Oggi 6 dicembre 2018 ricordiamo i sette operaio della ThyssenKrupp di Torino morti bruciati vivi i ricordare i sette lavoratori della Thyssenkrupp di Torino morti quella notte. L'osservatorio lo aprii il 1° gennaio proprio per non far dimenticare quell'immane tragedia che ha colpito quei lavoratori, ma da allora nulla è cambiato, registriamo addirittura un aumento molto alto di lavoratori sui LUOGHI DI LAVORO sia rispetto al 2008 che rispetto al 2017, già oltre il 5% nel 2018 rispetto all'intero 2017. Se leggete sui giornali di regime e sempre allineati con chi detiene il potere NON CREDETECI, sonomolti di più. Non li monitoro come facciamo noi e spariscono dalle statistiche dopo pochi mesi dell'anno dopo. poi tantissimi in nero e che hanno assicurazioni diverse (anche tutte le (Forze Armate), e tantissimi agricoltori schiacciati dal trattore già 141 quest'anno.
La storia
Poco dopo l’una di notte del 6 dicembre, sulla linea 5 dell’acciaieria di Torino sette operai vengono investiti da una fuoriuscita di olio bollente, che prende fuoco. I colleghi chiamano i vigili del fuoco, all’1.15 arrivano le ambulanze del 118, i feriti vengono trasferiti in ospedale. Alle 4 del mattino muore il primo operaio, si chiamava Antonio Schiavone. Nei giorni che seguiranno, dal 7 al 30 dicembre 2007, moriranno tra atroci sofferenze a causa dall’olio bollente che ne aveva devastati i corpi: si chiamavano Giuseppe Demasi, Angelo Laurino, Roberto Scola, Rosario Rodinò, Rocco Marzo e Bruno Santino.
L’Osservatorio ha registrate le morti sui luoghi di lavoro di tutti i lavoratori morti dal 1° gennaio 2008
Grazie agli innumerevoli visitatori del sito che ogni giorno lo visitano a centinaia, a volte a migliaia. Tantissimi anche dall’estero: soprattutto dagli Stati Uniti e dalla Germania. Ma non mancano neppure visitatori dalla Francia e dall’Inghilterra. Tantissimi lavoratori morti per infortuni in Italia sono romeni, per questo motivo lo presentiamo anche nelle loro lingue se cercano le morti sul lavoro dei loro connazionali-
Oltre un milione di persone hanno visitato l’Osservatorio in questi dieci anni. Vi ringraziamo per la vostra sensibilità per queste tragedie dell’indifferenza.
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