Osservatorio
Indipendente di Bologna morti sul lavoro
Report morti sul lavoro
nei primi 5 mesi del 2018. 296 i morti sui luoghi di lavoro
Un maggio da dimenticare
con i suoi 71 morti per infortuni. Per alcuni giorni (di vacanza)
l’Osservatorio nei primi 4 giorno di giugno sarà aggiornato parzialmente.
296 morti sui luoghi di
lavoro dall’inizio dell’anno. Con 71 morti solo nel mese di maggio. Aumento del
7,8% rispetto ai primi cinque mesi del 2017, aumento del 21,5% rispetto al 31
maggio del 2008 anno di apertura dell’Osservatorio. È sempre il veneto in testa
a questa triste classifica, seguito dalla Lombarda, dalla Campania e
dall’Emilia Romagna. Le province con più morti sui LUOGHI DI LAVORO sono quelle
di Torino con 12 morti, Treviso con 10, Milano e Salerno con 9, Verona 8 e
Napoli 8. Già 52 i
morti provocati dal ribaltamento del trattore. Attenzione sono i morti sui LUOGHI DI LAVORO, se si aggiungono
quelli morti sulle strade, questa triste classifica sarebbe diversa molto
diversa, per la forte mobilità che c’è per raggiungere e tornare dal posto di
lavoro. Ma noi riteniamo sia giusto separare le casistiche, che richiedono
interventi diversi altrimenti si fa solo confusione.
Con le morti sulle strade
e in itinere che a nostro parere richiedono interventi diversi e specifici si
arriva a superare già i 500 morti complessivi
Non possono esserci
differenze tra i morti sul lavoro, noi monitoriamo tutti quelli che muoiono
lavorando, qualsiasi lavoro svolgono, e non ci interessa se dispongono di
assicurazioni diverse da quelle dell’INAIL, che non ne hanno nessuno o se sono
schiacciati dal trattore dai 18 agli 85 anni.
N.B i morti segnalati
nelle Regioni sono solo quelli sui LUOGHI DI LAVORO. Ricordo ancora una volta
che ce ne sono almeno altrettanti che muoiono sulle strade e in itinere nelle
province. Non sono conteggiati nelle province e regioni i morti sulle
autostrade
VENETO 34 Venezia (6),
Belluno (2), Padova (2), Rovigo (1), Treviso (10), Verona (8), Vicenza (5). LOMBARDIA
32 Milano (9), Bergamo (2),
Brescia (3), Como (2), Cremona (2), Lecco (), Lodi (1), Mantova (5), Monza
Brianza (2), Pavia (2), Sondrio (4), Varese () CAMPANIA
25 Napoli (8), Avellino (2), Benevento (), Caserta (6), Salerno (9). EMILIA
ROMAGNA 24 Bologna (4), Rimini (1). Ferrara (5) Forlì Cesena (2) Modena (5) Parma (3)
Ravenna (2) Reggio Emilia (1) Piacenza (2) PIEMONTE
22 Torino (12), Alessandria (1), Asti (2), Biella (), Cuneo (4), Novara (1),
Verbano-Cusio-Ossola (2) Vercelli () TOSCANA 20 Firenze (2), Arezzo (1),
Grosseto (2), Livorno (2), Lucca (2), Massa Carrara (4), Pisa (2), Pistoia (1),
Siena (4) Prato (). SICILIA 16 Palermo (2), Agrigento
(2), Caltanissetta (1), Catania (5), Enna (3), Messina (2), Ragusa (), Siracusa
(1), Trapani (). CALABRIA 15 Catanzaro (2), Cosenza (5),
Crotone (4), Reggio Calabria (2) Vibo Valentia (2) ABRUZZO 11
L'Aquila (4), Chieti (2), Pescara (1) Teramo (3) LAZIO 10 Roma (4),
Viterbo (1) Frosinone (1) Latina (3) Rieti (1). (1) SARDEGNA
7 Cagliari (1), Carbonia-Iglesias (), Medio Campidano (), Nuoro (1),
Ogliastra (), Olbia-Tempio (2), Oristano (), Sassari (3). Sulcis inglesiente () LIGURIA 8
Genova (3), Imperia (), La Spezia (4), Savona (1) ) MARCHE 7 Ancona (2), Macerata
(1), Fermo (), Pesaro-Urbino (), Ascoli Piceno (4). FRIULI
VENEZIA GIULIA 5 Trieste (), Gorizia (1), Pordenone (), Udine (4). BASILICATA 5 Potenza (4) Matera (1)
UMBRIA 4 Perugia (1) Terni (3). PUGLIA 7 Bari (2), BAT (1),
Brindisi (1), Foggia (), Lecce (1) Taranto (2) Molise 2 Campobasso (2),
Isernia () TRENTINO ALTO ADIGE 1 Trento (1), Bolzano
().VALLE D’AOSTA()
Report morti sul
lavoro nell’intero 2017
Nel
2017 dall’inizio dell’anno al 31 dicembre i morti sui luoghi di lavoro sono
stati 634, oltre 1350 con le morti per infortunio con i mezzi di trasporto.
Il 1° gennaio 2018
l’Osservatorio Indipendente morti sul lavoro ha compiuto 10 anni, da quell’anno
i morti per infortunio sul lavoro sono costanti, in molti anni addirittura
aumentati. E’ nato poche settimane dopo la strage alla Thyssenkrupp di Torino
ed è dedicato a quei 7 lavoratori morti in modo disumano.
Oltre 1.500.000 di
persone hanno visitato l’Osservatorio in questi dieci anni. Vi ringraziamo per
la vostra sensibilità.
Report morti sul
lavoro dal 1° gennaio al 31 dicembre 2017
Dall’inizio dell’anno
al 31 dicembre sono morti sui luoghi di lavoro 634 lavoratori:
con i morti sulle strade e in itinere con il mezzo di trasporto, si superano i
1400 morti complessivi. Gli agricoltori schiacciati dal trattore sono come
tutti gli anni il 20% di tutti i morti sui luoghi di lavoro. L’agricoltura,
come tutti gli anni, supera abbondantemente il 30% di tutti i morti sul lavoro.
Il 25% di tutti i morti sui luoghi di lavoro hanno più di 60 anni. Gli edili
superano il 20% di tutti i morti sul lavoro. La maggioranza di queste vittime
cadono dall’alto; dai tetti e dalle impalcature. Nelle aziende dove è presente
il sindacato le morti sono quasi inesistenti: le poche vittime nelle fabbriche
che superano i 15 dipendenti sono per la stragrande maggioranza lavoratori che
lavorano in aziende appaltatrici nell’azienda stessa: spesso manutentori degli
impianti. La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra
sessantenni. Anche il Jobs act per la possibilità di essere licenziati, senza
appello, ma solo con un po’ di denaro, rende i lavoratori licenziabili se si
oppongono a svolgere un lavoro pericoloso. Gli stranieri morti per infortunio,
sono oltre il 10% dall’inizio dell’anno, è così tutti gli anni. Il 30% dei
morti sul lavoro spariscono ogni anno dalle statistiche. Tra l’altro e in ogni
caso i morti sui luoghi di lavoro monitorati dall’Osservatorio sono sempre
molti di più di quelli monitorati dell’INAIL. Carlo Soricelli curatore
dell’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro http://cadutisullavoro.blogspot.it
Aperto il 1° gennaio 2008 in memoria dei sette operai della Thyssenkrupp di
Torino morti poche settimane prima
Le morti verdi provocate dal trattore
Strage verde sui campi
Con
l’ultimo morto in provincia di Savona sono già 52 gli agricoltori schiacciati
dal trattore nel 2018. Nel 2017 sono morti schiacciati dal trattore 139
agricoltori, ma occorre aggiungerne tanti altri che sono morti per essere stati
trasportati a bordo (anche bambini) o per le strade a causa di incidenti
provocati da questo mezzo. Oltre 600 sono morti nell’ultima legislatura e oltre
1400 da quando dieci anni fa è stato aperto l’Osservatorio. Anche quest’anno
più del 20% dei morti per infortuni su di tutte le categorie sono provocate da
questo mezzo che. Assurdo che il Parlamento a primavera 2017 ha rinviato per
l’ennesima volta la legge europea che obbliga chi giuda questo sterminatore di
agricoltori a sottoporsi a un esame che ne verifichi l’idoneità alla guida. Una
legge del 2002. Occorrerebbe (ma lo scriviamo da tanti anni senza nessun
risultato) che chi ci governa faccia una campagna informativa sulla
pericolosità del mezzo. E chi di dovere metta a disposizione forti incentivi
per mettere in sicurezza i vecchi trattori. Speriamo nel nuovo
Molte delle vittime del
terremoto in Emilia erano lavoratori rimasti schiacciati per il crollo dei
capannoni. Lo stesso terremoto che ha colpito l’Umbria e le Marche ha
evidenziato che i capannoni industriali in Italia sono per la maggior parte a
rischio sismico. E’ un miracolo che non ci siano stati morti nella cartiera a
Pioraco di Macerata. Il tetto è crollato nel cambio turno, nella fabbrica
stavano lavorando solo 20 persone che sono riuscite a scappare. L’intero tetto
della sala macchine è crollato. In questa fabbrica ci lavorano complessivamente
146 lavoratori e se fossero stati tutti all’interno ci sarebbe stata una
strage. E’ un miracolo, come nel terremoto in Emilia che pur provocando vittime
tra i lavoratori è capitato di notte e in orari dove nelle fabbriche ci
lavoravano pochissime persone. La maggioranza dei capannoni industriali in
Italia sono stati costruiti in anni dove non si teneva in nessun conto del
rischio sismico. Tantissimi di questi capannoni hanno le travi SOLO appoggiate
sulle colonne e nel caso di terremoti possono muoversi dall’appoggio e
crollare.
Se non si comincia a farli
mettere in sicurezza è a rischio la vita di chi ci lavora sotto, e parliamo di
milioni di lavoratori. Del resto con incentivi e detassazioni si potrebbero
mettere tutti in sicurezza con una spesa non eccessivamente alta.
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