ll numero dei morti sul lavoro non è mai stata così alta nei mesi di maggio e giugno di quest'anno. abbiamo sperato nel nuovo governo, non perché usasse la bacchetta magica, ma che mandasse segnali forti contro questa carneficina giornaliera. Sono già 64 i morti sui luoghi di lavoro da quando il 1° di Giugno si è insediato, 22 di questi sono morti schiacciati dal trattore. Il Ministro Di Maio ha parlato alla Camera dei Deputati su queste tragedie: è stato vago, poco incisivo, ha citato solo i morti diffusi dall'INAIL, che ricordiamo sono sole denunce. Non è umano, come ho già scritto, un Paese che non sa e non vuole vedere che ben otto lavoratori muoiono in un sol giorno sui luoghi di lavoro come è successo il 21 di giugno. Non una televisione, non un giornale ne ha parlato. Di chi lavora il governo se ne frega, l'opposizione che ha governato prima, ha fatto altrettanto quando governava. A perdere la vita ieri un povero giovane bengalese che muore in una lavanderia stritolato da un nastro trasportatore. Tantissime morti si potrebbero evitare, l'esperienza di questi dieci anni, la raccolta dati mi spingono a dire questo. basterebbe solo un pò di buona volontà, non avere la politica sempre lo sguardo rivolto verso chi ha potere e denaro: non trovare incolpevoli immigrati come capro espiatorio da dare in pasto al disagio sociale provocato dalla disoccupazione e soprattutto dal precariato, che incattivisce chi non ha Sicurezza di un lavoro che può perdere da un giorno all'altro. Loro muoiono in percentuale come e più degli italiani. Il PIL è come un unico sacco dove c'è la ricchezza degli italiani, che è sempre la stessa, se va come sta accadendo nelle tasche di pochi, i consumi non aumentano: si il ricco può comprare un bel paio di scarpe costose: ma altri dieci potrebbero comprarne di quelle più economiche. Insomma avete lavoratori sempre e comunque per i più ricchi è ora di cambiare. Più Sicurezza sul lavoro, vuole dire più soldi da spendere, vuol dire meno morti sul lavoro. Vedere arrancare anche chi dispone di due stipendi e ha figli è davvero pazzesco per la seconda potenza economica dell'Europa e la settima, e forse addirittura la quinta se si usano altri parametri. Ma è come parlare la vento. Tutto cambia per nulla cambiare: per ora piccoli pannicelli caldi per un dolore sociale spaventoso. E occhio, le democrazie finiscono anche per questo: per crisi sociali ed economiche. Un po' di coraggio in più verso i più forti non farebbe male.
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