suo fratello non è stata riconosciuta nessuna indennità. ma i casi sono centinaia ogni anno: come quel povero lavoratore "messo in regola" il giorno dopo la sua morte. Sua madre ottantenne che dice disperata che a suo figlio non è stato riconosciuto niente. Come dei lavoratori morti sotto i capannoni nel terremoto in Emilia, come centinaia che muoiono in itinere  a cui non vengono riconosciuti i diritti per delle normative fatte appositamente per penalizzarli. Spariscono dalle statistiche i poliziotti, i carabinieri, molte partite iva, e altri che hanno un'assicurazione propria. Poi ci sono, i lavoratori in nero, gli schiacciati dal trattore che muoiono a centinaia ogni anno. Non è ora che ve ne occupate cari politici che parlate spesso solo di aria fritta?


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