Perdono la vita un senegalese di 28 anni. Diaw keba ha avuto l'infortunio sul lavoro che l'ha portato alla morte il 28 novembre. Lavorava presso una ditta con sede a Castelli
Calepio nella bergamasca. Mentre stava eseguendo lavori di saldatura di un traliccio di acciaio
del peso di circa 35 quintali e lungo circa 4 metri, eseguendo autonomamente
anche la movimentazione con carroponte, Keba è rimasto schiacciato tra i manufatti dell’officina. Dipendente di una ditta «esterna» con sede a Cassano d’Adda, operava con un contratto di appalto. Questi sono lavoratori di serie B, che non hanno nessuna tutela sulla Sicurezza, la maggioranza dei morti nell'industria che perdono la vita per infortuni sono "appaltati".
La seconda morte riguarda un operaio cinese che di notte stava lavorando su un tornio e che è rimasto impigliato con il giubotto (lavorava al freddo?) al tornio ed è morto dilaniato dalla macchina. Insomma Siamo tornati agli albori della civiltà industriale e nessuno che cerca di restituire dignità e diritti a tanti lavoratori che con il precariato, introdotto anche con il jobs act sono fragili vittime di questo sistema che in questi anni attraverso una politica compiacente ha distrutto e tolto ogni diritto e dignità a chi lavora. Ormai sfioriamo i 700 morti sui luoghi di lavoro, cosa mai vista in questi 11 anni di monitoraggio
Dall’inizio del 2025, ogni 6 ore e qualche minuto muore un lavoratore. al 14 ottobre i morti del 2025, sono stati complessivamente 1184 lavoratori (parziale), di cui 818 sui luoghi di lavoro (senza itinere e altre Assicurazioni e nero).
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